Coinvolgiamo l'oratorio, le famiglie e la comunità a compiere gesti inclusivi e a farsi promotori di occasioni di incontro e prossimità con le persone con disabilità che abitano nel nostro territorio. La Fom sta lavorando per percorsi formativi di inclusione e per favorire l'introduzione nelle comunità e negli oratori di linguaggi e strumenti inclusivi che siano un arricchimento per tutti. Abbiamo attivo uno Sportello Inclusione e una sezione dedicata all'inclusione nel nostro Tavolo della Formazione (rispondiamo alla mail inclusionefom@diocesi.milano.it). La Fom non lavora da sola in tal senso ma stringe alleanze, innanzitutto con gli oratori e le comunità sul territorio e poi con la collaborazione costante con la Consulta diocesana "Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno", con le cooperative degli educatori, con le associazioni che sul territorio portano avanti progetti con persone con disabilità.


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La disabilità, apre gli orizzonti e ci invita a interrogarci sull’accessibilità e sui linguaggi messi in gioco per rendere qualsiasi momento che viviamo in oratorio e nella comunità, qualcosa che sia PER TUTTI.

Lavoriamo in oratorio e nelle comunità per un continuo cambio di mentalità, dove le persone vedano nel fratello con disabilità una risorsa per la comunità. Lavoriamo per proporre alle persone con disabilità un ruolo attivo e il più possibile consapevole. Questa prospettiva offre un cambiamento che porta un beneficio a TUTTI. L’azione di essere inclusivi abbraccia la disabilità ma anche la fanciullezza, l’anzianità ed il limite in generale.

 

Formazione su inclusione e disabilità

Per esercitare lo sguardo sulla disabilità in oratorio, la FOM mette a disposizione operatori che possano intervenire sul territorio offrendo un incontro o un percorso formativo e uno “sportello” permanente che risponde alla mail inclusionefom@diocesi.milano.it.

Fra gli obiettivi della formazione:

– diamo strumenti per farsi carico dell’unicità di ognuno, abilitando spazi, modalità, tempi affinché le proposte della comunità siano davvero “per tutti”.

– aiutiamo le comunità educanti dell’oratorio a conoscere le diverse disabilità e a capire quali strumenti compensativi e linguaggi si possono attivare per migliorare una relazione educativa con i ragazzi e le ragazze con disabilità.

– diamo suggerimenti su come costruire un contesto di comunità che sia davvero inclusivo e di sostegno alle famiglie dove ci sono minori con disabilità.

 

Siamo convinti che lo sguardo inclusivo di una comunità apra orizzonti di arricchimento che coinvolgono la totalità dei ragazzi e delle ragazze che abitano l’oratorio.

 

Per attivare la formazione sui temi dell’inclusione e della disabilità scrivi a inclusionefom@diocesi.milano.it

 

Per un oratorio per tutti

Il desiderio di una comunità cristiana inclusiva è la prima scintilla che porta alla sua realizzazione. Non si può attuare un cambio di sguardo se non si opera un’attivazione personale che nasce dal desiderio di mettersi in gioco. Tale desiderio, fin dal suo nascere, indica un percorso da seguire e un viaggio da affrontare, una direzione tortuosa verso un dispositivo in cui si potranno vivere e affrontare esperienze insieme e nel quale la parola principe sarà inclusione.

È un cammino in continua evoluzione, all’interno del quale si deve porre l’accento sull’osservare la realtà oratoriana e cristiana che ci circonda e non solo guardarla superficialmente: lo sguardo è qualcosa che tutti possediamo, è un primo approccio alla realtà, costituito da un’occhiata passeggera e superficiale, mentre l’osservazione è un guardare che si approfondisce sulle singolarità del reale, un guardare che poi si fa verbo.

I progetti inclusivi nascono sempre da persone che si pongono domande, ascoltando ed accogliendo la dimensione della fragilità.

L’assunzione della lentezza come valore, inoltre, permette la crescita costante dei progetti inclusivi: occorrono tempi ponderati, che consentano a ogni singola azione di essere pensata, progettata e ri-modulata.

Solo così la disabilità diventa materia trasversale: un argomento che tocca tutti gli ambiti e orienta il dispositivo pedagogico verso la collaborazione. Un’attenzione che non spaventa ma orienta. L’accoglienza e la condivisione di un progetto per tutti è un bene comunitario.

 

 

 

Attenzioni da attivare e mantenere durante la messa

Questi suggerimenti vengono dalle persone con disabilità che negli oratori contattati, insieme agli educatori, li hanno individuati da proporre a tutti:

• Vivi fisicamente la celebrazione con la comunità: annulla le “distanze” durante la celebrazione eucaristica e invita i fedeli a occupare le panche davanti che spesso restano un po’ vuote.

• Al momento della comunione chiedi ai fedeli di aiutare il prossimo. Il gesto di amore che spinge molti celebranti ad avvicinarsi alle persone per dare loro la comunione è prezioso e importante da mantenere, ma l’azione di “concedere tempo” per far sì che la comunità aiuti tutti ad accostarsi all’eucaristia può unire e fortificare i fedeli.

• Valorizza il momento dello scambio di pace perché tutti siano coinvolti e si vada incontro alle persone con disabilità presenti per esprimere il calore e la presenza della comunità.

• Chiedi alle persone con disabilità della tua comunità di partecipare attivamente ai vari momenti della celebrazione (servizio all’altare, offertorio, coro o letture).

• Dedica del tempo alla spiegazione dei vari passaggi della messa e delle parole difficili.

• Usa strumenti che facilitino la partecipazione di tutti: proiettore con testi ed immagini, foglietto con letture e canti scritti in grande, uso di parole-chiave, cartellonistica inclusiva…

• Valorizza le canzoni usando strumenti dolci (es. organo con suoni gravi) e abbina gesti ai canti.

 

 

Per progettare un ORATORIO INCLUSIVO:
alcune parole chiave.
 

Sguardo

Vedere è diverso da guardare. Vedere è un verbo fisso, rimane all’occhio, è un verbo che ci indica di osservare la realtà superficialmente; mentre guardare è un verbo che va in profondità, entra nel profondo, entra nei dettagli, nel vissuto, nelle esperienze, nelle emozioni. Giunge ai bisogni delle persone.

 

Trasversalità

La disabilità ci offre l’opportunità di una pastorale trasversale, toccando tutti gli ambiti e orientando il dispositivo pedagogico verso la collaborazione. L’attenzione alla disabilità non è esclusiva di un solo ambito ma è cura di tutta la comunità. Impegna l’intera comunità a sviluppare un pensiero inclusivo comunitario che valorizzi la ricchezza umana di ciascuno. È la comunità educante a essere coinvolta non solamente l’educatore o l’animatore che si prendono cura della persona con disabilità. L’accoglienza e la condivisione di un progetto “per tutti” è un bene comunitario.

 

Comunicazione

La persona con disabilità è portatrice di uno stile comunicativo che può contaminare l’oratorio aggiungendo bellezza. In oratorio siamo chiamati a conoscere gli strumenti comunicativi (es. CAA, ETR, LIS…) come opportunità per entrare in relazione con tutti. Non consideriamo i diversi linguaggi solo come mezzi tecnici che scatenano paura, trasformando l’oratorio in un “oratorio terapia”, ma come “ponti relazionali” che possono entrare in modo attivo nella vita dell’oratorio.

 

Relazione

Per affiancare educativamente le persone con disabilità, molti oratori assumono educatori specializzati. Il loro compito principale consiste nel condurre la persona con disabilità a incontrare le altre persone della comunità educante e tutta la comunità dell’oratorio. L’educatore professionale o chi si occupa direttamente delle persone con disabilità in oratorio è quindi un facilitatore di relazioni. Spesso si pensa che l’educatore abbia la bacchetta magica quando entra in oratorio. A lui o a lei si chiede subito: «che cosa facciamo?». In realtà, non si deve partire da un manuale o da un prontuario ma stabilire relazioni, guidate certamente da uno sguardo competente che, pian piano, viene essere “trasferito” alla comunità.

 

Le tre P: Piccoli passi possibili.

L’inclusione è un percorso lungo che non ha termine. Ci saranno delle azioni all’interno degli oratori che saranno molto inclusive, proprio perché le persone ci hanno lavorato tanto, perché la comunità ha maturato uno sguardo nuovo capace di abbattere le paure, ridimensionando i limiti per camminare insieme. Altre azioni che compiamo quotidianamente possono ancora essere esclusive. Piccoli passi possibili sono la strada per il cambiamento.

 

Fare, pensare e dire

Spesso gli strumenti che si mettono in campo per le persone con disabilità perché possano essere invitati a un “fare” da protagonista vanno a beneficio di tutti. Bisogna propagare un fare che vada alla scoperta dai talenti di ciascuno. In questo lavoro sono essenziali gli animatori. Ma che caratteristiche ha un animatore inclusivo? Non è solo l’animatore che sta al fianco della persona con disabilità ma lo è anche chi si occupa della trasformazione del setting o della cura dell’organizzazione.

Per essere un luogo inclusivo, l’ambiente va pensato prima di essere fatto. Infine ciò che è stato pensato e fatto va anche detto. C’è bisogno di far decantare le esperienze e di trovare occasioni per far emergere un confronto carico di dubbi, fatiche e bellezze, per far entrare in circolo il pensiero, le parole e l’agire.

 

Bellezza

È una parola che difficilmente viene accostata alla dimensione della disabilità ma che contiene in sé la qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione. Affiniamo la capacità di vedere nel diverso una bellezza che unisce anziché dividere e che si trasforma in grazia. L’oratorio è luogo di bellezza proprio perché in esso puntiamo a una crescita integrale, dove lo spirito e il corpo non sono antagonisti, anzi si rafforzano a vicenda, anche quando dobbiamo affrontare una disabilità.

 

Percorso formativo online
La disabilità è di chi guarda

Ricordiamo che abbiamo attivo un percorso online sulla nostra piattaforma formativa Oramiformo.it dal titolo “La disabilità è di chi guarda”.

Vai all’introduzione al corso online su Oramiformo.it

Sono disponibili anche degli approfondimenti online sull’inclusione di ragazzi con disabilità in oratorio attraverso…
– il teatro
– il gioco

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