Iniziato l'Oratorio estivo 2021, mettiamo in pratica quanto abbiamo imparato nella nostra preparazione. Il tema del gioco diventa un'opportunità per riscoprire la gioia dello stare insieme, dell'essere comunità al servizio dei più piccoli e del ritrovare quello stile fresco e coinvolgente che è l'animazione in oratorio, secondo un modello che è quello del "grande gioco robinsoniano", tutto da riscoprire.
Per iniziare la grande avventura dell’Oratorio estivo dobbiamo andare al cuore della sua tematica: il gioco. “Giocheranno sulle sue piazze” non è solo uno slogan, un sottotitolo…
Una comunità che si mette in gioco per i suoi ragazzi
«Il tema del gioco è qualcosa che ci porta alla radice dell’oratorio – commenta don Stefano Guidi – L’oratorio deve fare questo: deve fare giocare i ragazzi, i ragazzi in oratorio si devono innanzitutto divertire, vivere l’oratorio come un’esperienza piacevole.
In oratorio i ragazzi cominciano a respirare la “gioia del Vangelo” che dà una speranza nuova ed è una testimonianza bellissima.
Dietro il gioco dell’oratorio c’è una comunità che lo prepara, una comunità che si lascia coinvolgere dalla vita dei ragazzi e delle ragazze, una comunità che si mette al servizio dei più piccoli.
Il gioco dell’oratorio è la comunità che rende protagonisti i ragazzi e allo stesso tempo li responsabilizza, accompagnandoli a mettersi in gioco, sempre, nella propria vita».
Il valore del gioco e il concetto del “flow”
In questo Oratorio estivo potremo scoprire il gioco in tutto il suo potenziale educativo, che ci permette di “andare da un’altra parte” (in riferimento al significato etimologico della parola “giocare” e “divertimento”), guardando la realtà da punti di vista differenti: a partire dal valore della sconfitta e della vittoria, il valore della collaborazione, il rispetto degli avversari. E, ancora, il gioco come strumento di memoria e per stimolare fantasia e creatività, trasformando (grazie all’impegno e all’ingegno di bambini e ragazzi, animatori e responsabili) materiali semplici e quotidiani in qualcosa di nuovo, nella gioia dello stare insieme.
E poi il “flow”, il flusso concettualizzato dallo psicologo ungherese Csikszentmihalyi, che identifica “uno stato psicologico soggettivo in cui la persona è completamente immersa, concentrata e coinvolta in un’attività e la mente e il corpo sono in perfetta simbiosi”. Legato alla dinamica del gioco, il “flow” avviene in seguito a delle caratteristiche che è importante raggiungere: l’obiettivo diventa il proporre attività che siano da una parte adatte al target cui ci rivolgiamo e dall’altra parte siano “sfidanti” (non troppo semplici o provocherebbero noia) e in grado di attivare tutti i sensi.
In questo Oratorio estivo vogliamo utilizzare questa tecnica per l’animazione, curando i giochi secondo la proposta “Hurrà – Giocheranno sulle sue piazze” nell’aspetto visivo, con le grafiche e l’ambientazione; nell’aspetto uditivo, con le musiche e i suoni; nell’aspetto del tatto, utilizzando diversi materiali; valorizzando anche l’olfatto.
Vai a www.oratorioestivo.it
Le dimensioni del gioco e lo stile dell’animazione in oratorio
“Il gioco fa bene?!” si intitolava l’appuntamento online che abbiamo vissuto in preparazione all’Oratorio estivo in diretta dal WOW – Spazio Fumetto, in collegamento con responsabili, coordinatori, educatori e volontari degli oratori. Sì, giocare fa bene. Soprattutto giocare “alla grande”!
Maestro in questo è stato Renzo Maggi, cui abbiamo dedicato una mostra (rivedi dal nostro canale YouTube l’inaugurazione ufficiale della mostra di lunedì 24 maggio), in esposizione al WOW Spazio Fumetto di Milano, che vale la pena di visitare. A 20 anni dalla scomparsa del grafico, fumettista, illustratore e collaboratore della Fom possiamo scoprire, attraverso i pannelli esposti e le fantasiose ricostruzioni create con ragazzi ed animatori (elmi di cartapesta, scudi in cartone, cineprese tratte da scatole di legno, il cannone sparacoriandoli o il “caval donato”), come un Grande Gioco nasceva dalla matita di un grande disegnatore, prendendo vita da un’intuizione, una ricorrenza, un’idea, secondo alcune dimensioni fondamentali:
altezza – il grande gioco ha una grande altezza. Sia in termini di utilizzo di certi materiali sia per visibilità sul territorio, nei numeri coinvolti e nella spettacolarità dell’esecuzione, il grande gioco si vede da lontano. Anche chi non è vicino è attirato, incuriosito e pronto a divertirsi.
larghezza – il grande gioco coinvolge un ampio numero di persone, allarga gli orizzonti… dai ragazzi più piccoli agli animatori fino ai genitori la parola d’ordine è includere tutti e coinvolgere anche il territorio esterno.
profondità – il grande gioco ha un suo “spessore” e un significato profondo, non soltanto quando tratta temi e valori particolari, perché la sua profondità è legata in particolare allo stile con cui viene realizzato il Grande Gioco. Dall’idea “robinsoniana” che cerca di riutilizzare materiali di recupero e che porta con sé tutte le sue sfumature (evitare sprechi, rispetto dell’ambiente, creare un oggetto e una risorsa nuova da uno scarto) all’elemento educativo fondamentale della fatica e dell’impegno, che diventa occasione di maturazione e di crescita.
tempo – il grande gioco non prescinde dalla dimensione del tempo. Non soltanto perché ha una sua durata ma perché per la realizzazione occorrono anche diversi mesi (dall’ideazione alla preparazione, fino alla messa in scena finale). Un Grande Gioco ha sempre una conclusione, che non è soltanto nel termine dell’evento in sé ma nella verifica finale, necessaria per ogni attività di animazione, con il fine di migliorarsi per la proposta successiva.
Ma soprattutto perché un Grande Gioco lascia sempre un segno nella memoria.
Un’Estate passata in oratorio resta un tesoro che dura nel tempo, così a settembre si ricomincia l’anno oratoriano e tutte le attività, nella gioia del ricordo di quanto vissuto, stimolati da un fuoco che rimane dentro e che ti porta ad impegnarti nuovamente in altre avventure.
I nostri oratori sono impegnati nelle settimane di Oratorio estivo: proponiamo loro, a piccoli gruppi (ragazzi con le loro famiglie, gruppi di animatori, educatori), di visitare la mostra, che resterà aperta ad ingresso libero e gratuito (tutti i pomeriggi dal martedì alla domenica fino al 12 settembre, escluso agosto, dal martedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00; nel weekend dalle ore 14.00 alle ore 19.00), contestualmente alla mostra dedicata ai fumetti della Marvel. Voluta in concomitanza con le attività estive, permette di scoprire, ad animatori ed educatori, come tutti gli oratori siano in grado di progettare e creare un Grande Gioco: il lungo tempo di preparazione, la ricerca meticolosa e il recupero dei materiali, il lavoro insieme… diventano occasioni per fare comunità, con la stessa umiltà e passione che contraddistinguevano Renzo Maggi, facendone dono e sapendo rendere, con il sostegno degli educatori, protagonisti i ragazzi e gli animatori, suscitando sempre nuove energie e collaborazioni.