Presentiamo il logo per la proposta dell'oratorio 2016-2017. Sarà l'emblema del nostro cammino e ci aiuterà a comprendere il significato di una vita che è vocazione, scelta dopo scelta. Ad ogni ragazzo diremo: «Scegli (il) bene»
Il logo di questo anno oratoriano 2016-2017 è realizzato in continuità con il logo dello scorso anno «Come Gesù». Ritroviamo la stessa gamma di colori, lo stesso carattere, lo stesso contatto fra cielo e terra che indica l’incontro con Colui che è «Buono».
La mano che affiora e che tende verso il basso, umilmente, nel gesto del “vendere”, del riversare e del dare, proviene dalla stessa direzione della striscia di colori di sinistra, che segna il positivo di un’esperienza autenticamente vissuta. Quel tale, il giovane ricco, porta con sé una domanda buona, una sete di felicità che è aperta alla speranza e soprattutto la certezza di fare bene, di mettere in pratica quanto appreso dalla sua tradizione religiosa e dalla fede. Quel giovane mette in pratica anche il comandamento dell’amore, quello insegnato dal Signore Gesù. Possiamo dire che il giovane ricco si sta sforzando di fare «Come Gesù», lasciandosi educare dal suo pensiero. Ma sembra che questa “cosa” del fare non sia sufficiente per il cuore e per un desiderio che non può accontentarsi di qualcosa di meno rispetto al «per sempre». Gesù risponde alla richiesta di un significato così profondo, accogliendo il senso di “vuoto” di quel giovane e colmandolo con la proposta di una scelta.
Il logo contiene una scia bianca che lo percorre orizzontalmente: è la vita di Gesù, è la sua capacità di farsi accanto, di incontrarci e di indicarci il cammino, perché sia simile al suo. Lui ci svela il senso delle cose e il volto del Padre. A Lui preme dirci che Dio è buono, anzi, che Lui solo è buono. Ci serve la sua misericordia per progredire nella vita buona che il Signore ha tracciato per noi. La via di Gesù si accosta alla nostra, lasciandoci liberi, senza invadere il campo. La scia si accosta al braccio del giovane, così da agire da amico, con i suoi sentimenti, ma anche con quella verità che non lascia dubbi o incertezze. La sua Parola è chiara e luminosa e può rendere chiara e luminosa anche la nostra vita (la linea multicolore diventa bianca e netta e si sovrappone “volontariamente” a quella di Gesù), se corrisponde alla sua chiamata e mette in circolo quanto abbiamo per il bene di tutti, soprattutto i più poveri.
Il momento della scelta è sempre delicato. Sul lato sinistro una parte del logo è in bianco e nero. La scelta deve anche essere determinata e netta. Non si può rimanere nell’approssimazione quando c’è da scegliere fra ciò che è bene e ciò che è male, o bianco o nero, ma ci viene concesso comunque il tempo (che può essere grigio o ingrigito) per progredire, magari anche per sbagliare, correggerci, rialzarci e di nuovo tenacemente “scegliere il bene”.
In nero risaltano anche le parole “scegli” e “bene” che, accostate senza l’articolo, diventano «Scegli bene». È il primo significato dello slogan che mette in gioco la vigilanza di ciascuno, l’ascolto, l’accortezza e l’intelligenza ma, soprattutto, il “discernimento”, che è quell’elemento chiave che ci fa riconoscere in ogni momento qual è «Il bene» e che ci conduce a scegliere quel che è giusto e vero. Il discernimento va esercitato alla luce dello Spirito e grazie al consiglio di chi fra gli adulti vuole davvero il nostro bene.
Il secondo significato dello slogan è «Scegli il bene» (con l’articolo). Sapendo che «Buono è uno solo», possiamo comprendere che il Bene è Gesù stesso e quindi consiste nella scelta di rispondere «sì» al suo invito che è «Seguimi!». La risposta alla sua chiamata, che è autentica vocazione, ci conduce a guadagnare un «tesoro nel cielo» e a provare la gioia vera (rappresentata dalle strisce colorate a destra), quella di chi mette in pratica la vita buona del Vangelo, nella libertà dei discepoli del Signore e nella carità verso le persone incontrate, soprattutto le più povere.