Ci mettiamo a disposizione per sostenere il cammino degli oratori in questo tempo di cambiamento, per abitarlo in senso promettente. Il percorso Orizzonte oratorio è l'offerta di accompagnamento formativo e pastorale che può essere attivata su richiesta sul territorio pensando in particolare a oratori che abitano nello stesso decanato o nella stessa realtà cittadina o ancora in una stessa comunità pastorale. La mail di riferimento è formazionefom@diocesi.milano.it. Maggiori informazioni e dettagli sono disponibili nel pieghevole in allegato (in cartaceo con Il Gazzettino della Fom n. 6 del 2023 e disponibile in Fom). Di seguito la presentazione del nostro direttore che inquadra il senso e gli aspetti chiave di questa forma di disponibilità che si rinnova anche per l'anno oratoriano 2023-2024 con alcune novità presentate nel fascicolo allegato.

Don Stefano Guidi
Direttore della Fondazione Oratori Milanesi

Orizzonte-oratorio-2023-2024

Fascicolo con le informazioni utili per attivare Orizzonte oratorio per l’anno pastorale 2023-2024

La FOM propone alle comunità cristiane della Diocesi di Milano il percorso Orizzonte oratorio. Questa proposta è uno dei frutti di Oratorio 2020 e ne prosegue il cammino.

 

La FOM intende accompagnare gli oratori ambrosiani in questa stagione di inedita ripresa e accelerato cambiamento.

Nella situazione attuale, gli oratori della Diocesi stanno vivendo una fase di promettente ma delicata ripartenza che si aggiunge al lavoro impegnativo – già precedente alla pandemia – di immaginare il loro futuro. Gli oratori, infatti, si stanno confrontando con un tempo complesso, in cui stanno cambiando sensibilmente le modalità di credere e di fare Chiesa, soprattutto in ambito giovanile. Cambiano le formule ma il cuore dell’oratorio rimane lo stesso.

 

Questo tempo affascinante desideriamo viverlo insieme. È il cammino comune degli oratori ambrosiani, che la FOM sostiene in spirito di servizio.

 

La visione di oratorio che la FOM intende promuovere può essere riassunta in cinque aspetti.

 

Il primo tratto si esprime nella comunione degli oratori ambrosiani tra loro. È la diocesanità. Ogni oratorio ambrosiano, e tutti gli oratori tra loro, è in comunione con il vescovo. Questa comunione di fede è molto di più della somma dei singoli. E tuttavia non può essere mai di meno. Al punto che il corpo ecclesiale ne rimane ferito e ne risulta incompleto. La diocesanità è la via che lo Spirito Santo ci indica per esprimere e sperimentare il mistero della Chiesa. Grazie all’oratorio i ragazzi e gli adolescenti incontrano la Chiesa e dalla Chiesa ascoltano la Parola di Gesù.

 

Il secondo tratto è l’atteggiamento di ospitalità. L’oratorio accoglie tutti, nessuno escluso. È profezia di ospitalità per tutti i ragazzi e gli adolescenti. Con questo atteggiamento l’oratorio racconta il Dio di Gesù Cristo che è Padre di tutti. Nessuno è escluso dalla paternità di Dio. Tutti sono chiamati a riconoscerlo Padre e a vivere da figli.

 

Il terzo tratto è il riferimento al contesto del proprio territorio. Oggi più che mai l’oratorio deve essere sensibile alla vita dei ragazzi e degli adolescenti, ai loro tempi e al contesto culturale e sociale in cui abitano, alla situazione familiare, all’esperienza della scuola, ecc.

Gli oratori sono chiamati a ripensarsi a partire da una lettura dell’ambiente che abitano più che dai programmi che hanno intenzione di svolgere e realizzare.

 

Il quarto tratto consiste nella cura per la dimensione vocazionale della vita. L’oratorio racconta ai ragazzi e agli adolescenti che tutti esistiamo perché voluti e chiamati da Dio. Siamo chiamati perché destinati alla vita. L’oratorio quindi promuove esplicitamente quella che potremmo definire una vera e propria cultura vocazionale. Questo significa anche che l’oratorio è un tempo spirituale ed educativo che accompagna chi lo abita alla maturazione delle sue scelte personali. Non è un tempo illimitato né sospeso, ma, al contrario, è una palestra di esperienze di vita buona che aiutano a maturare la scelta di qualificare la propria vita secondo il Vangelo.

 

Il quinto tratto dell’esperienza oratoriana fa riferimento alla modalità pastorale ed educativa che innerva tutte le esperienze oratoriane. Potremmo definirla una pedagogia responsoriale. In oratorio ciascuno è chiamato a mettersi in gioco, ad accogliere l’altro, a prendersi cura, a farsi carico delle situazioni materiali e personali. La pedagogia responsoriale è il modello educativo che educa a vivere la vita come un’esperienza di ascolto della realtà, di dialogo e confronto con altri contesti e di risposta personale alla logica del Vangelo in ogni situazione possibile.

 

Invitiamo le comunità cristiane della Diocesi a vivere questo “Orizzonte” facendo gioco di squadra. Indichiamo perciò come possibile perimetro di attivazione di un contatto e di progettazione di percorsi possibili quello del decanato, quello di oratori presenti in un’unica città oppure quello di oratori della stessa comunità pastorale.

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