Anche ai nostri giorni è possibile risorgere? Certamente sì: ce lo ricorda don Alberto Ravagnani, sacerdote diocesano, attraverso questo video. Perché se Gesù è risorto, anche noi possiamo farlo: l'amore vince su tutto!
Gesù, risorgendo, ha vinto la morte.
Ma anche noi possiamo risorgere? Certamente sì.
Ce lo ricorda don Alberto Ravagnani, sacerdote diocesano, attraverso questo bellissimo video che vi invitiamo a guardare.
Don Alberto ci parla di Simone, un giovane che viveva da “morto” a causa dell’eroina: la droga era il sepolcro che lo teneva imprigionato.
Ma i suoi amici (dei veri e propri “angeli” inviati da Dio), non lo hanno lasciato solo: lo hanno cercato, gli hanno voluto bene, lo hanno riempito d’amore.
Un amore che dapprima Simone ha rifiutato, ma poi ha accolto nel suo cuore.
Questo amore ha trasformato radicalmente, e per il meglio, la sua esistenza: ora Simone lavora, si è preso un piccolo appartamento, scrive canzoni e soprattutto… non si droga più… è felice.
La sua non è stata una semplice rinascita, ma una vera e propria risurrezione attraverso la sofferenza, le ferite.
La risurrezione, infatti, non riguarda solo Gesù: Lui è stato il primo a risorgere, perché poi tutti noi potessimo risorgere con Lui.
È come se Gesù, risorgendo, avesse dato la “carica” perché anche i suoi discepoli si rialzassero e andassero in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo: in questo modo è nata la Chiesa, la comunità dei cristiani… in questo modo la fede nel risorto è arrivata fino ad oggi, fino a noi, fino a Simone…
Ma se Gesù è risorto, se Simone è risorto, allora anche noi possiamo risorgere: tutti noi possiamo fare l’esperienza della risurrezione di Gesù, alzarci dal sepolcro quando la nostra vita è bloccata.
A volte basterebbe anche solamente alzarsi dal divano e smettere di essere pigri, indolenti… per sognare in grande, rischiare, impegnarsi per cambiare il mondo…
Non è forse questo che Papa Francesco ci invita a fare, guardando a come Gesù si è comportato con il figlio unico della vedova di Nain? (cfr Messaggio per la XXXV Giornata Mondiale della Gioventù 2020: “Giovane, dico a te, alzati” – cfr Lc 7,14)
Se alziamo lo sguardo in alto, senza rinchiuderci nel virtuale, Gesù è quindi capace di restituirci la vita ogniqualvolta ci sentiamo morti.
Se guardiamo a Gesù, al suo amore; se lo accogliamo nel nostro cuore, anche noi saremo in grado di compiere dei “miracoli”.
Perché è l’amore che fa risorgere: l’amore di Gesù riversato nei cuori delle persone, ognuna delle quali è importante, “speciale”, unica.
Non c’è sepolcro da cui non si possa venir fuori: Gesù è risorto; l’amore vince su tutto!
Grazie, don Alberto, per avercelo ricordato!