Ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani, agli educatori della nostra Diocesi auguriamo di custodire il dono della preghiera e attraverso di essa di riconoscere la gloria di Dio nell'umanità di Gesù. Che il Natale di Gesù e il nuovo anno portino pace e serenità a tutti!
don Stefano Guidi, don Marco Fusi, don Marco Cianci e i collaboratori della PGFOM
Il Natale, grande ed inesauribile mistero, è invito a riconoscere la gloria di Dio nell’umanità di Gesù.
Perché questo invito non rimanga lettera morta, ci è chiesto di fare silenzio, di fermarci in adorazione davanti a Gesù bambino, di porci in ascolto della sua Parola, di meditarla nel nostro cuore… di pregare.
Non è facile pregare: a volte si fa fatica oppure ci si riscopre addirittura incapaci di farlo.
A tal proposito il nostro Arcivescovo Mario, in occasione della seconda serata degli Esercizi spirituali di Avvento rivolti ai giovani della zona pastorale di Lecco (16 novembre 2021), si è rivolto ai presenti con queste parole: “Lo sguardo credente riconosce la rivelazione della gloria di Dio nell’umanità di Gesù e si dispone alla contemplazione. Come contemplare? Non sappiamo come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili (cfr Rm 8,26). Un esercizio spirituale necessario è invocare lo Spirito perché ci disponga alla preghiera”.
E ancora: “La contemplazione della carne di Gesù, l’adorazione in spirito e verità sono esercizi spirituali che non si limitano a momenti di preghiera che possono essere particolarmente intensi e anche particolarmente faticosi. È piuttosto la grazia di una amicizia, di una comunione che rende possibile accogliere Colui che è venuto e diventare figli di Dio”.
Grazie a questa invocazione dello Spirito, a questa sorprendente amicizia con il Signore Gesù, possiamo rinascere dall’alto, lasciando che Dio cambi il nostro cuore e ci dia la forza necessaria per diventare figli di Dio e attraversare da cristiani la quotidianità della vita, bella e complicata al tempo stesso, a maggior ragione in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia.
Gesù stesso, il Figlio di Dio che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (cfr Gv 1,14), di giorno stava tra la gente, di notte pregava il Padre: così ha potuto compiere la sua volontà tutti i giorni della sua vita.
In questi giorni di festa Gesù bambino doni a ciascuno di noi la grazia di custodire il dono della preghiera e di approfondire attraverso di essa la confidenza con Lui.
È questo l’augurio, semplice ma sincero, che rivolgiamo ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani della nostra Diocesi e a quanti quotidianamente si spendono per la loro educazione.
Che il Natale di Gesù e il nuovo anno portino a tutti pace e serenità!