Questo Avvento apre le porte! È il tempo prossimo di preparazione al Giubileo 2025 che inizia a Natale. Nella III domenica di Avvento, ci viene chiesto: apri la porta della carità! Significa accogliere Gesù che viene non solo nella nostra vita, ma anche attraverso il bene che possiamo fare agli altri. È un invito concreto a lasciare che il suo amore cambi il nostro modo di relazionarci con chi ci sta accanto, trasformando ogni incontro in un'occasione per donare speranza, accoglienza e sostegno. Questo Avvento, che ci prepara all’apertura del Giubileo 2025, è davvero il tempo giusto per ricominciare. La carità diventa la via concreta per aprire la porta a Gesù che viene e trasformare il mondo con il suo amore, Lui che è Speranza per l'umanità.
«Accesi dal fuoco dello Spirito, o Dio, e saziàti del dono divino, i nostri cuori siano pervasi dal desiderio di risplendere come luci festose davanti al Cristo, il Figlio tuo che viene.»
(Dal Messale ambrosiano per la III domenica di Avvento).
Approfondisci il tema dell’Avvento in oratorio 2024
III domenica di Avvento
Le profezie adempiute
Apri la porta della carità
TUTTO CAMBIA
«Oggi sei tu che porti l’amore di Dio fra le persone: tu puoi compiere meraviglie!» (Dal Calendario dell’Avvento ambrosiano).
Non dobbiamo aspettare un altro!
Il Signore Gesù ci ha confermato, con i fatti, che è Lui il Figlio di Dio che stavamo aspettando.
L’Avvento ci invita a guardare indietro, ricordando la nascita del Salvatore, e in avanti, nella speranza di rivederlo un giorno e vivere con Lui per sempre. Ma, soprattutto, l’Avvento è il tempo che ci aiuta a vivere l’oggi. È questo il momento in cui le promesse di Dio si compiono e si realizzano, nel presente, qui e ora.
Mentre parla, il Signore agisce. Così come ci ha descritto il Vangelo: mentre noi gli domandiamo se è davvero Lui che stiamo aspettando, magari esprimendo i nostri dubbi e le nostre perplessità, Gesù continua ad agire in modo sorprendente e inaspettato.
Dio ha sempre fatto così, nella sua storia di amore con l’umanità. Lo vediamo nella Lettura di questa III domenica di Avvento: Dio libera il suo popolo dall’esilio a Gerusalemme grazie all’intervento del re di Persia, Ciro. Dio ispira il cuore di un re straniero per fare del bene al suo popolo. Anche oggi, Dio CAMBIA il cuore delle persone!
Se speriamo in Lui e crediamo in Lui – attraversando la porta della speranza e la porta della fede – allora Dio ci aiuta ad aprire anche la porta della carità, quella del bene che, con il Suo aiuto, riusciamo a fare oggi agli altri.
«Oggi tocca a te!».
Questa è la chiamata dell’Avvento: un tempo che celebra non solo il passato (la nascita del Signore) e il futuro (il Suo ritorno glorioso), ma soprattutto l’oggi.
La luce di Cristo oggi illumina chi crede in Lui e lo rende portatore dell’amore di Dio nella vita quotidiana. Come fa il Signore a parlarci al presente? Attraverso i segni che descrive nel Vangelo: «I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia».
Se ancora oggi possiamo pronunciare queste parole, è perché Gesù si fida di noi. Si fida della nostra capacità di amare e di cambiare il mondo in meglio, restando collegati a Lui.
TUTTO CAMBIA se ci impegniamo – educatori, genitori, nonni e ragazzi, grandi e piccoli – a lasciarci guidare dall’amore di Dio. Chiediamoci ogni giorno: “Cosa farebbe Gesù in questo momento? Che parole direbbe? Cosa proverebbe con il suo cuore?”
Abbiamo Gesù oggi che ci guida. Per questo, abbiamo tutto ciò che serve. Lo ricorda anche san Paolo: il suo popolo aveva tutto – la Legge, le promesse, la storia di fede – ma non aveva riconosciuto Gesù. Paolo si rammarica perché proprio ciò che conta davvero, l’incontro con il Messia, mancava. Anche noi, senza Gesù, rischiamo di avere tutto, ma di non avere l’unica cosa che conta! Con Lui, invece, TUTTO cambia. Non dobbiamo però preoccuparci: abbiamo tutto ciò che serve per incontrarlo davvero e vivere in modo nuovo! C’è chi per noi ha preparato la via – come Giovanni il Battista – per renderci “più grandi” di quello che potremmo invece ritornare a essere se ci allontaniamo dalle promesse di Dio.
“Beati” noi!
Proponi di pregare ogni giorno con la preghiera del Calendario dell’Avvento
Novena di Natale per i ragazzi
Nasce la speranza
Prepara la Novena di Natale per i ragazzi acquistando i libretti “Nasce la speranza” (ed. Centro ambrosiano): clicca qui per acquistare o vieni alla libreria Il Cortile in via S. Antonio 5 a Milano (lun.-ven.: ore 9-13; ore 14-17).
«Sogno o son desto? A volte, i sogni ci aiutano a vedere la realtà in modo nuovo, trasformando i nostri desideri in gesti concreti». La Novena di Natale per i ragazzi 2024 ci invita a entrare in un sogno dal titolo emblematico: “Nasce la Speranza” (ed. Centro Ambrosiano). I ragazzi, come i Magi, si metteranno in viaggio, oltrepassando ogni giorno una porta, grazie alla quale impareranno qualcosa in più sul significato della speranza. Non sarà dunque solo un percorso verso il Natale, ma uno speciale conto alla rovescia per l’apertura della Porta Santa di San Pietro e l’inizio del Giubileo 2025. Il cammino di questa Novena di Natale accompagna i ragazzi in un viaggio fatto di porte simboliche da attraversare e incontri significati da vivere. Ogni tappa diventa un’opportunità per crescere e avvicinarsi al Signore Gesù, scoprendo come piccoli gesti quotidiani possono cambiare il mondo. La Novena si presenta come un gioco a livelli: ogni giorno ci si immerge in una narrazione, viene segnato un passo e attivato un impegno. Il traguardo del Natale è come un ingresso in una vita nuova, così come faranno i “pellegrini di speranza” in questo Giubileo. I ragazzi scopriranno che la speranza non è un’idea astratta, ma si concretizza nei gesti di amore e di fiducia che ogni giorno ci avvicinano a Dio e agli altri.
Avvento in oratorio
per educare alla speranza
Sapendo che si educa alla speranza se si vive con speranza, siamo in cammino in questo nuovo tempo liturgico, iniziando l’anno liturgico che apre le porte al Giubileo 2025.
Noi prepariamo la via affinché il Signore Gesù entri nel cuore e nella vita dei ragazzi e delle ragazze che incontriamo. Creiamo le condizioni favorevoli perché la sua Grazia operi in loro, non ostacolando l’opera di Colui che viene per salvarci.
Gesù è Speranza per l’umanità, non solo perché ci apre le porte ai tempi nuovi, che frequenteremo alla fine della vita, ma perché ci dà i criteri per cambiare questo mondo oggi, per renderlo migliore di com’è, ora. Chiedere ai ragazzi di prendere parte al “sogno di Dio” per l’umanità ci incoraggia a farci, insieme a loro, annunciatori del Vangelo, attraverso le azioni quotidiane, rendendole straordinariamente ricolme di fede, speranza e carità.
Non impariamo, infatti, da Gesù solo la bontà – la si impara attraverso l’esercizio della carità -, ma anche che cosa sia la giustizia, da mettere in pratica fra le persone che frequentiamo ogni giorno. Chiedere ai ragazzi di “essere giusti” è una delle grandi sfide educative di oggi. L’Avvento, allora, non ci apre solo ai buoni sentimenti “natalizi”, ma ci fa prendere coscienza che TUTTO CAMBIA se anche noi cambiamo e viviamo la novità che l’Incarnazione del Figlio di Dio porta con sé.
Là dove sembra mancare la prospettiva del futuro, noi chiediamo di aprire le porte alla dimensione dell’eternità e chiediamo anche ai ragazzi di credere e aspettare la vita che verrà!
Ci saranno porte da aprire e da attraversare. La porta della speranza è la prima e fondamentale, per poter accogliere Gesù che viene; per capire che cosa davvero viene a “portare” la sua venuta e quali implicazioni ha sulla nostra esistenza. Sappiamo di dover trovare tutti i modi possibili per «rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi». Sappiamo che, per suscitare le domande, occorre provocarle con la vita e con l’esempio. Che cosa viene chiesto a una comunità che educa alla fede? Di avere Gesù nel cuore, di essere educatori che aprono la porta del cuore al Signore che viene. Il resto viene di conseguenza (Ti basta la mia Grazia…).
L’Avvento
tempo di silenzio, testimonianza e dono
L’Avvento è il tempo del silenzio, perchè il nostro cuore si apra alla novità portata dall’Incarnazione del Figlio di Dio. Invitiamo sempre ragazzi e ragazze a vivere una preghiera commisurata alla loro età, che punti sempre ad accogliere una novità (anche nel modo di pregare). Proponiamo di fermarsi ogni giorno a pregare con la preghiera del Calendario dell’Avvento.
L’Avvento è il tempo della testimonianza, in cui chiedere a ciascuno di assomigliare a Giovanni il Battista, nel «preparare la via» al Signore che viene, nel dimostrare con i fatti che si è discepoli del Signore, senza paura e senza vergogna.
L’Avvento è il tempo del dono, del farsi dono agli altri, sapendo che per primi abbiamo ricevuto il dono dell’amore di Dio da restituire per mezzo della carità.