Tra le immagini che ci sono state inviate o sono state postate a riguardo delle occasioni (individuali o di gruppo) che si sono rivelate proprizie per "generare scintille", abbiamo scelto due immagini: le presentiamo con il commento dei giovani autori circa il loro significato.


Al termine della Redditio Symboli avevamo invitato i giovani ad inviarci immagini che rappresentassero le occasioni (qualche incontro, qualche esperienza; individuali o di gruppo) che si erano rivelate propizie per “generare scintille”.

Tra le immagini rintracciate su Instagram con il relativo hashtag #generarescintille e quelle arrivate alla nostra mail, abbiamo selezionato il “capodanno di Arianna” alla Caritas di Lecco insieme alle persone senza fissa dimora (foto ricevuta da Arianna Beri – Primaluna – LC).
Ecco il commento di Arianna all’immagine: «Naturalmente eravamo molto scettici circa la serata che ci aveva proposto il don. Ma posso ritenermi sincera, quando penso che sia stato uno dei capodanni più belli che io abbia vissuto. Pensi di andare da loro per aiutarli, ma, solo una volta arrivato a casa, capisci quanto loro ti hanno aiutato veramente. Credo che le parole non possano descrivere a pieno l’esperienza vissuta, se non questa frase di Abbè Pierre: “La felicità sta nel cercare la propria gioia mettendosi al servizio della gioia di tutti”. O come direbbe Ultimo: “Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo” (cit. Sogni appesi)».

Inoltre, abbiamo scelto di premiare anche l’immagine postata da Matteo Biancardi durante il suo recente “viaggio missionario” a Pucallpa, in Amazzonia (Perù), in cui sono immortalati Umbertito e Cielito alla scoperta dell’Amore più grande.
Il commento di Matteo a riguardo dell’immagine: «La missione non è solo partire; la missione è anche portare a casa, sognare di portare la missione anche a casa. Ripartire è l’unica cosa che vorresti fare, tornare in terre lontane è la cosa più semplice. Missione è anche abitare questa nostalgia. La missione è dialogo con gli altri, racconto di quanto hai vissuto. La missione è testimonianza, non si ferma. Corre. La missione non è per forza uscire dagli schemi, ma sperimentare nuovi “schemi” per uscire. Non ho grandi esperienze di missione, ma questo è quello che vivo dopo settimane in una terra calda ed accogliente come il Perù, in questo Mese missionario straordinario in cui si conclude anche il Sinodo dell’Amazzonia. Il mio pensiero vola da quella gente che mi ha dato tanto; il mio pensiero vola a quei colori, quei tramonti, quel cibo; il mio pensiero vola alle persone che hanno donato la loro vita per partire. Il mio pensiero esce di casa e porta la missione anche qui».

Grazie a tutti coloro che ci hanno inviato le loro immagini o le hanno postate.

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