Il nostro Arcivescovo ha scritto una lettera ai 19enni che durante la scorsa Redditio Symboli gli avevano consegnato la loro "Regola di vita", incoraggiandoli a ringraziare, perseverare, osare e ricordando loro che nessuno vive per se stesso, nessuno si salva da solo. Invitiamo tutti gli interessati, i loro coetanei ed i loro educatori a leggerla e a meditarla con attenzione.
Sua Ecc.za Mons. Mario
Delpini
Arcivescovo di Milano
Carissimo,
Carissima,
ti ringrazio perché quella sera ti sei fatto avanti e mi hai consegnato la tua “Regola di vita”. Ho apprezzato la tua semplicità nel gesto, la sincerità nelle parole che hai scritto, la buona volontà riassunta nei propositi che hai scritto.
Desidero che, all’inizio di questo nuovo anno 2021, ti giunga una speciale benedizione di Dio. I giorni siano propizi perché si compia in te quello che Dio vuole: la tua salvezza, la tua gioia, il compimento delle promesse che sono iscritte nella tua persona, unica, preziosa.
Non riesco a risponderti personalmente, ma desidero rivolgere a te e ai tuoi coetanei l’incoraggiamento a ringraziare, a perseverare, a osare.
Ringraziare. La brezza leggera.
Ricordati della tua annunciazione.
Nella tua vita, nella tua casa è entrato un angelo di Dio per portarti un annuncio. Come si chiamava l’angelo che ti ha visitato? Forse con il nome dei tuoi genitori o dei tuoi nonni? Forse con il nome del tuo prete, suora, educatore? Forse con il nome di un evento doloroso? Forse è stato quel periodo di stacco che ha interrotto l’inerzia? Forse quel momento di preghiera particolarmente intenso e commovente?
Io non lo so, ma tu lo sai.
Ricordati di quello che ti ha detto: è una rivelazione che orienta la tua vita.
Certo ti ha rivelato che tu meriti stima, fiducia. Constato che sei incline a sottovalutarti, a mettere l’accento sui tuoi limiti, a “non piacerti”. Ma l’angelo di Dio ti ha fatto capire che hai ricevuto molti talenti, che anche i tuoi peccati sono stati o potranno essere perdonati, che i tuoi limiti e difetti, anche se non sembra, possono essere corretti e rimediati.
Ricordati della tua annunciazione per non pensare che vieni dal nulla e che tutta la tua vita è sulle tue spalle. In realtà vieni dall’amore che ti ha generato e che ti accompagna sempre.
Ricordati della tua annunciazione e ringrazia. Sempre: ogni mattina e ogni sera. Sempre.
Perseverare. Il fuoco che continua ad ardere.
Rileggi la tua “Regola di vita”.
Il coraggio e la libertà di “prendere in mano la propria vita” e formulare una “Regola” significa l’arte di tenere vivo il fuoco che è stato acceso in te. Nella “Regola” che mi hai consegnato hai segnato propositi e passi da compiere per dare continuità alle intuizioni dell’annunciazione e farle diventare storia.
Voglia o non voglia, in compagnia o in solitudine, la fedeltà tiene acceso il fuoco, talora un bel fuoco allegro, talora una fiamma timida e stentata, ma sempre acceso!
Se rileggi la “Regola di vita” che mi hai consegnato (per esempio ogni primo venerdì del mese), potrai constatare i passi compiuti, le fragilità che sono emerse, le “nuove annunciazioni” che hai ricevuto, i tratti del tuo carattere, che puoi conoscere meglio nelle sue potenzialità e nei suoi difetti. Amerai di più il Signore che sempre ti aiuta e amerai di più anche te stesso, te stessa che sempre sei amato/amata e stimato/stimata dal Signore.
Potrai anche prepararti alla confessione o a un confronto con l’interlocutore autorevole che ti accompagna.
Osare. Prendere il largo.
Verso il compimento della vocazione.
Sei chiamato/chiamata a essere santo/a davanti a Dio nella carità, predestinato ad essere figlio di Dio.
Questa è la vocazione di tutti noi, amati dal Signore, prima della fondazione del mondo.
Ma per quale via arriverai al compimento di questa vocazione?
Tutte le vie sono promettenti, se però sono compiute per rispondere a questa vocazione ad amare e ad essere perfetti nell’amore: le scelte dello stato di vita, le scelte degli studi, della professione, dell’impegno di volontariato in oratorio, nella carità, nella missione.
“Prendi il largo”, dice Gesù ai pescatori dopo la notte fallimentare. È tempo di chiederti su quali mari potrai navigare per mettere a frutto i tuoi talenti, per dare un futuro al mondo amando la vita fino a dare vita a nuove creature, come padre e madre, per metterti a servizio della vocazione dell’umanità ad essere fraternità universale, per prenderti cura delle persone, della società e della casa comune.
Carissimo, carissima, nessuno vive per se stesso, nessuno si salva da solo: nella comunità cristiana hai ricevuto la tua annunciazione, l’accompagnamento che ti ha consentito di tener vivo il fuoco. Nella comunità cristiana, la santa Chiesa di Dio, potrai raccogliere l’invito a prendere il largo e l’aiuto per osare, con realismo e fiducia. Ama questa Chiesa e prega perché sia santa. E prega anche per me.
Ti accompagno con la mia benedizione.
+ Mario Delpini
Arcivescovo di Milano
Milano, Epifania del Signore 2021.