Il lunedì dopo l'Assemblea degli oratori 2019 giunge il nostro grazie per la partecipazione degli oltre mille delegati che hanno dato prova della vitalità di ogni oratorio e del desiderio di costruire insieme il futuro, dentro il percorso ORATORIO 2020.

Don Stefano Guidi
Direttore della Fondazione Oratori Milanesi

assemblea_sitto_1

Semplicemente, grazie!

È una parola semplice ma doverosa, che vogliamo rivolgere a tutti gli oltre mille delegati presenti all’Assemblea degli oratori di Bollate di sabato scorso.

Grazie per la quantità della partecipazione. Grazie ancora di più, per la qualità della presenza: tutti hanno respirato passione, entusiasmo e amicizia.

Lo Spirito ha soffiato! Ha soffiato nei cuori dei delegati. Ha soffiato negli oratori presenti, che nelle scorse settimane sono stati scenario di discernimento pastorale. Ha soffiato in tutte le persone che, soltanto per aver sentito la parola oratorio, si sono lasciate coinvolgere a pensare e immaginare il futuro. L’oratorio si conferma essere un centro affettivo dell’esperienza ecclesiale.

 

Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme (Mc 5,39). Chiedo scusa a Gesù se prendo in prestito queste sue parole, e le riferisco all’oratorio. L’Assemblea di Bollate ci ha mostrato la possibilità di passare dal lamento alla danza. Perché vi agitate e piangete? L’oratorio non è morto, ma dorme. Oggi abbiamo avuto la conferma che l’oratorio non è morto. È vivo! E dove sembra morto, sta solo dormendo. A volte è il sonno della fatica. La passione educativa viene lentamente aggredita dal senso di impotenza e inadeguatezza, per risposte che sembrano non arrivare mai. Altre volte è il sonno di chi ritiene inutile e tempo sprecato giocarsi ancora e provare ancora una volta, e preferisce distrarsi con astratte elucubrazioni mentali sul futuro della Chiesa. Altre volte ancora, è il sonno della rinuncia: di chi non vuole coinvolgersi, per paura di rischiare, per non correre troppi rischi. Ci può cogliere anche il sonno delle giornate vuote e infruttuose, laddove il sonno è l’anestesia naturale migliore, per non sentire il vuoto per non provare il male.

 

La tentazione del sonno, o come ci ha detto don Mario Antonelli in apertura di Assemblea: la tentazione di cercarsi una tana può essere molto forte. Ma l’oratorio è vivo! Segno di una Chiesa viva! I mille delegati hanno espresso un desiderio chiaro: nel futuro della Chiesa, vediamo e vogliamo l’oratorio!

 

L’incontro di Bollate è stato il segno evidente della Chiesa sinodale. La sinodalità non è una procedura formale, ma la natura stessa della Chiesa e la sua naturale espressione. La sinodalità aumenta la Chiesa. L’abbiamo respirato tutti! Ciascuno di noi ha sentito la gioia e l’intima consolazione di camminare insieme. Un sentire che è diventato visibile nell’incontro con l’Arcivescovo Mario, con gli altri vescovi ausiliari Franco e Paolo, con i vicari episcopali di zona presenti.

 

Dall’Assemblea di Bollate abbiamo ricevuto tutti un grande incoraggiamento. Come accade ogni volta, l’Arcivescovo Mario ci ha regalato una delle sue perle: siate scintille. Vogliamo pensare così i nostri mille oratori: scintille che accendono vita, donano calore e luce, a tutti i giovani, nessuno escluso!

Ti potrebbero interessare anche: