Proponiamo una sintesi della meditazione che l'Arcivescovo ha offerto ai giovani della Zona pastorale di Lecco e ai loro educatori in occasione della seconda serata degli Esercizi spirituali di Avvento tenutasi ieri (16 novembre 2021) nella Basilica San Nicolò di Lecco. Pubblichiamo anche una breve intervista video allo stesso Arcivescovo.
Katia
Castellazzi
Servizio per i Giovani e l'Università
Il 16 novembre 2021, preso la Basilica di San Nicolò a Lecco, si è tenuta la seconda serata degli Esercizi spirituali rivolti ai giovani e agli educatori della Zona pastorale III, nella quale è intervenuto l’Arcivescovo di Milano, Mons. Delpini.
Quest’ultimo ha lanciato ai giovani tre sfide: la prima è imparare a contemplare la gloria di Dio per mezzo della preghiera. Riprendendo il versetto del Vangelo di Giovanni (1, 14) “noi abbiamo contemplato la sua gloria”, ha spiegato che la gloria di Dio è Gesù: non un idolo forgiato dagli uomini a loro somiglianza, ma un uomo in carne ed ossa, che al tempo stesso rappresenta la gloria di Dio. L’Arcivescovo ha ricordato che bisogna imparare a CONTEMPLARE la gloria di Dio, ovvero “adorare in Spirito e Verità”, e guardare il mondo e gli altri con gli occhi del Signore.
Per raggiungere questa meta, non serve uno sforzo atletico né pratiche devozionali mortificanti, è sufficiente pregare; e poiché, come dice San Paolo, “non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili” (Lettera ai Romani 8, 26), occorre invocare lo Spirito Santo affinché ci guidi nella preghiera.
La seconda richiesta di Mons. Delpini è quella di rileggere il Vangelo, soffermarsi su di esso e “farne propria almeno una pagina”.
Commentando il versetto “E il Verbo si fece carne” (Gv, 1, 14), l’Arcivescovo ha evidenziato la scandalosità di questa affermazione: l’uomo da sempre ha creduto che per avvicinarsi a Dio fosse necessario liberarsi dei fardelli terreni e delle pulsioni del corpo e invece la gloria di Dio si manifesta in Gesù, un uomo in carne e ossa. È nella sua vita, nella sua compassione, nelle sue contestazioni, nei sui atti sorprendenti, nel suo supplizio in croce che noi cristiani scorgiamo la gloria di Dio.
Alla luce di tutto ciò Mons. Delpini ha invitato i giovani a riscoprire i Vangeli e a individuare quali sono i punti nei quali è evidente che Gesù è il figlio di Dio.
La terza proposta dell’Arcivescovo è chiedersi: “chi siamo?” e “che donne o che uomini stiamo diventando?”.
Riprendendo il testo del Vangelo secondo Giovanni (1, 12) “A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”, Mons. Delpini ha sottolineato che quello che ci chiede Dio non è solo di credere in Lui, di recitare qualche preghiera, ma di avere una relazione permanente con Lui, di DIVENTARE simili a Lui, di seguire l’esempio di Gesù per diventare sempre più figli di Dio.
L’Arcivescovo ha quindi invitato i giovani a riflettere su chi sono e chi stanno diventando; su quali talenti hanno ricevuto, su come li stanno impiegando e che frutti stanno dando e infine su come il male che hanno subito ha impedito loro di sbocciare. In questo modo dovrebbero riscrivere la loro storia personale, evidenziando come tutto quello che hanno vissuto li ha aiutati, o potrà aiutarli, a diventare sempre più figli di Dio.
Le parole chiave della serata sono quindi CONTEMPLARE, ovvero guardare al Gesù uomo e scorgervi la gloria di Dio; e DIVENTARE, nella consapevolezza che la Rivelazione non è un guardare al Signore ma è un diventare simili a Lui, conformarsi ai suoi sentimenti.