Nell'ambito del percorso regionale sull'arte "La via della bellezza", dal 21 al 25 febbraio e dal 28 febbraio al 2 marzo 2022, presso l'atrio dell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano saranno esposte alcune opere dell'artista Francesco Zavatta all'interno della mostra dal titolo “FILI. L’artista tesse l’impatto di un attimo”.
Francesco Zavatta, artista di professione, nato a Rimini nel 1986, vive e lavora vicino a Milano.
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e in seguito di Venezia, collabora non solo con gallerie d’arte, ma anche con aziende e scuole, nella consapevolezza che l’arte contemporanea può dialogare con il mondo del lavoro e dell’educazione.
La sua ricerca artistica si serve della pittura figurativa come mezzo di espressione potente e primordiale, e si concentra su due filoni principali: il mondo della natura (in particolare i riflessi dell’acqua e i colori del cielo) e il mondo dell’urbanità e dei luoghi contemporanei (città, parcheggi, stazioni, aeroporti).
Dal 21 al 25 febbraio e dal 28 febbraio al 2 marzo 2022, presso l’atrio dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono 7), saranno esposte alcune sue opere nell’ambito della mostra dal titolo “FILI. L’artista tesse l’impatto di un attimo”.
Così scrive l’artista nel pannello introduttivo: La gioia che provo nel dipingere passa attraverso i fili, questi elementi molto delicati, queste linee che attraversano il tempo. Traccio i fili con una cura estrema, perché per me hanno sempre avuto e hanno tutt’ora un significato bellissimo. Questo elemento effimero, fragile, sottile che addirittura vedi e non vedi, mi permette di alzare lo sguardo e vedere questa bellezza che è il cielo. I fili mi ricordano molto una canzone, a me molto cara, che ho ascoltato per la prima volta proprio quando, appena arrivato a Milano, scoprivo i suoi fili. Si tratta della canzone di Lucio Dalla “Le rondini”, che ha un incipit pazzesco, commovente e bellissimo che dice: “Vorrei entrare dentro i fili di una radio / E volare sopra i tetti delle città / Incontrare le espressioni dialettali / Mescolarmi con l’odore del caffè”. Descrive benissimo un’esperienza che abbiamo fatto in tanti e descrive benissimo anche in queste opere, con quei fili che entrano dentro la città.
La mostra in questione è parte integrante del percorso regionale sull’arte La via della bellezza, giunto alla sua seconda edizione e ideato ed organizzato dagli uffici di Pastorale Giovanile e di Pastorale Universitaria delle Diocesi della Lombardia per il tramite di ODL (Oratori Diocesi Lombarde) e con il contributo di Regione Lombardia.