Iniziamo l'Anno Santo riflettendo sul rapporto fra Oratorio e fede, lasciandoci coinvolgere in un confronto che tocchi il fondamento della nostra missione educativa. La lunga Settimana dell'educazione (21-31 gennaio 2025) sarà un’occasione preziosa per aprire il dialogo in oratorio, coinvolgendo tutti coloro che, nella comunità, hanno un ruolo educativo: presbiteri, educatori, catechisti, volontari e genitori. Questo tempo di confronto sarà il punto di partenza per prepararci all'Assemblea degli oratori, sabato 22 febbraio 2025, che avrà l’obiettivo di ampliare il dialogo sul rapporto “Oratorio e fede”, cercando risposte condivise alle sfide di oggi. Fermarci a riflettere è cruciale: tutti conosciamo il contesto in cui operiamo e la realtà dei ragazzi e delle ragazze che ci sono affidati. All’inizio del Giubileo 2025, abbiamo bisogno di ritrovare nuovo slancio, per essere davvero “pellegrini di speranza” attraverso l’oratorio, costruendo insieme ai più giovani percorsi che aprano al cambiamento e alla conversione. Un momento simbolico di questo cammino sarà il 31 gennaio, giorno in cui celebreremo un vero e proprio “Giubileo degli oratori”, partecipando alla Messa degli oratori. Ci ritroveremo nelle Basiliche Minori Romane e in alcune Chiese giubilari della Diocesi di Milano, testimoniando il legame di fede che ci unisce e il nostro impegno condiviso per le giovani generazioni.


SETTIMANA EDUZ 2025 FACE BOOK copia

La fede non è un pacchetto preconfezionato da consegnare, né un risultato assicurato dalla quantità di iniziative proposte. La fede è un incontro personale e comunitario con il Signore Gesù, che si traduce, in forma matura, in una vita vissuta alla luce del Vangelo, da vivere negli ambiti di vita, compreso naturalmente l’oratorio (cosa da non dare per scontata).

 

Gli oratori, all’inizio del Giubileo 2025 e di fronte alle sfide della contemporaneità, sono chiamati a ri-pensarsi (come sempre hanno fatto di fronte alla quotidianità della vita dei ragazzi che hanno incontrato) come luoghi di relazione autentica fra pari e fra generazioni diverse, spazi di annuncio creativo e coinvolgente, e luoghi in cui si formano comunità educanti riferite ai ragazzi delle diverse fasce d’età, capaci di generare in loro appartenenza e significato.

 

Nel rapporto fra Oratorio e fede, che intendiamo prendere in considerazione per un percorso di riflessione di chi si fa parte della regia educativa in oratorio, è cruciale chiedersi:
– Come accompagnare i ragazzi in un’esperienza autentica di fede?
– Come integrare l’accoglienza e l’ospitalità che sono nella natura dell’oratorio con la proposta esplicita del Vangelo che fa dell’oratorio un luogo e un tempo di missione?
– Quali sono le modalità migliori per costruire un cammino di fede con i più giovani, quando ormai il contesto in cui essi vivono è lontano dalla tradizione e dalla pratica cristiana?

Questi interrogativi esigono un discernimento comunitario.

 

Ecco il tempo “sabbatico” dell’oratorio

Nessuno può affrontare da solo la sfida dell’educare, tantomeno quella dell’educare alla fede. L’oratorio come spazio affidato alla comunità ha questo come obiettivo.  Proponiamo di vivere un tempo “sabbatico” dell’oratorio, attorno alla prossima Settimana dell’educazione (21-31 gennaio 2025), avviando una riflessione più esplicita sul rapporto tra Oratorio e fede, un’occasione di confronto e approfondimento che coinvolga tutte le figure impegnate nella regia educativa degli oratori: presbiteri, religiosi e religiose, educatori, dirigenti e allenatori, responsabili dei gruppi, catechisti e catechiste, volontari, genitori, nonni.

L’invito che viene rivolto è a trovare modalità per dialogare su questo tema, impostando un lavoro comune, secondo i tempi e i modi che ogni oratorio si potrà dare, che parta dalla preghiera insieme, vivendo momenti di scambio e fraternità, di ascolto di testimonianze e qualche affondo formativo, prendendo decisioni in comunione.

 

Proporremo un lavoro laboratoriale con una semplice scheda di lavoro che mettiamo a disposizione e attraverso i nostri canali.

 

Uno degli obiettivi di un laboratorio di confronto da attivare in oratorio è la partecipazione alla prossima Assemblea degli oratori che si svolgerà nella mattinata di sabato 22 febbraio 2025, per condividere con gli altri i risultati della riflessione di ciascuno sul rapporto fra Oratorio e fede.

 

 

Attiviamo un percorso di analisi e cambiamento

Per la Settimana dell’educazione 2025 e le settimane a seguire, proponiamo dunque non solo un momento di analisi, ma un percorso attivo e partecipato, per individuare insieme nuove vie e rilanciare con fiducia la missione dell’oratorio per vivere con un nuovo approccio e qualche passo possibile questo Anno Santo e il prossimo futuro, integrando ancora meglio larga accoglienza e consegna del vangelo ai più giovani.

Invitiamo tutti a entrare nell’ottica del cambiamento (Tutto cambia), senza disfattismi o recriminazioni o lamentele o tantomeno nostalgie anacronistiche. Guardiamo insieme la realtà per quella che è, sapendo che la scelta per la missione ha sempre una soluzione, un’attivazione e un affidamento solido.

L’eventuale considerazione sulla scarsità delle risorse impegnate per la missione educativa dell’oratorio va presa come uno stimolo a trovare soluzioni creative e razionali, oltre a riscoprire una fiducia profonda nell’azione dello Spirito Santo.

Chi educa in oratorio sa di dover puntare sulla qualità delle relazioni e delle proposte, su legami stretti che stringano alleanze sul territorio (principalmente con la scuola, il mondo dello sport ma anche le famiglie e il mondo degli adulti), elaborando esperienze e percorsi che tocchino il cuore e le domande di senso, per costruire con i più giovani una spiritualità alla loro portata, puntando su autenticità, originalità e profondità.

 

 

La questione di educare alla fede in oratorio

Educare alla fede e farlo in oratorio richiede uno sguardo ampio e profondo, una prospettiva lunga in cui un annuncio radicale s’intreccia con uno sguardo di paternità ospitale. La responsabilità di chi educa in oratorio è quanto mai sbilanciata non sull’esito, ma sulla semina, perché in oratorio i ragazzi, i preadolescenti e gli adolescenti vivono fasi di passaggio e di crescita e non ancora di maturazione. Dobbiamo, però, avere la coscienza di dover costruire insieme ai più giovani basi solide per la fede matura di domani, dando una consistenza, offrendo motivazioni, esperienze e ingaggi che siano il fondamento per un discernimento e una scelta, da compiere da giovani e da adulti, nella quale poter vivere ancora in relazione con il Signore, avendo già provato che cosa significa!

Per il cammino di maturazione che prevede la libertà e l’autonomia di chi sta crescendo, occorre quindi offrire gli strumenti e le competenze che tengano conto di quanto la scelta personale di credere sia sempre più difficile – o quasi impossibile – in un contesto odierno, dove la maggioranza dei propri coetanei, ma anche delle figure adulte di riferimento, non è credente. Il ruolo della comunità adulta e la proposta di una spiritualità capace di incidere sulla vita diventano fondamentali.

Senza scoraggiarci, ma interpretando le sfide che la contemporaneità ci pone, ci fermiamo (nel mese “sabbatico” di questo Giubileo) a riflettere insieme sull’impostazione che possiamo darci in oratorio per educare alla fede, tenendo conto di tutto quanto coinvolge la vita dei ragazzi.

Educare alla fede significa chiedersi sempre su quali pensieri, emozioni, azioni puntare e quali siano quelle costruzioni di senso che sono da elaborare insieme ai ragazzi, sapendo di dover attivare con loro ancora una volta un laboratorio della fede.

La fede si comunica innanzitutto se si accetta di “essere in cammino” con la propria di fede, senza considerarsi degli “arrivati”, ma accogliendo ed entrando in questione con le proprie fragilità e i propri dubbi. D’altro canto la fede si comunica se non si è “sfiduciati” ma invece si è convinti che ci sia sempre terreno fertile nella vita dei ragazzi e delle ragazze che incontriamo, tutti, nessuno escluso.

La sfida e la difficoltà di chi educa in oratorio consiste nel tenere insieme le dinamiche di gruppo e il necessario accompagnamento personale, la conoscenza “a tu per tu” fra una comunità educante e ogni singolo ragazzo o ragazza.

 

 

Ripartire dalla fede di Gesù

Al cuore di questa riflessione, nella quale ci lasciamo coinvolgere per la Settimana dell’educazione e le settimane seguenti, deve esserci la fede di Gesù, che dovremmo ri-descriverci non come patrimonio statico ma come realtà viva e dinamica, strettamente intrecciata con la vita concreta. Gesù ha annunciato il vangelo attraverso le immagini più familiari: un seme che germoglia, un padre che accoglie, un amico che dona tutto (vedi introduzione di don Stefano Guidi nel fascicolo “Tutto cambia”). La fede di Gesù non era un’idea astratta, ma una relazione profonda con il Padre, vissuta nella storia e condivisa con chiunque incontrava.

Allo stesso modo, l’oratorio non può limitarsi a trasmettere un messaggio: deve farsi luogo di incontro, dove la fede si intreccia con le storie personali, diventa dialogo, prende forma nelle relazioni. Non si tratta di proporre modelli preconfezionati, ma di accompagnare ciascuno a scoprire la propria strada verso Dio.

 

Nonostante le fatiche, l’oratorio rimane uno spazio privilegiato per vivere e annunciare il vangelo, attraverso il dialogo, la condivisione e la creatività. È un invito a guardare avanti, con l’audacia di chi sa che il seme della fede cresce anche nei terreni più difficili, quando è coltivato con amore e dedizione.

 

 

Invito all’Assemblea degli oratori
Gallarate, Teatro delle Arti e Centro della Gioventù
Sabato 22 febbraio 2025, dalle ore 9 alle ore 13 

Gli esiti del tempo sabbatico dell’oratorio e della riflessione comunitaria sul rapporto fra “Oratorio e fede” potranno essere condivisi durante la prossima Assemblea degli oratori che si terrà sabato 22 febbraio 2025 dalle ore 9 alle ore 13 al Centro della Gioventù e al Teatro delle Arti di Gallarate in via Don Minzoni 5-7.

Sono attesi i responsabili degli oratori, i membri dei consigli dell’oratorio, catechiste e catechisti e volontari giovani e adulti degli oratori e, soprattutto, gli educatori dei preadolescenti e adolescenti ai quali sarà dedicato un percorso laboratoriale specifico nell’ambito della Assemblea degli oratori e durante i lavori della mattinata.

Sono previsti momenti di ascolto e testimonianza in plenaria e una fase laboratoriale a gruppi.

 

Daremo maggiori dettagli sul programma e le modalità di partecipazione.

 

 

Messa degli oratori
nelle Basiliche Minori Romane e nelle Chiese giubilari della Diocesi di Milano

31 gennaio 2025

 

Sarà un vero e proprio “Giubileo degli oratori” quello che celebreremo venerdì 31 gennaio 2025, tutti in comunione, mettendo al centro l’Eucaristia, nella memoria liturgica di san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù.

Abbiamo scelto di celebrare la Messa degli oratori nelle Basiliche Minori Romane e in alcune delle Chiese giubilari della nostra Diocesi, per sottolineare il legame simbolico che ci unisce alle Porte Sante che sono aperte nelle Basiliche papali di Roma per il Giubileo 2025.

La presenza delle Basiliche Minori Romane sul nostro territorio diocesano è un segno dell’unità e del legame della Chiesa di Milano con la Chiesa di Roma e con il Romano Pontefice. Le Chiese giubilari offrono l’opportunità di vivere da vicino i doni di questo Anno Santo, in unione spirituale con il passaggio attraverso le Porte Sante. Lo stesso Arcivescovo di Milano Mario Delpini esprimerà questa comunione celebrando la Messa degli oratori il 31 gennaio nella Chiesa giubilare di Santa Maria Assunta a Cernusco sul Naviglio.

Il popolo degli oratori celebra così l’Anno Santo, chiamandosi a raccolta attorno alla Mensa della Parola e del Pane. Sono invitati tutti coloro che frequentano l’oratorio, grandi e piccoli, ragazzi, preadolescenti, adolescenti, volontari, catechisti, educatori, allenatori, dirigenti (e tutto il mondo dello sport oratoriano), religiose e consacrate, seminaristi, diaconi. Tutti i presbiteri impegnati negli oratori e nella pastorale giovanile sono invitati a concelebrare.

Ogni oratorio sceglie in quale Basilica o Chiesa giubilare ritrovarsi a celebrare secondo l’elenco disponibile cliccando qui (occorre segnalare la partecipazione dell’oratorio

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