Animazione del tempo di Quaresima in oratorio nel percorso «Jump! Il salto della fede».


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«Ragazzi, venite presto! Dove? Ma cosa? Ho incontrato una persona speciale!… È una persona meravigliosa! Davvero? Ma chi è? È il Signore! Ci vuole incontrare!… Presto venite, vuole far festa con noi! Dai, presto, corriamo!» (dal canto «JUMP!»).

«L’incontro con il Signore Gesù ti cambia la vita!».

Se riuscissimo a comunicare ai ragazzi questo semplice messaggio, nel corso della Quaresima 2013 in oratorio, saremmo riusciti a trasmettere moltissimo di ciò che serve loro per crescere e maturare nella vita e nella fede.

Questo «annuncio» è chiaramente espresso in più punti nella lettera apostolica Porta Fidei che Papa Benedetto XVI ha scritto per accompagnarci in questo Anno della fede: «È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma… L’Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo… La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo… La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui…».

Questo invito del Santo Padre a credere in Colui che è capace di trasformare il cuore dell’uomo diventa per noi un impegno ad annunciare, nel tempo forte della Quaresima, che vale per tutti, anche e soprattutto per i ragazzi che ci sono affidati. A loro diremo: «Credici!».

Li inviteremo a prendere in mano la loro vita perché, con un atto di volontà e di libertà, possano credere in prima persona, professare esplicitamente la loro fede a qualsiasi età o in qualsiasi condizione essi si trovino e vivere fedelmente il Vangelo secondo le loro forze e il dono di Grazia che ricevono. Non c’è un altro tempo propizio per aspettare a dire «Ci credo!»: sarà la Quaresima 2013 «il momento favorevole» per incontrare il Signore e lasciare che, grazie alla volontà di seguirlo, sia Lui a plasmare e a cambiare la vita di ciascuno così come Egli vuole, per realizzare la nostra corsa e giungere verso la mèta (cfr. Epistola della Domenica all’inizio di Quaresima).

Diremo ancora «Jump!» chiedendo ai ragazzi di fare una scelta che è il vero e più autentico salto della fede, che consiste nel mettersi in ascolto del Signore Gesù, decidere di stare dietro a lui da discepoli, vivere fraternamente insieme e compiere quelle opere buone che ci mette davanti ogni giorno per essere suoi testimoni nel mondo, dimostrando così il nostro entusiasmo e la nostra gioia.

Innanzitutto la testimonianza

Quello che serve è innanzitutto la nostra testimonianza, la testimonianza credibile degli educatori, dei catechisti, degli animatori (cfr. incontro gruppo animatori prima della Quaresima) e di tutti coloro che si sono assunti l’impegno educativo e di animazione all’interno dell’oratorio, su mandato della comunità cristiana. Del resto il Signore Gesù può essere riconosciuto proprio attraverso la nostra esistenza e la testimonianza credibile di chi crede! Tanti ragazzi scelgono di credere perché hanno incontrato preti, suore, educatori, animatori gioiosi che insieme hanno dimostrato la bellezza del Vangelo. La nostra stessa fede è «dovuta» a chi ci ha mostrato il volto di Dio, attraverso la carità, la bontà e il vivo desiderio di volere il nostro bene. Non c’è proposta per la Quaresima 2013 che non debba partire da un esplicito impegno di testimonianza da parte della comunità che sceglie di educare le giovani generazioni attraverso lo «stare insieme» in oratorio.

In aiuto viene poi la testimonianza di chi ha incontrato il Signore Gesù in tutti questi duemila anni di storia, a partire dagli incontri che ci vengono narrati nei quattro Vangeli. Tutti coloro che hanno incrociato il passaggio di Gesù e che sono entrati in dialogo con lui sono cambiati profondamente e hanno lasciato il segno della loro conversione. Raccontare – anzi vivere – la loro storia (grazie anche al gadget della Quaresima «Salta Qua») sarà il modo più bello per dare testimonianza della possibilità reale del cambiamento che scaturisce dall’incontrare il Signore, ancora oggi!

Un cammino sempre più «personale» e «comunitario»

Come ogni cammino di fede, anche questo tratto di strada, che condurrà i ragazzi a vivere la Pasqua di resurrezione, dovrà impostarsi lungo due percorsi paralleli e interattivi: il piano della crescita personale e l’itinerario nella comunità. Staremo attenti affinché sia i gruppi sia i singoli ragazzi possano fare qualche salto in avanti, poggiando la loro fede su quelli che, nella lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino (ed. Centro ambrosiano), il nostro Arcivescovo Angelo Scola ha indicato come «i tratti della conformazione all’umanità di Gesù» (cfr. n. 6) e «i quattro pilastri di ogni comunità cristiana» (cfr. n. 8).

I responsabili e gli educatori troveranno i suggerimenti semplici e puntuali per far crescere i singoli ragazzi in umanità sul modello di Cristo, avendo il coraggio di accoglierlo e di avere fiducia in lui, impegnandosi a conoscere quello che ci ha insegnato, esercitando la propria libertà nel desiderio di appartenere alla comunità restando fedeli e quindi perseveranti, per rimanere nell’amore di Dio (cfr. attività all’inizio della Quaresima). Per far questo, chiederanno loro di esercitarsi nella preghiera personale, nel cambiamento di qualche atteggiamento, nell’apertura nei confronti del prossimo, nella carità fatta di opere buone quotidiane. Ma soprattutto si chiederà loro di avere fede, di credere che Gesù è pronto a guidare la loro vita e a cambiarla per la loro felicità, se sapranno ascoltare di più, mettere in pratica i suoi insegnamenti e restare fedeli alla sua amicizia, condividendola con i loro amici e familiari, all’interno della comunità cristiana. Solo la familiarità, la confidenza e il rispetto potranno rendere il rapporto educativo efficace, esplicitando queste richieste per quanto possibile e in un linguaggio comprensibile. Fondamentale è inoltre l’alleanza con i genitori con cui è necessario confrontarsi sui messaggi e sugli impegni che vengono affidati ai loro figli.

Per quanto riguarda la dimensione comunitaria, in oratorio e in parrocchia, ci impegneremo a fare in modo che il gruppo a noi affidato possa progredire nell’insegnamento del Vangelo («nell’assimilazione del pensiero di Cristo»), nella comunione e condivisione fraterna, nella vita sacramentale che ha il suo cuore nell’ascolto della Parola di Dio e nell’incontro nell’Eucaristia, e nell’azione missionaria verso tutti. Si tratterà di prevedere e poi di fare insieme, o meglio di vivere insieme, certe esperienze come la partecipazione alla Messa domenicale (sempre «gioiosa» anche in Quaresima – suggerimenti per l’animazione) e ai momenti di preghiera in oratorio, la celebrazione comunitaria della penitenza, la catechesi settimanale, il gioco, il racconto dei bisogni e della necessità dei singoli, la presa in carico di qualche impegno comune, al servizio degli altri o per far fronte a qualche povertà, l’«uscita dall’oratorio» in gruppo, con qualche iniziativa coinvolgente per il territorio, che possa mettere in mostra la bellezza del Vangelo, facendo riscoprire anche ad altri «la gioia nel credere» e «ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede» (cfr. Porta Fidei), proprio perché sono i più giovani a «provocare» (cfr. Mostra della fede) .

A supporto di questi salti della fede, la vita dell’oratorio, nella sua animazione specifica e settimanale, continuerà a farsi guidare principalmente dalla Parola di Dio offerta dalla liturgia delle domeniche del tempo di Quaresima nel rito ambrosiano, trascrivendo un itinerario che metta a tema il cammino verso l’incontro con il Signore Gesù che cambia la vita!


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