È la Quaresima dell’Anno Santo della Misericordia. Il tempo migliore per impegnarci ad essere «misericordiosi come il Padre». Essere capaci di perdono e dell’amore più grande, significa per noi essere «come Gesù». Se sappiamo quindi che cosa dobbiamo fare non ci rimane che metterci ALL’OPERA!


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«Chi fa opere di misericordia, le compia con gioia» (Rm 12,8).

 

«Le opere di misericordia… generano atteggiamenti e gesti che, vissuti con fedele regolarità, lentamente rinnovano i nostri cuori» (Angelo Scola, Educarsi al pensiero di Cristo, p. 58).

«Crescere misericordiosi significa imparare a essere coraggiosi nell’amore concreto e disinteressato, significa diventare grandi tanto nel fisico, quanto nell’intimo» (Papa Francesco, Messaggio per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze del 23-25 aprile 2016).

 

È la Quaresima dell’Anno Santo della Misericordia. Il tempo migliore per impegnarci ad essere «misericordiosi come il Padre», secondo il motto di questo Giubileo. Noi sappiamo che questo è un grande compito, che non è impossibile per noi e per i nostri ragazzi, se camminiamo su un sentiero sicuro e ben tracciato. Ecco che essere «come il Padre», capaci di perdono, di misericordia e dell’amore più grande, significa per noi essere «come Gesù». È lui «la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6), la persona da imitare in tutte le nostre azioni e in tutte le nostre scelte. Le sue parole e i suoi gesti sono l’esempio per noi, sono un programma di vita, già tracciato per la nostra felicità. Se sappiamo quindi che cosa dobbiamo fare non ci rimane che metterci ALL’OPERA!

 

«All’opera come Gesù» è il titolo che proponiamo per l’animazione della Quaresima 2016 in oratorio. Diremo ai ragazzi che i cristiani non possono vivere la loro fede senza metterla in pratica con gesti di amore e di perdono e con quel particolare stile che la Chiesa ha riassunto nelle opere di misericordia.

Nelle domeniche di Quaresima prenderemo in considerazione le opere di misericordia spirituale. Eccole: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.

Alcune di queste possono essere rintracciate nell’itinerario domenicale della Quaresima perché sono il modo con cui il Signore Gesù entra in dialogo con le persone, si mette in ascolto e risponde, provoca e chiede di fidarsi, fino ad accettare che è lui il figlio di Dio, venuto a dare la vita sulla croce per manifestare il volto misericordioso del Padre.

 

Nell’animazione della Quaresima daremo un nuovo slancio alla proposta «Come Gesù», chiedendo ai ragazzi di mettersi «all’opera», perché l’impegno di lasciarsi educare dal «pensiero» di Cristo consista in un cambiamento davvero visibile. La regolarità dei gesti e delle azioni potranno plasmare la crescita dei più giovani che ci sono affidati.  C’è un legame profondo fra l’essere «misericordiosi come il Padre» e l’essere «all’opera come Gesù», un’analogia tale che diremo ai ragazzi che se saremo all’opera come Gesù allora saremo misericordiosi come il Padre.

Del resto, «come ama il Padre così amano i figli. Come è misericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri» (Papa Francesco, Misericordiae vultus). Gesù è il figlio unigenito che ha saputo essere per eccellenza il volto della misericordia del Padre e quindi è per noi l’esempio per eccellenza.

 

Nel tempo di Quaresima affermeremo che per essere «come Gesù» non bisogna solo recitare le preghiere o frequentare i riti, il catechismo o l’oratorio. Facendo tutto ciò che occorre per vivere nella comunità cristiana, occorre mettere al primo posto la carità, come espressione della fede e del dono del Battesimo che abbiamo ricevuto. Le opere di misericordia, soprattutto quelle di carattere spirituale (non meno concrete di quelle corporali) sono un’indicazione sicura di ciò che siamo chiamati a mettere in pratica, per dirci ed essere cristiani.

Cercheremo innanzitutto di studiare come queste possano essere tradotte per i bambini e per i ragazzi, compresi i preadolescenti e gli adolescenti. È importante che le comunità educanti si interroghino su come poter fare questa proposta: mettere in pratica le opere di misericordia, almeno quelle di carattere spirituale, per sforzarsi di assomigliare sempre di più al Signore ed essere nel mondo «all’opera come Gesù» e quindi «misericordiosi come il Padre».

 

Se la Quaresima è il tempo della conversione occorre che gli elementi della preghiera, del digiuno e dell’elemosina si condensino in un percorso in cui i suggerimenti per l’azione e la pratica siano determinanti per educare ad uno stile di vita evangelico.

 

Animazione delle settimane di Quaresima

 

«La Porta delle opere»: il gadget di Quaresima

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