Proponiamo il video riguardante la riflessione sullo stato del nostro pianeta che si è tenuta a Montevecchia, nel parco del Curone, a cura dell'Azione Cattolica ambrosiana e del Servizio per i Giovani e l'Università.
A cura del Servizio per i Giovani e l'Università
In queste ultime settimane i giovani si sono interrogati su ciò che lo Spirito vuole comunicare al genere umano e a ciascuno di noi in questo tempo di pandemia.
Lo hanno fatto attraverso due iniziative: Tempo di prova, tempo di scelta, ideata ed organizzata dal Servizio per i Giovani e l’Università; Dall’io al noi: chiavi di lettura per vivere questo tempo, promossa dall’Azione Cattolica ambrosiana.
Attraverso dei dialoghi online si è cercato di interpretare con sapienza il presente ma anche di guardare al futuro con realismo e al tempo stesso con speranza. Dialogando con i vari relatori, i giovani hanno potuto riflettere su diversi temi: la vocazione, la scelta del percorso universitario, la fede, la prova, l’irruzione dell’imprevedibile nella vita quotidiana, le emozioni, la fragilità, il dolore, la storia, le relazioni, le conseguenze della pandemia sulla politica, l’economia e più in generale la società.
In questo modo i giovani hanno cercato di dare un seguito alle parole pronunciate da Papa Francesco in occasione del momento straordinario di preghiera da lui presieduto in piazza S. Pietro lo scorso 27 marzo: “Tu, Signore, ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. […] nessuno si salva da solo”.
A conclusione di entrambi i percorsi, il Servizio per i Giovani e l’Università e l’Azione Cattolica ambrosiana hanno proposto insieme un ultimo e conclusivo dialogo sul tema dell’ambiente, lasciandosi ispirare ancora una volta dalle parole pronunciate da Papa Francesco in occasione del già citato momento straordinario di preghiera del 27 marzo scorso: “Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”.
Quello della salvaguardia dell’ambiente è un tema molto caro al Papa: non possiamo infatti dimenticare che il 24 maggio di cinque anni fa Francesco scrisse e propose ai fedeli e a tutti gli uomini di buona volontà l’enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, alla quale fino al 24 maggio 2021 sarà dedicato un anno speciale di riflessione.
Lo stesso Papa Francesco ha anche promosso l’evento internazionale The economy of Francesco (Assisi, 19-21 novembre 2020), un incontro internazionale tra giovani economisti e imprenditori orientato a stipulare un patto nello spirito di san Francesco, affinché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna, sostenibile e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso.
Ecco perché nel parco del Curone, a Montevecchia, sotto la guida di don Marco Fusi, responsabile del Servizio per i Giovani e l’Università, e di Simone Bosetti, vicepresidente giovani dell’Azione Cattolica ambrosiana, si è discusso e riflettuto sullo stato del nostro pianeta alla luce della pandemia in corso.
Innanzitutto ci si è messi in ascolto di Massimo Galbiati, ricercatore di Bioscienze presso l’Università Statale di Milano, che ha parlato delle concause della pandemia: la globalizzazione (l’intensità e la velocità con cui ci spostiamo); l’urbanizzazione (la concentrazione di milioni di persone in uno spazio limitato: le megalopoli); lo sviluppo di periferie urbane estremamente degradate (dove vivono milioni di persone senza i più elementari servizi igienici e presidi medici pubblici); la progressiva distruzione degli habitat naturali (questo ha determinato lo spostamento nelle zone periferiche delle città degli animali, che potrebbe essere vettori di zoonosi, del passaggio dei virus dagli animali all’uomo); i cambiamenti climatici (con il progressivo riscaldamento molto specie di animali migrano e conquistano zone a latitudini sempre più a nord del nostro emisfero); l’inquinamento atmosferico (tutti gli agenti inquinanti causano danni acuti al nostro apparato respiratorio, rendendo la popolazione più indifesa all’azione di virus come il Covid).
È quindi probabile che in futuro ci sarà un aumento della frequenza e della pericolosità delle pandemie, un problema che va affrontato nell’ottica dell’ecologia integrale, di una crisi ambientale e al tempo stesso sociale ed economica che non possiamo più ignorare.
Come si legge nella lettera del Santo Padre per l’evento Economy of Francesco, “l’ambiente ha urgente bisogno di una economia sana e di uno sviluppo sostenibile che ne guarisca le ferite e ne assicuri un futuro degno”.
Durante il dialogo sono intervenuti anche due giovani che il prossimo novembre parteciperanno proprio a The economy of Francesco: Massimiliano Mariani, responsabile diocesano di Azione Cattolica Studenti, nonché studente di Economia; e Marta Magnani, studentessa di Data science and economics.
Diversi gli argomenti da loro affrontati, il cui filo conduttore si può rintracciare nella necessità che ognuno di noi si senta corresponsabile delle sorti di questo mondo, la nostra casa comune: il fine è la costruzione di una economia e di una società sempre più inclusive, capaci di trovare un equilibrio tra forze contrastanti ed in continua evoluzione, in cui si affermi una cultura del consumo più ragionata, parsimoniosa, essenziale, che punti alla riduzione dello scarto e alla condivisione; in cui ci sia più tempo per relazionarci con gli altri, in particolare con gli ultimi; in cui i tempi della natura vengano rispettati. Tutto questo sarà possibile solamente attraverso un approccio olistico al tema dell’ambiente; e soltanto se ci sarà un passaggio da una prospettiva individuale (quella dell’io) ad una sociale, comunitaria (quella del noi).
Infine, ci si è posti in ascolto delle testimonianze di Giovanni Formigoni e Guido Carnevali, membri di Pachamama, comunità di Olgiate Olona (VA) facente parte della rete internazionale della Laudato si’. Tale comunità è composta da persone che quotidianamente si adoperano per promuovere e mettere in pratica i valori e le indicazioni di questa enciclica di Papa Francesco, adottando stili di vita sostenibili ed etici, in armonia con la natura, e tessendo buone relazioni interpersonali secondo la prospettiva dell’ecologia integrale.
E allora, forti di tutti questi ragionamenti, non ci resta che partire, metterci in cammino, allo scopo di cambiare per il meglio il mondo nel quale viviamo, ciascuno per quanto può, ricordandoci che siamo tutti sulla stessa barca e che “There’s no Plan(et) B”.