Condividiamo alcuni degli spunti tratti dalla meditazione che Giusy Valentini, ausiliaria diocesana, ha proposto ai giovani nella terza serata (mercoledì 16 novembre 2022) degli Esercizi spirituali di Avvento svoltasi nell'abbazia di Viboldone (Zona VI)
Gabriele
Pendola
Servizio per i Giovani e l'Università
La terza serata degli Esercizi spirituali, in ciascuna delle Zone pastorali della nostra Diocesi, ha avuto come protagonista Maria. Dopo il deserto e la fatica, le grida e le richieste di Agar e Anna, ora è il tempo della gioia, del riconoscere la bellezza infinita di Dio che viene ad abitare la storia.
Dalla Zona VI, in particolare dall’abbazia di Viboldone, Giusy Valentini (ausiliaria diocesana), commentando la pagina di Vangelo del Magnificat, ci ha ricordato che “dovremmo imparare anche noi da queste donne a benedire, a dire bene. Il canto di Maria è il canto della Chiesa, dell’umanità ma anche di chiunque crede, perché è il canto di chi riesce a vedere la storia con occhi diversi”.
E poi ha continuato spiegandoci che in fondo questa preghiera di Maria ci riguarda da vicino: “Magnificare significa rendere grande, anche se noi spesso rimpiccioliamo Dio nei nostri schemi, nelle nostre definizioni. Il male, la paura, l’odio fanno il nostro cuore piccolo, mentre la percezione della grandezza di Dio allargano il cuore all’Amore”.
Inoltre, in un altro passaggio della sua meditazione, ci ha invitato a riflettere su questo aspetto che è un vero e proprio cambio di prospettiva: “È questo sguardo che mi fa vivere. Ciascuno di noi desidererebbe essere guardato o guardata come Dio ha guardato Maria”.
Infine, don Alessandro Asa, vicario a San Giuliano Milanese, riportando alcune risonanze scritte e condivise durante la serata, ha letto questa preghiera condivisa da un giovane anonimo, prima di consegnare a tutti i presenti il Vangelo di Luca come impegno per questo tempo: “Sei un sussurro e solo quando sto per coricarmi mi rendo conto del tuo passaggio. Ogni giorno tu mi salvi, ogni notte ti rendo grazie!”.