La Settimana dell’educazione 2014 si inserisce a pieno titolo nell’iniziativa pastorale «Il campo è il mondo», introduce la Festa della famiglia e la Giornata per la vita, prepara la Peregrinazione dell’Urna di Don Bosco e affronta un tema decisivo: «Le comunità educanti».


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Come impostare la settimana Le comunità educanti   Educazione al per sempre   Le alleanze educative  La preparazione a "Don Bosco è qui"   Gli eventi con l’Arcivescovo  Nel centenario della FOM

La Settimana dell’educazione assume quest’anno una rilevanza notevole perché accoglie l’intuizione del cardinale arcivescovo Angelo Scola che chiede a parrocchie, oratori, associazioni e movimenti di costituire o rilanciare le «comunità educanti», come l’insieme dei soggetti che, nella comunità cristiana, si occupino in modo permanente dell’educazione delle giovani generazioni e propongano ad esse, grazie all’esperienza esemplare della comunione e della condivisione, l’incontro vivo con il Signore Gesù, come senso e direzione della crescita umana di ogni persona, nelle scelte e nelle relazioni.

La Settimana dell’educazione è dunque il tempo opportuno perché ci si apra ad un confronto ampio, nell’ambito della comunità cristiana, non solo per affrontare, nella comunicazione reciproca, alcuni nodi e alcune questioni dell’educare oggi, ma soprattutto per considerare lo stile di comunione che gli educatori vivono nella stessa comunità ed elaborarne insieme pratiche effettive di esperienza comunitaria – proprio tenendo conto del concetto di «comunità educante» – perché, da un insieme di persone che si riferisce al Signore Gesù e sceglie di «comunicarlo», emerga il contagio della fede verso i ragazzi e i giovani. Essi sono chiamati a scegliere di restare nella Chiesa e a vivere la loro testimonianza e la loro adesione al Vangelo proprio in quella comunità cristiana che noi siamo capaci di presentargli e di offrirgli come casa accogliente e evangelizzante.

Pensiamo che solo uno stile comunitario, che sia espressione di vita familiare, possa creare quella appartenza che non lega, vincola o chiude ma anzi libera e apre ad un’autentica esperienza di fede.

«Educare in spirito di famiglia» è il tema che abbiamo dato alla Settimana dell’educazione 2014 che, grazie alla sinergia fra Servizio per la famiglia e Servizio per i ragazzi, gli adolescenti e l’oratorio, accomuna anche il tema dato alla Festa della famiglia del 26 gennaio 2014 e alla Giornata per la vita del 2 febbraio. Offriamo il termine educazione come parola chiave di queste giornate e lo associamo al termine famiglia perché sia la chiave di lettura per definire lo spirito con cui si educa nella comunità cristiana, considerata come famiglia di famiglie.

La Settimana dell’educazione 2014 prepara ed apre un evento diocesano che è una manifestazione di attenzione nei confronti dei giovani e segno di autentica carità pastorale che acquisiamo da un esempio di santità educativa: si tratta della Peregrinazione dell’Urna di san Giovanni Bosco che farà «tappa» nella Diocesi di Milano dal 31 gennaio 2014 (al termine della «Settimana») al 4 febbraio 2014.

Idealmente la Settimana dell’educazione quest’anno verrà procrastinata fino alla celebrazione conclusiva della Peregrinazione, la S. Messa presieduta dal cardinale arcivescovo nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano martedì 4 febbraio 2014 alle ore 21, a cui sono invitati in particolare proprio le «comunità educanti» di tutta la Diocesi (gli educatori «scorteranno» l’Urna di don Bosco dal Duomo a Sant’Ambrogio con una fiaccolata che inizierà alle ore 20 in piazza del Duomo). Tantissimi saranno gli eventi che coinvolgeranno diversi soggetti impegnati nell’educazione come ad esempio l’Incontro dei catechisti e delle catechiste della Diocesi per accogliere don Bosco nel Duomo di Milano, sabato 1 febbraio alle ore 14 (per tutti gli appuntamenti si può fare riferimento al volantino «Don Bosco è qui»).

 

Come impostare e vivere la Settimana dell’educazione?

La Settimana dell’educazione è inserita – come da tradizione – dentro la cornice di due memorie liturgiche che fanno riferimento all’attenzione verso il mondo giovanile: il 21 gennaio è la memoria di sant’Agnese, che nel III secolo subì il martirio all’età di 12 anni; il 31 gennaio è la memoria di san Giovanni Bosco, il prete educatore che il beato Giovanni Paolo II definì come «Padre e maestro della gioventù».

– Dentro questa lunga settimana, si chiede a tutti coloro che sono impegnati nell’ambito dell’educazione all’interno della comunità cristiana di fermarsi a fare il punto sulla qualità del loro servizio e sulle motivazioni che li muovono nel loro impegno a favore dei più piccoli.

In particolare quest’anno si chiederà agli educatori cristiani (genitori impegnati in oratorio, presbiteri e religiosi, educatori, catechisti, insegnanti che si impegnano nella comunità cristiana, allenatori, responsabili laici, figure adulte di riferimento) di sognare insieme un modo per essere comunità e quindi formare o riformare la «comunità educante».

È dunque una settimana in cui si curerà in particolare una «spiritualità educativa» in sintonia con una rinnovata «spiritualità di comunione» con momenti di preghiera comunitari e personali e con occasioni per la formazione, il confronto, l’ascolto e la riflessione.

– È l’opportunità anche per stringere nuove «alleanze educative» all’interno di un determinato territorio, nel contatto e nella collaborazione fattiva fra oratori, scuole, famiglie, società sportive, istituzioni pubbliche, associazioni, movimenti e tutte quelle agenzie educative che intercettano la vita quotidiana dei ragazzi e che incidono sulla loro crescita.

In questo senso l’oratorio può costituire quel «ponte» che permette di costruire nuovi legami in un quartiere, un paese o una città e nuove forme di collaborazione fattiva fra comunità e società civile.

Nella Settimana dell’educazione possono essere prese delle decisioni, anche a carattere simbolico, sulla linea di un superamento di forme di frammentazione che non fanno bene ai ragazzi e ai giovani. È possibile quindi, emblematicamente nelle giornate di fine gennaio, dare avvio a collaborazioni durature fra diversi soggetti che intercettano gli stessi ragazzi.

– In queste giornate possono essere collocati eventi o occasioni in cui l’intera società civile possa essere sollecitata a farsi carico della questione educativa proprio per superare situazioni di criticità e costruire insieme percorsi di speranza per ragazzi, adolescenti e giovani.

La convocazione di esperti in ambito educativo e pedagogico che si rivolgano ad esempio ai genitori – o genericamente a tutti – può trovare nella Settimana dell’educazione un’ottima «cassa di risonanza». Una quantità di occasioni locali renderanno questa Settimana un segno di apertura a 360° della Chiesa proprio su un tema che genera simpatia e sinergia che è appunto l’educazione.

Per tutte queste sottolineature possibili, è utile una pianificazione delle proposte a livello territoriale, a partire dalle singole parrocchie, comunità pastorali, decanati. È conoscendo il proprio territorio, le famiglie, il tessuto sociale, la vita delle singole comunità che si potrà efficacemente elaborare delle iniziative mirate.

Valorizzando l’esistente, in ambito locale, si cercherà di tenere conto delle molte dinamiche in gioco, delle molte opportunità e dei diversi momenti che la Settimana dell’educazione può offrire, grazie anche a una programmazione adeguata che potrà essere affidata ad un équipe di lavoro (ad esempio, dove presente, l’équipe di pastorale giovanile).

In particolare, nella comunità cristiana, si possono pensare e strutturare i seguenti momenti:

• preghiera personale e comunitaria;

• riflessione/ascolto di esperienze, testimonianze, competenze;

• confronto nella «comunità educante» e in vista della «comunità educante»;

• celebrazione comunitaria in forme appropriate (liturgia della Parola, celebrazione eucaristica, adorazione eucaristica, celebrazione penitenziale, rinnovo del mandato educativo, ecc.).

 

Sogniamo le comunità educanti

Lo stile e l’impronta che si intende dare alla Settimana dell’educazione 2014, perché sia di stimolo alla riflessione comune e al dialogo fra le diverse «agenzie educative», è quello «familiare» che, nell’educare, trova la sua azione naturale e la sua opera quotidiana.

Lo spiritodi famiglia sembra la «carta vincente» per una educazione che si fondi sulle relazioni significative e sugli affetti stabili, «punto fermo» per «il compimento del bisogno e del desiderio di ciascuno di essere amato e di amare.» (Lettera pastorale «Il campo è il mondo» pag. 47)

«Educare in spirito di famiglia» è lo slogan che dà il senso sia alla Settimana dell’educazione 2014 sia a tutte le iniziative ad essa collegate, a partire dalla Festa della famiglia.

Protagoniste di tutte le giornate saranno le «comunità educanti» che, come ha indicato il cardinale Angelo Scola nell’ultima Assemblea degli oratori del novembre scorso, sono formate da «tutti i soggetti che hanno a che fare stabilmente con i singoli segmenti di vita che ciascuno dei ragazzi attraversa e che vivono una comunione tra di loro che ha, appunto, come scopo l’educazione».

Le comunità educanti sono dunque chiamate a costituirsi grazie a un coinvolgimento effettivo di genitori, educatori, allenatori, insegnanti, presbiteri, religiose e tutti coloro che vivono «loro per primi il rapporto di sequela con Cristo e la comunità come il fattore attraverso il quale l’incontro con lui può essere garantito e fatto crescere», come ha ribadito ancora lo stesso Arcivescovo.

Il tema della Settimana dell’educazione «Educare in spirito di famiglia» sarà dunque il «perno» per costituire con coraggio modalità reali di vita comunitaria fra educatori che, mettendo in secondo piano «l’urgenza del fare», sperimentino in prima persona «il coinvolgimento comunionale» in pratiche di vita in cui condividere la preghiera, la relazione con la Parola di Dio, la riflessione e il confronto aperto e la preoccupazione per i più giovani, così come in famiglia.

Vine fornita una scheda online per una riflessione personale e comunitaria sui fondamenti dell’«educare insieme» in spirito di famiglia e sul sogno di una comunità educante che sia forma di testimonianza della vita buona del Vangelo.

La scheda parte dalla riflessione che l’Arcivescovo ha tenuto nel corso dell’Assemblea degli oratori 2013 che ha dato avvio alle celebrazioni per il Centenario della Fom e che è stato un momento «chiarificatore» in cui il Cardinale ha potuto presentare alcuni nodi proprio sul tema delle comunità educanti.

Si possono vedere, ascoltare e condividere tutti gli interventi dell’Assemblea degli oratori sul canale di Youtube «Pastorale Giovanile FOM Milano»

Sarebbe utile inviare alla Pastorale giovanile diocesana i risultati della riflessione condivisa sulla «comunità educante» scrivendo via mail all’indirizzo pgfom@diocesi.milano.it

 

L’educazione al «per sempre»

Il cardinale arcivescovo Angelo Scola chiede, nell’ambito dell’iniziativa pastorale «Il campo è il mondo» che gli educatori possano farsi carico in particolare di uno dei «cardini dell’esperienza quotidiana», cioè di quegli «elementi comuni all’umana esistenza»: la dimensione degli affetti.

Quel carattere relazionale che sta a fondamento della formazione delle «comunità educanti» può stimolare gli educatori a spingersi oltre, perché verifichino il loro modo di essere testimoni dell’amore che è autentico se assume su di sé la dimensione del «per sempre».

Quali difficoltà ci sono anche in chi educa per una vera testimonianza in tal senso? Che cosa asseconda, anche negli educatori, quella frammentazione degli affetti che non aiuta i più giovani a costruire un amore solido e duraturo?

Queste e altre domande possono essere riprese insieme, proprio mentre si riflette sullo stile familiare e comunitario dell’essere educatori cristiani.

Invitiamo a fare riferimento all’invito che il Cardinale rivolge esplicitamente agli educatori riportato alle pagg. 47-48 della lettera pastorale «Il campo è il mondo».

 

Le alleanze educative

Il concetto di «comunità educanti» si coniuga esplicitamente con la tensione a costruire «alleanze educative» significative. La Settimana dell’educazione è l’occasione nell’ambito della comunità cristiana per valutare a che punto siamo nella elaborazione di opportunità di dialogo e confronto serrato fra le diverse «istituzioni educative» (la famiglia, la scuola, il lavoro, lo sport, ecc.) perché la proposta educativa rivolta ai ragazzi e ai giovani sia il più possibile «unificante» per la costruzione di personalità libere e aperte, capaci di usare la ragione e di ricercare e riconoscere la verità.

La promotrice di alleanze buone, in questa direzione, è certamente la comunità cristiana, che non ha paura di mettersi in gioco e non si arrocca dietro a bastioni, proprio quando c’è da innalzare ponti con chiunque offra buona volontà per elaborare, nel confronto, forme di vita buona.

Don Bosco direbbe che, fra i fini dell’educazione, c’è la formazione di «buoni cristiani e onesti cittadini», tale binomio non è mai in contraddizione, ma ha bisogno di testimonianze certe e di fondamenti credibili e il più possibile condivisi, perché possa essere messo in pratica dai giovani, chiamati a crescere e a maturare nella libertà e nella responsabilità.

A che punto siamo con le «alleanze educative» nel nostro territorio? Quali «tavoli» riusciamo a costruire perché effettivamente ci si metta al lavoro per il bene comune delle giovani generazioni? Come la comunità cristiana si sta facendo promotrice di percorsi di condivisione con tutte le altre istituzioni educative? Quali e quanti testimoni credibili di vita buona presentiamo ai più giovani?

 

La preparazione all’evento «Don Bosco è qui»

La Settimana dell’educazione terminerà con un «incontro» con un prete educatore, con don Bosco.

Lo «speciale don Bosco»  presenta il significato e le tappe della Peregrinazione dell’Urna di don Bosco nella Diocesi di Milano.

È l’incontro della Chiesa ambrosiana con chi ha saputo «consumare» la sua vita per i più giovani e proporre uno stile educativo basato sull’amorevolezza e sullo spirito di famiglia.

È l’opportunità per rinnovare da parte di tutti i membri delle «comunità educanti» il proprio impegno verso i più piccoli, accogliendo quel sistema che don Bosco ha in qualche modo inciso nel «dna educativo» sia dell’oratorio sia della scuola di ispirazione cristiana e che va ripreso perché diventi sinonimo di nuova evangelizzazione.

Il programma della Peregrinazione denominata «Don Bosco è qui» è intenso e articolato.

La Settimana dell’educazione è vista anche in funzione della preparazione all’evento perché sia vissuto nel suo autentico valore: non una semplice venerazione ma un richiamo a tutte le generazioni a spendere la vita con coraggio per proporre in ogni ambito e ad ogni età «il Vangelo della gioia».

Proponiamo a tutti gli educatori un semplice percorso di riflessione e preghiera personale da vivere alla scuola di don Bosco. La Fondazione Oratori Milanesi ha raccolto un breve itinerario di ascolto, meditazione e preghiera nel libretto «Da mihi animas – educatori alla scuola di don Bosco», edito da In dialogo e disponibile a gennaio in libreria.

 

Gli eventi con l’Arcivescovo

All’inizio della Settimana dell’educazione l’Arcivescovo Angelo Scola sarà presente a due momenti altamente simbolici: martedì 21 gennaio 2014, in segno di stima verso tutte le comunità educanti che vivono il servizio nelle parrocchie e negli oratori, il Cardinale incontrerà tutti gli educatori della comunità pastorale «Spirito Santo» di Carate Brianza.

La sera successiva, mercoledì 22 gennaio 2014, l’Arcivescovo darà appuntamento a tutto il «mondo della Scuola» che abita il territorio diocesano (insegnanti, dirigenti scolastici, personale), per un momento di confronto e di dialogo intenso che, ancora una volta, ribadirà il valore dell’educazione come condizione imprescindibile per la crescita integrale dei più giovani.

Come già detto, al termine della Peregrinazione dell’Urna di don Bosco, il cardinale arcivescovo Angelo Scola chiamerà a raccolta tutte le «comunità educanti» a vivere simbolicamente la chiusura della Settimana dell’educazione, nella celebrazione eucaristica di martedì 4 febbraio alle ore 21 nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano (preceduta dalla Fiaccolata degli educatori con don Bosco alle ore 20 dal Duomo di Milano).

 

Nel Centenario della Fom

Questa Settimana dell’educazione 2014 si colloca all’interno delle celebrazioni per il Centenarioo della FOM, l’istituzione che ancora oggi lavora per un supporto e un coordinamento della vita degli oratori ambrosiani che restano ancora uno dei «patrimoni» più preziosi che la Chiesa di Milano ha per l’annuncio del Vangelo ai ragazzi e alle loro famiglie.

La Settimana dell’educazione può essere l’opportunità per riscoprire il carattere «federativo» che lega gli oratori ambrosiani (si può pensare ad esempio ad iniziative che mettano insieme più oratori), perché l’interesse che ogni oratorio condivide con tutti gli altri sia di stimolo a lavorare insieme in forme concrete di alleanza e collaborazione.

«Un’avventura bellissima» è il nome che abbiamo dato alla serie di iniziative per il Centenario della Fom che invitiamo a consultare nella sezione speciale del sito.

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