L’Icona biblica che accompagna il nostro cammino nell’anno oratoriano 2014-2015 è tratta dal terzo capitolo del Vangelo secondo Marco. Questo brano presenta una scelta precisa di Gesù: lo si può seguire solo insieme.
In quel tempo. Il Signore Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Marco 3, 13-19
«…perché stessero con lui» è questo il motivo che ci spinge a formare una comunità che è la Chiesa! Il Signore Gesù ci ha voluti così per indicarci che solo insieme possiamo compiere il cammino dietro a lui, prima da discepoli e poi da «apostoli», cioè inviati.
L’Icona biblica dell’anno oratoriano 2014-2015 è tratta dal capitolo 3 del vangelo di Marco e rievoca la chiamata e la costituzione dei dodici apostoli.
Il Signore Gesù, dopo essere salito sul monte, in un punto visibile a tutti, ha chiamato vicino a sé quelli che ha voluto e, in qualche modo, li ha presentati a tutti, perché sapessero i loro nomi e questi fossero tramandati. Quelle persone che Gesù ha scelto e che si mostrano tutte diverse le ha volute insieme, perché il cammino che avrebbero compiuto comportava necessariamente la condivisione, la collaborazione e l’ascolto reciproco. Il messaggio sembra chiaro: solo insieme si mette in pratica l’amore, imparando gli uni dagli altri, condividendo i gesti e le attenzioni, conoscendosi e stimandosi reciprocamente, per quello che ciascuno è e per tutto quello che ognuno ha da donare e ricevere. L’elenco dei nomi di coloro che Gesù «chiamò a sé» fa trasparire la diversità e l’unicità di ciascuno. La Chiesa quindi non può fare a meno di tutti coloro che Gesù ha scelto perché ha voluto. Senza l’apporto all’insieme che ogni cristiano è chiamato a dare, la Chiesa stessa non sarebbe «completa», mancherebbe di un pezzo fondamentale del suo «corpo». Nel numero «dodici» è racchiusa la totalità: tutti coloro che nel Battesimo sono diventati figli di Dio rendono la comunità cristiana quella che è, nel bene e nel male. Questa è una grossa responsabilità che però condividiamo insieme.
La prima cosa da fare è permettere che tutti possano «andare da lui» e rispondere alla sua iniziativa di riunirci e di costituirci come Chiesa. Il nostro legame oggi con i successori di quei dodici apostoli, i vescovi, ci fa essere a pieno titolo degli «inviati». Quella grazia che gli apostoli hanno condiviso, prima nell’amicizia con il Signore e poi con il dono dello Spirito Santo, la possiamo vivere anche noi pienamente, perché ci è stata trasmessa di generazione in generazione. È così che possiamo sentirci pronti a mettere in pratica tutto quello che Gesù ha compiuto e che ci è stato comunicato nel Vangelo e con il dono dei Sacramenti.
Solo insieme possiamo allora imparare il pensiero di Gesù, vivere una vita sacramentale dove mettiamo in comune il dono della presenza di Dio con i suoi segni, mettere in pratica la carità che ci contraddistingue e ci fa riconoscere agli occhi del mondo per quello che siamo e ci fa chiamare con il nostro nome di «cristiani». Essere cristiano allora non significa solamente essere testimone nel mondo della vita di Gesù ma anche condividere questa testimonianza con altre persone, che noi abbiamo imparato a chiamare «fratelli» e che appartengono come noi alla Chiesa! Questa comunità è aperta a tutti coloro che sono chiamati da Dio ad essere suoi figli. Chi già ne fa parte si sforza di portare il Vangelo nel mondo – come «grano buono» – e si fa vicino a tutta l’umanità per ritrovare e riconoscere nuovi fratelli e imparare, con confidenza e familiarità, a chiamarli per nome!
Una lectio organica dell’Icona biblica dell’anno oratoriano 2014-2015 sarà a disposizione nel sussidio per l’animazione dell’oratorio «Solo insieme» (ed. In dialogo).