Don Maurizio Tremolada: «È un cammino personale dentro a un cammino di Chiesa, che ha anche valore vocazionale»

di Luisa BOVE

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Ultime settimane di preparativi anche in Diocesi in vista della Giornata mondiale della gioventù, in programma a Cracovia dal 26 al 31 luglio. «Nei giorni scorsi siamo stati in Polonia e abbiamo visitato le sedi dei vari alloggi nel distretto di Wieliczka: una parte dei giovani sarà ospitata in città (bella e famosa per le miniere di sale), altri nei paesi limitrofi – spiega don Maurizio Tremolada, responsabile del Servizio Giovani -. Tante famiglie hanno dato la disponibilità ad accogliere e tutto questo ci rallegra».

Dei circa 6 mila ambrosiani partecipanti alla Gmg, 4 mila soggiorneranno per tutta la settimana (e saranno accolti nel giro di 15 chilometri, il 70% in famiglia e il 30% nelle scuole), mentre altri 2000 giungeranno a Cracovia solo nel fine settimana conclusivo. Quello che più preoccupa don Tremolada è la location per le catechesi e le Messe: «Non hanno palazzetti che possano contenere 4 mila persone, neanche a Cracovia; per questo saremo tutti riuniti in un campo sportivo, esposti al sole come alla pioggia. La nostra équipe ha quindi “ripensato” le catechesi, tenuto conto che non si possono tenere i giovani due ore in quelle condizioni. Approfittando del centro sportivo cercheremo di farli muovere, per un confronto in gruppo e per formulare domande da portare al Vescovo catechista. Non sarà quindi una catechesi frontale, ma più coinvolgente e stimolante per i giovani stessi».

Giovedì 30 giugno, alle 21, è in programma un incontro al Centro pastorale ambrosiano di Seveso (via San Carlo 2): a chi è rivolto?
L’appuntamento è per tutti i capigruppo. Abbiamo infatti creato due macro-gruppi diocesani perché il limite era di 5 mila persone, mentre i nostri iscritti sono quasi 6 mila. Il macro-gruppo raccoglie 131 sottogruppi, ognuno dei quali ha un referente e un vice. Per il 30 giugno abbiamo quindi convocato tutti i referenti per dare indicazioni pratiche e logistiche, ma anche informazioni sullo stile per vivere la Giornata mondiale. Inoltre daremo istruzioni sugli alloggi e sui luoghi dove mangiare, il calendario degli appuntamenti della settimana e di altri eventi in programma. Presenteremo il kit degli italiani e la maglietta che abbiamo preparato per gli ambrosiani. Ci sarà poi anche un kit polacco.

Per la preparazione più personale alla Gmg avete proposto diversi eventi. Qual è il bilancio?
Sono stato molto contento della Veglia del 30 aprile, quando il cardinale Scola ha consegnato il mandato ai partecipanti alla Gmg. Abbiamo vissuto quella giornata all’insegna delle opere di misericordia, i gruppi hanno svolto esperienze di servizio a livello territoriale: per esempio ben 250 giovani sono entrati nelle carceri presenti nel territorio della Diocesi. Abbiamo avviato un percorso diocesano intitolato “Testimoni della misericordia” con quattro eventi a Seveso, l’ultimo dei quali si è svolto venerdì scorso con il concerto di Shekinah. Per i giovani anche questi sono momenti per conoscersi e la stessa Gmg ha un valore missionario, perché diventa occasione per aggregare al gruppo anche i giovani che partecipano meno.

Ci sono segnali di novità rispetto alle precedenti edizioni?
Rispetto alla Gmg di Madrid i gruppi sono diminuiti, mentre i giovani sono aumentati di numero: questo vuol dire che si sono organizzati di più a livello di Decanato o di Comunità pastorale. In effetti questa è una bella occasione per aggregare i giovani che vivono nello stesso territorio. Le varie realtà locali in questi mesi si sono incontrate per favorire la conoscenza e un cammino di comunione che poi vedrà i giovani vivere insieme per un’intera settimana. Viaggiando anche sugli stessi pullman, vivranno momenti intensi di accoglienza e condivisione.

La Gmg è sempre un’esperienza molto forte anche a livello personale, che lascia tracce quando si torna a casa…
La Gmg ha un grande valore vocazionale ed è anche metafora della vita. Noto che per tanti giovani la Gmg è occasione per ripensare alla direzione che stanno dando alla loro vita. Dentro le Giornate mondiali nascono anche vocazioni: chi si rilancia come educatore, chi vive la prospettiva del matrimonio, chi pensa a una consacrazione… Ognuno riprende il senso complessivo della propria vita. È un cammino personale dentro a un cammino di Chiesa.

 

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