Mettiamo a disposizione la «presentazione del tema» che abbiamo rivolto agli animatori degli oratori in occasione di OraMiLancio. Nel testo di seguito diamo qualche accenno e qualche richiamo a quanto esposto rimandando al sussidio «A TUTTO CAMPO» che offre organicamente i contenuti che poi sono visibili nell’impostazione grafica da scaricare.


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Le parole di Papa Francesco possono aiutare gli animatori e gli educatori degli oratori ad assumersi la responsabilità di accompagnare la crescita integrale dei ragazzi con rinnovato entusiasmo, con la «voglia di fare» e soprattutto con lo spirito di chi vuole «trasformare il mondo» con il Vangelo:
«Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per trasformarlo! Vorrei chiedere adesso ai ragazzi e alle ragazze, che sono qui in Piazza: avete il coraggio di raccogliere questa sfida?» (Papa Francesco nell’Udienza generale di mercoledì 4 settembre 2013).

Un «sì» convinto può farci iniziare l’avventura dell’anno oratoriano 2013-2014 sapendo che occorre il lavoro di ciascuno per rendere il mondo un «campo» in cui ancora il «seme buono» gettato possa crescere, maturare, portare frutto, sino al suo compimento.

E ancora Papa Francesco, rivolgendosi ai giovani presenti alla Veglia della GMG a Copacabana, può aiutarci a capire che: «Non è che il Signore voglia dirci che il vero campo della fede, il vero “Campus Fidei”, non è un luogo geografico, bensì siamo noi stessi? Sì! È vero! Ciascuno di noi, ciascuno di voi, io, tutti! Ed essere discepolo missionario significa sapere che siamo il Campo della Fede di Dio!».

Gli obiettivi educativi

Se tutti sono il «campo» e, per noi in particolare, lo sono i ragazzi e i più giovani che ci vengono affidati, allora due sono gli obiettivi che ci poniamo affinché la fede possa smuovere la vita:
-prendere in mano la propria vita (tutta la vita);
-prendersi a cuore la vita dei ragazzi (tutta la vita).
Perché la propria vita e quella dei ragazzi possano crescere armoniosamente.
Se la nostra vita è plasmata interamente dal Vangelo e trova il suo senso e la sua direzione nell’incontro con il Signore Gesù, essa può diventare «contagiosa»: così la nostra testimonianza (cfr. lettera pastorale) può diventare autentica.
Allo stesso tempo, occorre assumersi la responsabilità della vita dei ragazzi perché anch’essa possa maturare alla luce del Vangelo, a 360°. Occorre aiutare i più giovani a comprendere come non ci sia contraddizione o opposizione nel «fare bene ogni cosa» sia essa studiare, aiutare chi è nel bisogno, giocare, fare sport, riposarsi nel tempo libero, pregare, frequentare una comunità, affidarsi ai propri genitori o educatori, uscire con gli amici, ecc.

Gli ambiti da considerare
Una vita A TUTTO CAMPO non si spende solo in oratorio, ma la si gioca in ogni momento, nella coerenza del pensiero, dell’azione, del comportamento, delle scelte.
Il significato dei cinque ambiti presi in considerazione nel logo dell’anno 2013-2014 diventa un impegno ad «abitare» i luoghi e i tempi dei ragazzi perché possano essere vissuti con gioia e come opportunità di crescita. Entra in causa, ancora una volta, la responsabilità degli educatori perché ogni ambito abbia il supporto di un «accompagnamento» discreto che getta luce sul valore e le potenzialità che ogni situazione apporta alla vita.
La città, i luoghi dello sport e del tempo libero, la scuola e l’impegno di studio, l’oratorio come casa che accoglie e introduce alla vita di fede, le relazioni di amicizia e familiari sono il «campo» in cui deve intervenire la cura educativa della comunità educante, del gruppo degli animatori delle équipe di educatori per fascia d’età ecc.
In oratorio quest’anno si punta a non «giocare e basta» né tantomeno a «pregare e basta» o a «fare catechesi e basta»… la creatività di chi educa «abbatte i bastioni» e si mette in circolo con l’obiettivo di integrare il più possibile la fede con la vita grazie a iniziative concrete e alla valorizzazione delle esperienze che coinvolgono già i ragazzi, tutti i giorni.

Riferendosi al sussidio A TUTTO CAMPO
L’obiettivo dell’oratorio consiste, quest’anno in particolare, nell’essere «luogo in cui si fa esperienza di vita» e si trovano gli elementi che possano valorizzare l’«umanità» di ciascuno.

Occorre innanzitutto assumere la «creatività» come criterio per proporre le iniziative e le attenzioni da avere fuori e dentro l’oratorio (cfr. il sussidio «A TUTTO CAMPO» a pag. 48).
Si può fare leva su l’«espressività» come dimesione su cui possono ruotare le attività, così da rendere protagonisti i ragazzi in quello che fanno in oratorio e non solo. Lavoreremo per «formare un oratorio a 360°» utilizzando metodi come il teatro, la rapprensentazione artistica, lo sport, la manualità per rendere l’oratorio ancora più abitato anche durante l’anno (cfr. sussidio da pag. 49 a pag. 61).
Assumeremo il valore della «cultura» come dimensione in cui sperimentare un nuovo modo di fare animazione con i ragazzi (cfr. sussidio a pag. 18).
Non ci tireremo indietro nel valutare la dimensione emotiva dei ragazzi; facendosi accanto con attenzione affinché ciascuno possa vivere l’ambiente dell’oratorio sempre nella gioia e possa «tornare a casa» e vivere le proprie relazioni senza paura, senza pregiudizi o esclusioni.
Cureremo senz’altro la dimensione della «spiritualità» come luogo in cui riportare ogni esperienza di vita, proponendo la pratica di una preghiera semplice e costante che «riempia» le giornate e dia senso ad ogni azione (cfr. sussidio da pag. 25 a pag. 28).

Oratorio e carità
Il sussidio «A TUTTO CAMPO» pone l’accento all’educazione alla carità come elemento unificante di tutta la proposta oratoriana di quest’anno: «sopra tutte queste cose rivestitevi della carità» (Col 3, 14). La descrizione della proposta «Oratorio e carità» da pagina 14 a pagina 17 impegna l’oratorio ad una assunzione di responsabilità affinché i ragazzi possano provare che cosa significa amare e «farsi prossimo» degli ammalati, dei bisognosi, degli anziani, delle persone sole, ecc.
Gli educatori e gli animatori sono chiamati a trovare le forme per rendere concreta questa esperienza perché sia anche «riassuntiva» di uno stile e di uno sguardo che solo attraverso la carità si fa «A TUTTO CAMPO».

L’Icona evangelica
Non si può trascurare il riferimento alla parabola del buon grano e della zizzania (così com’è presentata brevemente a pag. 11 del sussidio) per presentare la proposta «A TUTTO CAMPO». In questo brano evangelico si intravede lo stile educativo del Signore Gesù, il Figlio dell’uomo che semina come se «mandasse in missione» e che si fida di quel seme che ha gettato nel mondo. La pazienza è la virtù che emerge dalla parabola. Pur riconoscendo il male, non siamo chiamati a estirparlo ma a curare il «campo» perché crescendo con il grano non procuri i danni temuti. C’è dunque da imparare molto da questa parabola per essere educatori dal cuore attento e responsabile.

«Siamo la speranza»
Il nostro Arcivescovo Angelo Scola così scrive nella lettera pastorale «Il campo è il mondo»: «La responsabilità della fede ci domanda di generare una realtà umana nuova, presente in tutti gli ambiti in cui l’uomo vive, spera e progetta il suo domani». Generare «uomini nuovi» è quanto vogliamo fare nel nostro impegno educativo. «Artigiani del futuro» come ha detto Papa Francesco ai giovani della diocesi di Piacenza-Bobbio il 28 agosto scorso: «Non si capisce un giovane, un ragazzo, una ragazza, che non vogliano fare una cosa grande, scommettere su ideali grandi, grandi per il futuro».
È questo che vogliamo fare anche nel nostro servizio di educatori e animatori che prendono in mano tutta la vita per farne un «capolavoro» e nella carità trovano lo stile per essere autenticamente cristiani e autenticamente umani.

Gli strumenti
La presentazione pone alla fine l’accento sugli strumenti che si trovano a disposizione per l’animazione dei ragazzi: il sussidio «A TUTTO CAMPO»; il cd dei canti della proposta con sei tracce inedite e due inni speciali; questo sito internet in cui vengono raccolti i materiali; la pagina facebook della Fom www.facebook.com/pgfom; il primo gadget dell’anno che è la trottola con la preghiera «giramondo» (a cui seguiranno altre idee).

L’evento dell’anno
La peregrinazione dell’Urna di Don Bosco
Il programma sarà di prossima pubblicazione ma già «fermiamo le date» che vanno dal 31 gennaio al 4 febbraio 2014 (al termine della Settimana dell’educazione) per vivere insieme la «Visita di Don Bosco» alla Diocesi di Milano (dopo aver percorso tutti i cinque continenti dal 2009).
Ci saranno appuntamenti in particolare per i ragazzi e gli adolescenti e naturalmente per la comunità educante riunita a rinnovare il proprio impegno educativo davanti al «padre e maestro della gioventù».

Condividi Gesù Cristo con tutti
è il messaggio «finale» che possiamo dare ai nostri animatori ed educatori all’inizio di quest’anno oratoriano «A TUTTO CAMPO».

Alcuni suggerimenti per presentare il tema non solo agli animatori ma anche a ragazzi e preadolescenti sono a disposizione nel sussidio «A TUTTO CAMPO» da pagina 33 a pagina 38.

Il sussidio per l’animazione dei ragazzi in oratorio «A TUTTO CAMPO» è stato consegnato gratuitamente in tutti gli oratori in allegato a Il Gazzettino della Fom ed è ora in vendita presso la libreria In dialogo in via S. Antonio 5 a Milano unitamente al cd dei canti, al gadget, alla maglietta e ad altri materiali per l’animazione.

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