Dal 28 dicembre al 1° gennaio un gruppo di giovani ambrosiani ha partecipato al 46° Incontro europeo organizzato a Lubiana dalla comunità di Taizé: preghiera, silenzio, meditazione, ospitalità, gioia, divertimento, bellezza, gratuità, fiducia, gratitudine sono alcune della parole attraverso le quali è possibile riassumere quella che è stata la loro esperienza: vi invitiamo a leggere la testimonianza di alcuni di loro


46°Incontro europeo Lubiana 2023-2024 - Sito
Lorenzo, Francesca e Fabio a Lubiana

“Cosa fai a Capodanno?”. La nostra esperienza comincia in un certo senso da questa semplice domanda che ricorre puntuale ogni anno nel periodo autunnale. Non sapevamo ancora rispondere quando, la sera del 29 novembre – ultimo giorno degli esercizi spirituali per giovani – notiamo che sul retro del libretto c’è una proposta: “Capodanno a Lubiana – incontro europeo per giovani con la comunità di Taizé”. La cosa ci incuriosisce: ne parliamo tra di noi sul sagrato della chiesa, ci informiamo un po’ su internet e il giorno seguente decidiamo, a due ore dalla scadenza e pur senza aver compreso del tutto di cosa si trattasse, di iscriverci. Ciò che ci convince è il poter festeggiare in maniera diversa un momento che si rischia ogni anno di celebrare nello stesso modo e il poter rivivere l’esperienza dell’incontro con giovani di altre nazionalità, già vissuto lo scorso agosto alla GMG. Tutto il resto l’abbiamo scoperto solamente una volta giunti in Slovenia.

L’incontro a cui abbiamo partecipato, che prende il nome di “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, è organizzato sin dal 1978, ogni anno in una diversa città, dalla comunità di Taizé. Per chi non la conoscesse, come del resto non la conoscevamo noi sino a poche settimane fa, si tratta di una comunità monastica ecumenica, cioè che riunisce tutti i cristiani (non solo cattolici ma anche ortodossi, protestanti e anglicani). Venne fondata da un monaco svizzero, frère Roger, nel 1940, presso il villaggio francese di Taizé, oggi meta di pellegrinaggi da parte di molti, e conta attualmente un centinaio di fratelli provenienti da oltre trenta nazioni.

Durante l’incontro europeo abbiamo avuto sicuramente modo di conoscere meglio questa realtà, partecipando durante le giornate ai tre momenti di preghiera, fatti di canti (i cosiddetti Canti di Taizé), tempi di silenzio e meditazioni dell’attuale priore (frère Matthew). L’esperienza vissuta è stata poi l’occasione per conoscere ragazzi e ragazze di tutta Europa e, in particolare, i giovani del posto, che nelle varie parrocchie della città si sono resi disponibili ad accoglierci e organizzare i momenti di condivisione: dai gruppi di riflessione, in cui abbiamo potuto confrontarci (in inglese) e comprendere come persone di altre realtà e di altre confessioni cristiane vivono la loro fede, alla bellissima festa di Capodanno, in cui abbiamo ballato e cantato in tutte le lingue (e fatto cantare a tutti le nostre bellissime canzoni italiane).

Abbiamo anche sperimentato la gentilezza e la generosità di molte famiglie, che con gratuità e fiducia ci hanno aperto le porte delle loro case e ci hanno ospitato, deliziandoci con dell’ottimo cibo e, in generale, trattandoci come se fossimo figli loro. È stato bello e arricchente, in particolare, ascoltare testimonianze di persone che, per età, potrebbero essere nostri genitori, che ci hanno raccontato come da loro, sino a pochi decenni fa, non fosse possibile, o fosse comunque molto rischioso, compiere azioni che noi consideriamo normali, come partecipare alla Messa la domenica.

Senza dimenticare infine i momenti di maggiore libertà, in cui abbiamo potuto ammirare le bellezze di una città che, nella sua semplicità, ci è entrata nel cuore.

Ringraziamo tutti coloro che hanno condiviso con noi quest’avventura e appuntamento per il prossimo anno a Tallinn!

Lorenzo, Francesca e Fabio
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Taizé era una parola che mi è sempre risuonata famigliare, fin da piccola: ho avuto la fortuna di incontrarla in chiesa con i canti di Taizè e in famiglia quando da piccola abbiamo ospitato i giovani venuti per l’incontro di Taizé a Milano.

Ma cosa fosse Taizé onestamente non mi era molto chiaro e quando ho accettato di partire per l’esperienza del raduno europeo a Lubiana l’ho fatto a scatola praticamente chiusa; l’unica motivazione era forse la curiosità di sapere cosa rappresentasse davvero quella parola e la voglia di dedicare dei giorni alla mia crescita spirituale.

È stato meraviglioso scoprire che, dietro a una parola di sole 5 lettere, gravita un universo di volti, parole e relazioni che cercano di creare qualcosa insieme nonostante le differenze culturali e di credo.

In quei 5 giorni a Lubiana ho avuto l’opportunità di confrontarmi con altri giovani di credi diversi ma la cui esperienza risuonava forte nel mio vissuto; abbiamo condiviso storie, esperienze e difficoltà che ci accumunavano e ci parlavano di un cammino che stiamo compiendo insieme, nella stessa direzione, pur su strade diverse.

La bellezza di questa comunione era anche il suo passare con leggerezza attraverso le piccole cose, accrescendo i momenti di festa; perché il bello del raduno europeo di Taizé è anche e soprattutto la festa, la gioia che si sprigiona quando si crede insieme, quella che riempie i cuori e incendia il mondo.

Ed io so di essere tornata a casa con il cuore pieno e, spero, di aver incendiato con la mia gioia un angolino di mondo.

Gemma

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