I processi che generano amicizia sociale nel lavoro, nell’impresa, nell’ambiente, nei legami e in famiglia al centro della scuola diocesana che inizia il 14 gennaio 2023: possono iscriversi giovani e adulti
di don Nazario
Costante
Responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro
Iniziano il 14 gennaio, presso il Centro pastorale ambrosiano di Milano (via Sant’Antonio 5), gli incontri della scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico per l’anno pastorale 2022-2023. Le iscrizioni sono aperte, le informazioni necessarie sono riportate nella locandina (vedi qui).
Scopo della scuola è quello di accompagnare e sostenere la vocazione dei fedeli all’impegno sociale e politico, contribuendo all’edificazione di una cittadinanza attiva, educata ai valori della Costituzione e del Magistero sociale della Chiesa. L’offerta formativa aiuta i partecipanti ad acquisire conoscenze e competenze importanti per comprendere la realtà socio-politica ed economica, interpretarla alla luce del Vangelo e operare spirito di apertura e di servizio per il bene comune. Il paradigma dell’ecologia integrale, proposto da papa Francesco, ci invita e ci aiuta a cogliere i complessi legami fra crisi sociale, crisi ecologica, crisi economica, crisi antropologica e spirituale e a pensare percorsi di cambiamento che mirino a promuovere e valorizzare la persona in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue relazioni. Siamo invitati, dunque, a lasciarci interrogare dai segni dei tempi, cercare di comprendere le ragioni profonde dei problemi che vediamo intorno a noi, per gettare semi di cambiamento e di speranza.
Cosa offre la fraternità
Il percorso dell’anno pastorale 2022-2023 sarà dedicato ai Processi che generano fraternità: lavoro, impresa, ambiente, legami, famiglia. La fraternità, come ci insegna papa Francesco «non è solo il risultato di condizioni di rispetto per le libertà individuali, e nemmeno di una certa regolata equità. Benché queste siano condizioni di possibilità, non bastano perché essa ne derivi come risultato necessario. La fraternità ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all’uguaglianza. Che cosa accade senza la fraternità consapevolmente coltivata, senza una volontà politica di fraternità, tradotta in un’educazione alla fraternità, al dialogo, alla scoperta della reciprocità e del mutuo arricchimento come valori? Succede che la libertà si restringe, risultando così piuttosto una condizione di solitudine, di pura autonomia per appartenere a qualcuno o a qualcosa, o solo per possedere e godere. Questo non esaurisce affatto la ricchezza della libertà, che è orientata soprattutto all’amore» (Papa Francesco, Lettera Enciclica Fratelli tutti. Sulla fraternità e l’amicizia sociale, n. 103).
Coltivare consapevolmente la fraternità significa orientare i luoghi del nostro quotidiano, le relazioni personali e i processi del vivere civile verso questo obiettivo, rimuovendo quegli ostacoli e coltivando quelle attenzioni che possono generare la fraternità; una fraternità che non è un limite alla libertà personale, ma, al contrario, una condizione necessaria per ampliare, arricchire e godere i nostri spazi di libertà. Nell’ambito sociale e politico la fraternità plasma, dunque, uno stile e un metodo di pensare e di agire per curare le relazioni sociali e costruire il bene comune.
La struttura del percorso
Il percorso proposto dall’Arcidiocesi di Milano offre, anzitutto, chiavi di lettura sui cambiamenti e sulle sfide che investono i territori e le comunità, portando proposte e testimonianze su come le relazioni, gli stili di vita e la partecipazione attiva possono generare legami di vera fraternità nei vari luoghi del nostro quotidiano. A questo fine gli incontri saranno animati dalle relazioni di esperti, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, lavoratori, cittadini attivi nell’ambito sociale e politico: tra questi ricordiamo Antonella Occhino (giurista e preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), Andrea Villa (presidente delle Acli milanesi), Giorgio Vittadini (presidente della Fondazione per la sussidiarietà), Giancarlo Blangiardo (presidente dell’Istat), Giovanni Fosti (presidente della Fondazione Cariplo), Stefano Boeri (architetto e docente di Progettazione urbanistica al Politecnico di Milano) e Philippe Bordeyne (preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II).
I principali ambiti che saranno esplorati sono il mondo del lavoro, con i cambiamenti dei suoi luoghi e delle sue forme sempre più frammentate (basta pensare alla crescita dello smart working o della GIG economy), ma anche la ricerca di nuovi equilibri tra efficienza e benessere dei lavoratori; il mondo delle imprese e di come queste stanno rispondendo alle sfide della digitalizzazione e del cambiamento tecnologico, adattando e accompagnando i loro processi con nuove forme organizzative, capaci di promuovere «un’economia dal volto umano»; le grandi questioni demografiche, per capire come la società italiana potrà adeguarsi ai nuovi bisogni emergenti a causa dei processi di invecchiamento, di stagnazione demografica e di cambiamento degli stili di vita; il complesso rapporto fra spazio e territorio, nel quale le linee di sviluppo e di rigenerazione urbanistica che avvengono nello spazio si intrecciano con i bisogni e le aspirazioni della comunità che lo abita, generando una domanda di servizi, luoghi, progetti e opportunità; la famiglia, attraversata oggi da tanti processi di cambiamento e attore essa stessa di cambiamento, prima di tutto come luogo educativo principe e di partecipazione alla vita sociale per un bene comune che non può essere semplicemente la somma di tanti interessi individuali.
Per informazioni e adesioni si può scrivere a sociale@diocesi.milano.it; verrà fornito il link per completare la procedura di iscrizione.