I ragazzi e le ragazze possono avere un amico comune che sarà presto proclamato santo, un amico esemplare che è il nostro Carlo Acutis, ragazzo santo milanese! Papa Francesco ha aperto le porte per la canonizzazione, che verrà celebrata durante il Giubileo 2025! Ci mettiamo dunque decisamente in cammino, sapendo di poter contare su una figura di santità che siamo chiamati sempre di più a conoscere e apprezzare, perché possa essere di aiuto ai ragazzi, soprattutto ai preadolescenti, nel loro cammino di fede e nella relazione con il Signore Gesù. «Non io ma Dio» è il motto di una santità possibile anche per i nostri ragazzi, nel segno del coraggio e della testimonianza, ma anche di una proposta seria, perché il Signore sia autentico compagno di viaggio della loro crescita. Segniamo le date dell'11 e del 12 ottobre 2024 per celebrare simbolicamente insieme, in tutti gli oratori, una "giornata" dedicata a Carlo Acutis, per affidargli il cammino dei ragazzi dei nostri oratori, all'inizio di un nuovo anno oratoriano e verso il Giubileo 2025.
La prossima canonizzazione del beato Carlo Acutis ci incoraggia nell’indicarlo ai ragazzi e alle ragazze dei nostri oratori come un riferimento con il quale confrontarsi per crescere nella fede, come un amico a cui affidare la propria vita e a cui chiedere aiuto, come un esempio da imitare, soprattutto nel suo legame con l’Eucaristia e nella sua generosità nei confronti di tutti, sostenuto dalla preghiera e dalla ricerca di una strada di santità, sempre più consapevole.
Con Carlo Acutis possiamo puntare in alto. Possiamo richiamare la sua figura e chiedere la sua intercessione, per il nostro cammino nel prossimo anno oratoriano che sta per iniziare.
Confermiamo anche per il 2024 la proposta di dedicare una giornata da vivere simbolicamente insieme, iniziando i percorsi soprattutto con i preadolescenti. Già possiamo segnare le date di venerdì 11 e di sabato 12 ottobre 2024 per fissare la “Giornata” con Carlo Acutis, invitando a celebrare in ogni oratorio una festa con Carlo Acutis, alla vigilia o nel giorno in cui ricorre la sua memoria liturgica (sabato 12 ottobre 2024), l’ultima volta celebrata come “beato”.
La proposta prevede di ritrovarsi o l’11 o il 12 ottobre a vivere un momento di preghiera insieme o, se lo si ritiene opportuno, la celebrazione dell’eucaristia con i preadolescenti e la loro comunità educante. Si potrà prevedere anche la celebrazione del sacramento della riconciliazione, per iniziare con slancio. E poi una festa che segni l’inizio del cammino dell’anno oratoriano, in vista del Giubileo 2025 e della data di canonizzazione.
Schema di preghiera per i preadolescenti e letture della Messa
N.B.: Ricordiamo che i preadolescenti – insieme agli adolescenti – saranno tutti invitati a Roma per il Giubileo degli adolescenti previsto dal 25 al 27 aprile 2025.
Esperienze imperdibili… con Carlo
Studiando la vita di Carlo Acutis e confrontandosi con la sua spiritualità, gli educatori possono tracciare alcuni obiettivi educativi che potranno poi tradursi in esperienze da proporre ai ragazzi. La vita di Carlo, pur essendosi conclusa a 15 anni, è davvero una vita compiuta. Carlo Acutis non ha perso tempo nella sua esistenza, vivendo con intensità i suoi giorni. Il suo desiderio di santità è un sogno che ora si realizza.
Se si leggono le “dodici esperienze imperdibili” (capitolo 2 delle linee guida per la pastorale dei preadolescenti “Ora andiamo!”, ed. Centro ambrosiano), ci si stupisce di come ciascuna di esse sia stata vissuta intensamente proprio da Carlo. Durante l’anno, con gli educatori dei preado, si potrà dunque pensare a dei “percorsi di imitazione” che possano accompagnare ragazzi e ragazze a diventare “santi con Carlo”.
Partendo dalla sua biografia e dai tanti contenuti della sua spiritualità, disponibili in rete, si potrà suggerire ai ragazzi e ragazze di darsi da fare per provare a vivere “come Carlo”, descrivendo la sua vita come una vita riuscita, secondo il disegno di Dio e chiedendo ai ragazzi di provare a fare lo stesso nelle loro esperienze quotidiane.
Sarà fondamentale far notare ai ragazzi che Carlo Acutis era un ragazzo eccezionale nella sua normalità, originale per scelta, con una quotidianità molto simile a quella che vivono i preadolescenti e gli adolescenti di oggi (compreso l’utilizzo della rete o dei videogiochi, con i giusti distinguo, essendo passati quasi 20 anni, ma con le stesse dinamiche). La vita di Carlo non è per niente lontana da quella che ciascuno dei ragazzi potrebbe vivere se scegliessero con determinazione di coltivare la loro amicizia con il Signore.
Basta un cambio di prospettiva che nell’età della preadolescenza e della adolescenza va rinnovato con scelte il più possibili consapevoli. Un dodicenne o quattordicenne può accogliere l’idea di ribaltare la visione di sé accettando di dire come Carlo Acutis: «Non io ma Dio».
Quali erano le condizioni nelle quali Carlo ha potuto coltivare una fede come la sua, fin da bambino? Come possiamo ricrearle nel contesto in cui vivono i nostri ragazzi e ragazze? Con quali testimoni di fede e con quale forma di spiritualità li mettiamo in contatto?
Come ha vissuto Carlo le dodici esperienze imperdibili che stiamo proponendo negli anni ai preado e in quale modo il suo “vissuto” può diventare esemplare?
Il suo modo, ad esempio, di essere d’aiuto ai compagni nei compiti scolastici e la sua disponibilità a condividere le sue doti informatiche per aiutare i suoi amici potrebbero suscitare la richiesta, da fare a qualcuno in particolare, di prendersi cura dei suoi amici, mettendo in circolo le sue doti nello studio o condividendo una sua passione particolare (magari proprio nell’uso della tecnologia o in uno sport in cui è particolarmente bravo, ecc.).
Per tutti troveremo l’opportunità di proporre quelle “esperienze imperdibili” che avvicinano al Signore Gesù: la lettura della Parola di Dio, la preghiera personale vissuta con fedeltà e convinzione, la partecipazione più consapevole alla celebrazione eucaristica, che nell’anno giubilare 2025 assumeranno uno spessore specifico e un’intensità da valorizzare. Sono queste “Autostrade per il Cielo” che vanno aperte anche per i nostri preado, con una forte determinazione da parte di chi li accompagna e con una progressione che susciti entusiasmo, ricerca, curiosità, desiderio, passione… tutte doti presenti nei ragazzi che, se ben orientate, possono davvero accelerare il loro cammino di crescita nella fede. Non occorre aspettare che si diventi più grandi per fare esperienze di fede: sono i linguaggi a doversi adattare all’età ma non il messaggio!
N.B.: non sarebbe male presentare ai ragazzi la mostra sui miracoli eucaristici preparata dallo stesso Carlo e coinvolgerli in qualche attività che approfondisca la conoscenza di qualche miracolo e che affronti il tema del sacramento dell’eucaristia, attivando per ciascuno pensiero-emozione-azione. La mostra si trova sul sito www.miracolieucaristici.org
Non io ma Dio, una rivoluzione
È come comprendere e accettare una “rivoluzione copernicana”, non abituarsi a guardare solo a sé stessi ma prestare attenzione e “mettere al primo posto” l’Altro, attraverso l’amore per il prossimo e conoscendo l’amore di Dio.
È certamente una questione di sguardi e di prospettiva che va capita “sulla propria pelle”. Carlo diceva: «La felicità è lo sguardo rivolto a Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi». Si tratta di trovare le occasioni per fare esperienza della bellezza della vita con Dio, facendo sperimentare ai più giovani la gioia del vangelo. In questo possono aiutare l’ambiente e l’animazione dell’oratorio, il gruppo di amici che si impegna nello stesso cammino, condividendo gioie e fatiche, una comunità educante che dimostra quanto bene vuole ai ragazzi e chiede alle famiglie di scommettere sulla fede dei loro figli, la proposta di forme di servizio che accrescano il senso di responsabilità.
I percorsi di fede per i preado vanno strutturati “a cerchi concentrici”, per cui la stessa cosa va proposta a ciascuno in modo differente, basandosi sulla capacità di accoglienza e recettività di ciascuno. La proposta, però, va fatta a tutti, nessuno escluso.
Percorsi troppo stringenti, che “fanno scappare” e che creano solo una élite di quelli che “ci seguono”, escludendo gli altri – quelli per cui ci vuole più tempo e attenzione e un linguaggio più “ricercato” – non è la strada per educare ragazzi e ragazze che possano essere “Santi con Carlo”!
La Lampada degli oratori è accesa tutto l’anno.
Come contribuire
È il segno permanente di un legame che sarà sempre più forte, quello fra gli oratori ambrosiani e il beato Carlo Acutis. La Lampada degli oratori che si trova dallo scorso aprile accanto al corpo di Carlo nel Santuario della Spogliazione ad Assisi è perennemente accesa, alimentata dall’olio offerto dagli oratori, fin dalla sua accensione durante lo scorso Pellegrinaggio dei preadolescenti ad Assisi con il Vescovo Luca Raimondi.
Ogni oratorio può contribuire a tenere accesa la Lampada.
I ragazzi ambrosiani potranno così fare omaggio dell’olio.
Per tenere accesa la Lampada tutto l’anno abbiamo aperto un conto speciale nel quale ogni oratorio o ogni gruppo preadolescenti può versare una quota.
In oratorio troveremo dunque il modo più appropriato per prendere parte a questa iniziativa: l’olio offerto sarà il segno delle preghiere che i ragazzi rivolgeranno a Dio chiedendo l’intercessione di Carlo Acutis. Potremmo ad esempio attivare una raccolta di offerte con il gruppo preadolescenti, associandola a una campagna di preghiera – con dei fogliettini ad esempio – in cui ciascun ragazzo per tutto l’anno può presentare all’intercessione di Carlo le sue intenzioni di preghiera personale.
Per contribuire ad alimentare l’olio della Lampada degli oratori:
Banca Popolare di Sondrio
Agenzia 482 di Arona
Conto Iban: IT84A0569611009CCI000363492
Per informazioni sulla Lampada degli oratori si può scrivere a eventifom@diocesi.milano.it oppure a segreteriafom@diocesi.milano.it