Il logo dell'anno oratoriano è la rappresentazione più esplicita della proposta. In un colpo d'occhio i ragazzi potranno fare riferimento ai significati che con loro desideriamo diventino vita. La speranza è qualcosa di concreto, non un'illusione, perché si fonda su un messaggio che riconosciamo come vero. La nostra fede ci spinge a credere che TUTTO CAMBIA se si incontra Colui che dice di sé: «Io sono la Porta». Il passaggio attraverso l'incontro con il Signore Gesù apre a una prospettiva di vita tutta nuova. Il logo TUTTO CAMBIA rappresenta la novità e la bellezza di una vita riempita della presenza del Signore che dà forma e orientamento a tutto quanto. Come Lui è santo così anche noi possiamo essere "santi" con Lui.
Una porta che si apre, con una forma che è quella della croce del Signore Gesù e subito si affacciano all’orizzonte i colori di una vita rinnovata, dove tutto ha un senso, dove è chiaro che l’amore, quello disposto al sacrificio e al dono di sé, con la sua limpidezza, è la strada per la felicità. L’amore della croce si espande fino ad abbracciare la vita e il TUTTO che potrebbe risultare nero – se lasciato alla disperazione – cambia nei colori della gioia.
Le cose della vita possono infatti essere vissute casualmente, senza una direzione precise, a caso, appunto, o così “come capitano”, indefinite dentro un contesto opaco, senza una prospettiva e un senso oppure, meravigliosamente, con un passaggio che è “grazia di Dio” (una grazia che è per tutti!) possono essere ordinate in un viaggio meraviglioso che diventa la vita stessa, un cammino che non ha confini ma solo una direzione.
La meta è qualcosa che ancora non si vede ma «la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori». La speranza è un sentimento impossibile? L’amore di Dio è qualcosa di lontano e irraggiungibile? Gesù è venuto a dimostrarci che il suo amore è davvero “a portata di mano”: la porta della croce contiene come una maniglia, basta avere il coraggio di aprire la propria porta del cuore a Gesù.
È il significato del Giubileo 2025 che ci farà non solo “pellegrini di speranza” ma “animatori di speranza”! L’amore di Dio riversato così nel cuore ci rende “santi”, con un semplice passaggio che prevede il perdono, la misericordia e il «rimettere tutto a posto» (elementi essenziali del dono di un Giubileo) e ci spinge ad amare come Dio ama. La santità è davvero la meta della nostra esistenza e l’obiettivo di ogni vocazione, perché «la vita è vocazione». Quell’aureola ricorda l’aureola di un ragazzo che nel Giubileo sarà proclamato santo, un ragazzo molto vicino a noi, e che per noi è un esempio di genialità, originalità, fede, preghiera, carità e, dunque, di una normalità eccezionale: Carlo Acutis. Sarà lui a sostenere le nostre giornate e a farci gridare di gioia, quando sarà dichiarato santo dal Papa, in questo Giubileo nel quale davvero scopriremo che, con Gesù, TUTTO CAMBIA!