Nella Domenica della Samaritana, la Croce del RI-CORDARE ci guida alla consapevolezza della nostra identità profonda. Il Signore Gesù aiuta la Samaritana a rientrare in sé stessa, a riconoscere la propria verità senza paura e a scoprire che la sua vita è un dono di Dio. Ricordiamoci di chi siamo davvero, di essere stati chiamati e voluti da Dio non solo per vivere ma per essere discepoli del Signore. Ricordiamoci ogni giorno di seguirlo.


16-marzo

Leggi la proposta per la Quaresima in oratorio

Ricordati chi sei! Riscopri la tua dignità. Tu sei importante. Lo sei per chi ti sta accanto per farti crescere, ma ancora di più lo sei per Dio, che ti ha voluto e desiderato da sempre! Ricordati dei doni che Dio ti ha dato, della tua origine, ma anche della tua destinazione! Ricordiamoci tutti che siamo fatti per la vita! Dio ci ha chiamati alla vita: un dono immenso che già basterebbe! Ma grazie al suo grande amore, quello che il Figlio di Dio ci ha fatto conoscere, c’è di più: perché quella vita che Dio ci ha donato è vita eterna! Questo abbiamo capito da Gesù morto e risorto e questo siamo chiamati a RICORDARE sempre! Gesù ha colmato la nostra sete di infinito, di felicità, di una vita che dura per sempre! Dice oggi il Signore Gesù alla Samaritana: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».

Ecco il dono di Dio, ricordatelo!

«Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”». Questa frase che Gesù dice alla Samaritana nel vangelo di questa II domenica di Quaresima è un invito che nasce dal desiderio di Gesù di farsi conoscere! “Dai, conosci Gesù e donagli quello che hai”! Ogni educatore o educatrice dovrebbe avere questo stesso sentimento di Gesù e sentire l’ardore e la passione che spinge a indicare Gesù come la “fonte della vita”!

Ogni educatore, animatore o membro della comunità educante oggi è chiamato a ricordare il suo compito!

Ognuno, insomma, in questo cammino quaresimale giubilare, deve passare anche dal RICORDARE: ricordandosi di chi è davvero, della sua vocazione, della strada che ogni giorno è chiamato a compiere.
Questa è la domenica della consapevolezza! Ricordiamo chi siamo per vivere davvero la nostra vocazione a essere figli di Dio e discepoli del Signore, perdonati e amati da Lui, per una missione che rende ciascuno di noi unico e “originale”!

Ogni ragazzo dovrebbe riscoprirsi cercato da Gesù e ricordarsi di quanto amore ha già ricevuto nella sua vita e riceve ogni giorno. Ricordarsi come una comunità sia lì pronta a sostenerlo e avere il coraggio di cercare gli altri, di correre dagli altri, così come ha fatto la Samaritana, condividendo insieme agli altri la vita.
Questa è la domenica della comunità! Nessuno sia lasciato solo nel suo cammino di fede. Ricordiamoci di ciascuno; ricordiamoci che la fede è un dono personale, per questo occorre che educando alla fede cerchiamo ogni persona per quella che è e, dal punto in cui si trova, invitarla ad accogliere una proposta che sia proprio “rivolta a lui”!
Questa è la domenica in cui ogni persona vale e viene “ricordata”: nessuno è dimenticato, tralasciato o ridotto a un numero nel gruppo! “Tu, proprio tu, sei importante e chiamato per nome!”.
 
La lettura di questa domenica ci invita a RICORDARE la Parola di Dio, a farne tesoro nelle scelte della vita. Invitiamo i più giovani a lasciare che la Parola tocchi il loro cuore e la loro anima, per incidere davvero. Ricordarsi della Parola di Dio significa anche scegliere da che parte stare, se accoglierla come benedizione e opportunità di crescita. Il Vangelo è verità: ci svela chi siamo davvero, illumina le nostre scelte e ci indica la strada. Sì, per chi l’accoglie è benedizione.

L’epistola ci invita a RICORDARE di vivere con consapevolezza e senso di responsabilità le nostre scelte e le nostre azioni. Ricordiamoci che possiamo seminare in due modi: secondo la carne o secondo lo Spirito. Possiamo o vivere seguendo solo gli istinti del momento, i bisogni del nostro egoismo senza pensare agli altri oppure ricordarci che siamo chiamati ad amare noi stessi e gli altri e vivere sempre secondo il comandamento dell’amore. 

Il dialogo fra Gesù e la Samaritana ci riporta alla nostra origine, alla vita che il Battesimo ha generato in noi: RICORDARE il nostro Battesimo e la nostra appartenenza a Dio, come suoi figli amati, ci apre a una corsa nuova, a una speranza che ci riempie di gioia e felicità, al desiderio di camminare sulla strada della vita, in modo nuovo, in una vita in cui TUTTO RICOMINCIA E TUTTO CAMBIA.

Allora, ricordiamoci di non vivere da fotocopie, ma da originali!

Carlo Acutis diceva: «Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». Il Signore ci ha creati unici, amati e chiamati a una missione speciale: vivere da figli di Dio, seminando nello Spirito e non nella carne, scegliendo ogni giorno il bene, non per abitudine, ma per amore. Ricordiamoci chi siamo e chi vogliamo diventare: crediamo nel Vangelo, lasciamoci trasformare da Gesù, corriamo dagli altri per condividere la vita e la fede, come ha fatto la Samaritana.

 

Questa settimana proviamo a vivere da originali: un piccolo gesto, una scelta controcorrente, un’attenzione in più verso qualcuno che magari si sente solo. Perché chi si ricorda di essere figlio di Dio, fa la differenza e cambia il mondo!

 

Prega ogni giorno TUTTO RICOMINCIA

 

 

Tutto ricomincia con la carità
e realizzando segni di speranza

Troviamo insieme occasioni straordinarie per fare il bene con i ragazzi, secondo i segni di speranza che il Papa ci suggerisce per questo Giubileo:
 promuovere la pace a partire dai nostri ambienti di vita e interessarsi delle vicende del mondo (proposte per educare alla pace in oratorio);
 incoraggiare gli amici e ritrovare insieme la gioia di vivere (vigilare sulla gioia del prossimo e continuare a riaccendere la vita in oratorio);
 cancellare ogni forma di rancore e risentimento anche nei ragazzi (esercitarsi nel perdono reciproco);
 stare vicino alle persone ammalate, visitandole e prendendosi a cuore la loro salute o aiutandole se non sono autonome;
 incentivare prossimità e inclusione con i ragazzi con disabilità (perché l’oratorio sia per tutti);
 trovare forme di “missionarietà” e amicizia e ricontatto con i ragazzi che abbiamo perso di vista;
 educare alla difesa dei diritti dei più deboli (con campagne di sensibilizzazione, ragionevolezza, informazione, anche, raccolte fondi);
 trovare azioni di vicinanza verso gli anziani soli e chiedere di non trascurare i propri nonni, ma di farsi loro accanto più spesso;
 occuparsi di situazioni di povertà che conosciamo sul nostro territorio o in terra di “missione” (procuriamo il cibo per chi è in difficoltà ad esempio, chiedendo ai ragazzi di mettersi in movimento). Guarda le proposte della Quaresima di fraternità 2025  

 

 

Sarà importante che gli educatori accompagnino i ragazzi in questo cammino, aiutandoli a riconoscere i segni della speranza che incontreranno e a lasciarsi trasformare da essi. La Quaresima è un tempo favorevole per far maturare domande profonde, per ascoltare il Vangelo con un cuore aperto e per scoprire che la fede non è un’idea, ma un incontro che cambia la vita. Sta agli educatori sforzarsi di essere testimoni credibili di questo cammino, vivendo con i ragazzi e per primi l’esperienza del ritorno a Dio e della gioia di ricominciare.

 

 

Un cammino per incontrare il volto di Dio

La Quaresima è l’immagine della nostra vita: un invito continuo a rinnovarsi, a crescere, a cambiare, sapendo che sempre si può ricominciare! Gesù cammina con noi e ci dona la sua luce, ci aiuta a riscoprire il suo amore e a ritrovare il senso più profondo del nostro esistere. I ragazzi devono poter sperimentare che, con Gesù al loro fianco, ogni cosa acquista un significato nuovo.

In questo tempo di grazia siamo chiamati a educare i ragazzi all’incontro con Gesù, aiutandoli a riconoscerlo nella vita di ogni giorno e a cercarlo nella preghiera quotidiana, nella messa domenicale, nel sacramento della riconciliazione e poi sempre nell’amore fraterno: il volto del Signore si rende visibile in coloro che ci vogliono bene, nei poveri a cui tendiamo la mano, nelle persone che ci sono accanto e che siamo chiamati ad amare come noi stessi.

Ogni giorno, alzando lo sguardo al Cielo, i ragazzi potranno incontrare davvero il volto di Dio, un volto che alla fine vedremo “faccia a faccia”, risorti con Gesù. Questo è il Mistero della Pasqua che dobbiamo annunciare e far comprendere, soprattutto durante questa Quaresima, affinché sia accolto nel cuore di chi vive l’esperienza dell’oratorio e in ciascuno cresca la speranza.

 

 

La Quaresima del Giubileo:
Domeniche con le Croci del RI

La Quaresima è il tempo del cammino per eccellenza, il tempo in cui attraversiamo le nostre croci quotidiane e ci lasciamo educare dalla Croce di Gesù. Ogni domenica vivremo il segno della Croce del RI, un invito a cambiare e a ricominciare con Gesù, lasciandoci incontrare da Lui.

In ogni domenica di Quaresima la Croce del RI è accompagnata da una parola chiave che inizia con il prefisso “RI”, perché ci richiama il significato del “ritornare di nuovo” e del “rimettere le cose a posto”. Ogni verbo rappresenta il dono della vita nuova che riceviamo con il Battesimo e con il perdono di Dio.

La Domenica all’inizio di Quaresima, che è dedicata alle tentazioni di Gesù nel deserto, ci porta alla Croce del RI-TORNARE. Il Signore ci insegna a ritornare a Dio, a riferirsi sempre a Lui in ogni momento della nostra vita, a ricercarlo nella preghiera soprattutto ogni volta che dobbiamo decidere che cosa fare e da che parte stare. Ritorniamo ad avere fiducia nel Padre misericordioso che sempre ci accoglie, per prendere in mano la nostra vita. Ritorniamo a sentirci amati da Dio! Così TUTTO CAMBIA e TUTTO RICOMINCIA!

Nella Domenica della Samaritana, la Croce del RI-CORDARE ci guida alla consapevolezza della nostra identità profonda. Gesù aiuta la Samaritana a rientrare in sé stessa, a riconoscere la propria verità senza paura e a scoprire che la sua vita è un dono di Dio. Ricordiamoci di chi siamo davvero, di essere stati chiamati e voluti da Dio non solo per vivere ma per essere discepoli del Signore. Ricordiamoci ogni giorno di seguirlo.

La Domenica di Abramo è la domenica della Croce del RI-CONOSCERE. Il Vangelo ci invita a riconoscere Gesù, a seguirlo con fiducia e a lasciarci guidare dalla sua Parola, che illumina ogni passo del nostro cammino. La sua Parola ci fa riconoscere che siamo amati da Dio. Riconosciamo così che, con il Signore, siamo liberi davvero. Vinciamo ogni schiavitù e ogni nostra omologazione: con Lui riconosciamo che siamo “originali”, unici, amati, voluti, liberi (a circa un mese dalla canonizzazione di Carlo Acutis, in questa domenica e in quella successiva possiamo fare riferimento alla sua spiritualità e al suo legame forte con il Signore, per cui con libertà si è messo in gioco e ha dimostrato tutta la sua “originalità”).
N.B. Questa è la domenica in cui i Cresimandi sono attesi a San Siro per l’Incontro diocesano con l’Arcivescovo. 

Nella Domenica del Cieco, la Croce del RI-SCOPRIRE ci richiama alla luce che Gesù dona a chi crede in Lui. Come il cieco nato, siamo chiamati a risvegliarci da ogni buio che ci tiene bloccati e a riscoprire ogni giorno la presenza viva del Signore nella nostra vita. Riscopriamo chi è Gesù e chi è Gesù per noi. Ancora ci può venire incontro l’esempio di Carlo Acutis che nella sua vita fin da bambino si è interrogato si chi fosse Gesù per lui. Carlo ha scelto di stare di fronte a Gesù per riscoprire se stesso. Questa è una domenica “giubilare” soprattutto per i preadolescenti e adolescenti che hanno partecipato sabato 29 marzo all’Incontro diocesano a Milano in Duomo (chiesa giubilare), ri-scoprendo i segni di speranza presenti nella città.

La Domenica di Lazzaro ci pone davanti alla Croce del RI-NASCERE. Gesù è la Risurrezione e la Vita, e con Lui ogni cosa può rinascere. Noi possiamo rinascere e ricominciare ogni volta. Il suo amore ci permette di rialzarci dalle nostre cadute e di riprendere il cammino con speranza rinnovata. Basta credere in Lui e nel destino nel quale ci ha immersi, riempiendoci della sua vita divina, per mezzo del Battesimo che abbiamo ricevuto e che continuamente si rinnova.

Nella Domenica delle Palme, la Croce del RI-VIVERE ci invita a rivivere i giorni della Passione con il cuore aperto all’incontro con il Signore Gesù, morto e risorto. Entriamo nella Settimana Autentica per stare con Gesù e lasciarci trasformare dalla sua Pasqua. Certe cose vanno rivissute per poter vivere meglio. Tutto ricomincia se riviviamo anche noi i gesti con i quali siamo stati salvati da Dio, se riviviamo l’amore più grande che abbiamo mai potuto ricevere, quello di Gesù per noi! In questa domenica diamo appuntamento ai ragazzi per ri-vivere intensamente i giorni del Triduo Pasquale, preannunciando la gioia della Pasqua nella celebrazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

La Domenica di Pasqua, tutto ricomincia! L’annuncio della Risurrezione di Gesù è l’annuncio che cambia la vita: Lui è veramente risorto! Con questa certezza e questa gioia possiamo ricominciare a vivere con slancio e fiducia e tenere fisso lo sguardo su Gesù che ci sta aprendo la porta del Cielo dove vivremo per sempre. Ripetiamo l’annuncio della Pasqua e spieghiamolo ai ragazzi perché possano accogliere il dono della vita eterna e meravigliarsi per essere anche loro “risorti” con Cristo.

 

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