Tanti momenti e testimonianze significative, per cui dire "Obrigado". I giovani della Comunità pastorale San Paolo VI di Lonate Pozzolo, Ferno e Sant'Antonino Ticino, che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù, si impegnano, con gioia, come Maria, a portare Gesù agli altri, come "missionari".
Giovani
Comunità pastorale San Paolo VI di Lonate Pozzolo, Ferno e Sant'Antonino Ticino
“Maria si alzò e andò in fretta”. Questo è stato il versetto del Vangelo di Luca che Papa Francesco ha affidato ai pellegrini per la Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta dall’1 al 6 agosto a Lisbona. Come Maria si affretta nel visitare Elisabetta, anche un gruppo di giovani della nostra comunità è partito con entusiasmo alla volta del Portogallo, insieme ad altri ragazzi del Decanato di Gallarate.
Dopo due giorni di viaggio in pullman, siamo finalmente arrivati in Portogallo, nello specifico alla scuola primaria Jorge Minerio, a Barcarena. Il dormire per terra e la mancanza delle docce nella struttura non ci hanno spaventati: per lavarci ogni sera ci spostavamo alla piscina comunale con l’aiuto di Maria, la nostra fantastica autista che faceva parte del gruppo di volontari che ci ha accolti.
I giorni a Lisbona sono trascorsi tra visite alla città e attività più strettamente legate alla GMG, tra cui la Festa degli Italiani di mercoledì 2 agosto in cui abbiamo potuto ascoltare le significative testimonianze di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, di don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale di Pastorale Giovanile della CEI, e del cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI. Particolarmente toccante è stato il discorso fatto da don Michele Falabretti che, ispirandosi al Piccolo Principe, ci ha invitati ad alzare lo sguardo verso il cielo per cercare lo sguardo di Dio, che ci custodisce fin dalla creazione.
A Barcarena abbiamo anche potuto svolgere la catechesi insieme agli altri giovani della diocesi di Milano, tutti ospitati nel sobborgo portoghese. Tra le parole più rilevanti ci sono state quelle pronunciate dal nostro Arcivescovo Delpini, in occasione della celebrazione penitenziale. Dopo aver dedicato del tempo all’esame di coscienza e alle confessioni, l’Arcivescovo ha celebrato l’Eucaristia, esortando il popolo dei giovani a “cantare”, così come fa Maria con il Magnificat, per vincere il male con il bene.
Tappa importante di questo nostro viaggio è stata la visita al Santuario della Madonna di Fatima. Dopo aver celebrato la Messa insieme a pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, abbiamo visitato autonomamente il santuario, permettendo così ad ognuno di pregare, di confessarsi e di riflettere sulla propria spiritualità.
Il cuore vero e proprio della GMG però è stato il weekend del 5 e 6 agosto, in cui si sono svolte la Veglia e la Messa di chiusura con il Papa. L’intera giornata di sabato è stata dedicata alla preparazione per la Veglia, con l’arrivo al “Campo da Graça”, situato nella bellissima cornice del Parco Tejo-Trancão, sulle rive del fiume Tago. La fortuna è stata dalla nostra parte: l’ottima posizione del nostro settore, di fianco al palco su cui era situato l’altare, ci ha permesso di assistere nel migliore dei modi alle celebrazioni di quei due giorni. Durante la Veglia, il Papa, nel silenzio di un milione e mezzo di giovani, ci ha esortati a portare, esattamente come ha fatto Maria, la gioia nel mondo. L’aver partecipato a questa Giornata, infatti, fa di noi dei missionari, chiamati a portare il messaggio di Cristo ricevuto durante questa esperienza agli altri.
È stato durante l’Omelia della Messa della domenica, tuttavia, che ci è stato affidato il messaggio più importante: cosa riportare a casa nella vita quotidiana dopo un’esperienza del genere? Il Papa ci ha affidato tre verbi: brillare, ascoltare, non temere.
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Brillare, perché serve luce per affrontare le oscurità e le difficoltà quotidiane e l’unico modo per brillare è accogliere Gesù nella nostra vita ed imparare ad amare come lui;
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Ascoltare, perché è Gesù stesso che ci indica il cammino e ci mette sulla strada giusta;
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Non temere, per non farsi prendere dal pessimismo.
Terminati questi due giorni molto intensi, ci siamo rimessi in viaggio per tornare verso casa, facendo tappa a Bilbao nel nord della Spagna. Qui abbiamo dedicato una giornata alla scoperta della città, visitando il Museo Guggenheim e facendo un bagno nelle (gelide) acque dell’Oceano. L’11 agosto, infine, siamo risaliti sul pullman, per l’interminabile attraversata di Spagna e Francia e ritornare nelle nostre comunità.
Così come ha fatto il Santo Padre all’Angelus al termine della Messa di domenica al Parco da Graça, dopo un’esperienza indimenticabile come questa è necessario dire “obrigado”, ovvero “grazie” a tante persone.
Grazie alle migliaia di volontari che hanno reso possibile la buona riuscita di questa GMG, con un cuore grande e gentilezza. Vogliamo poi ringraziare Don Luigi per averci accompagnato in quest’avventura, nonostante i tentennamenti iniziali. Speriamo di aver reso questa tua quinta GMG (ma la prima da prete!) speciale. Ringraziamo anche i ragazzi delle comunità di Samarate e Verghera, Cardano al Campo, Albizzate e Sumirago, Cassano Magnago, Jerago, Orago e Besnate e i loro sacerdoti Don Luca, Don Samuele, Don Enrico, Don Emanuele, Don Francesco, Don Marco e Don Jacopo: grazie per esservi rivelati dei compagni di viaggio davvero speciali ed aver reso questa esperienza davvero indimenticabile.
Infine vorremmo ringraziare tutta la comunità Paolo VI per il contributo dato affinché noi giovani potessimo partecipare a questa Giornata Mondiale della Gioventù. Poter sperimentare la sensazione di una Chiesa globale, e non solo relativa alla nostra piccola realtà è stato straordinario e siamo stati orgogliosi di aver potuto rappresentare i nostri oratori e le nostre parrocchie davanti a Papa Francesco a Lisbona.
Prossimi appuntamenti? Il Giubileo dei Giovani a Roma nel 2025 e, per i più avventurosi, la GMG a Seoul, in Corea del Sud, nel 2027!