La proposta è di verificare il “grado di diocesanità” del nostro oratorio, perché tutti al loro interno possano sentirsi partecipi della missione evangelizzatrice che la nostra Chiesa ambrosiana ha nei confronti delle giovani generazioni. Invitiamo a scaricare la scheda allegata, tratta da Il Gazzettino della Fom n. 8 del 2023 e di confrontarsi in oratorio sulle "dieci parole per la diocesanità" che sono state anche il riferimento del laboratorio dell'Assemblea degli oratori di sabato 25 novembre 2023.


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L’oratorio per la Chiesa

L’oratorio è lo strumento peculiare delle nostre comunità e della comunità diocesana per accompagnare bambini e ragazzi nella loro crescita nella vita e nella fede. Essere strumento, in senso ecclesiale, ci responsabilizza e ci posiziona nel modo corretto: siamo dunque degli inviati dalla comunità e non “attori principali che si avvalgono di collaboratori” al servizio di una missione personale, ma, appunto, espressione della comunità che è porzione di Chiesa.

In quanto inviati abbiamo un compito che ci viene assegnato, un mandato che noi diciamo “educativo”. Mandato affidato non solo alle comunità educanti prese singolarmente ma a tutto l’oratorio e a tutti gli oratori presi nel loro insieme, che non sono dunque degli “assoluti” o delle “modani”, ma dei segmenti, dei ponti di una Chiesa in uscita, della Chiesa dalle genti, come abbiamo imparato a chiamarci.

Chiediamoci dunque: il nostro oratorio si colloca nel giusto contesto, si riconosce parte di un tutto che la Chiesa ambrosiana rappresenta? Abbiamo nel nostro piccolo quello stile che ritroviamo emblematicamente nella proposta complessiva della Chiesa diocesana?

Sono domande importanti che sono “essenziali” per evitare che il nostro oratorio perda il suo riferimento.

 

La reciprocità degli oratori

Accanto alla peculiarità propria di educare attraverso l’oratorio da parte della comunità, vero soggetto di evangelizzazione e di educazione della Chiesa, abbiamo ereditato anche il senso di reciprocità “federativa” fra oratori, rappresentato primariamente dal lavoro pastorale della Fondazione Oratori Milanesi, ma ancora di più dalla capacità degli oratori ambrosiani di non sentirsi delle enclave isolate, ma di generare cammini comuni e, dove è necessario, intervenire in un mutuo aiuto fra oratori, in una progettazione comune, innanzitutto fra oratori dello stesso territorio (pensando a comunità pastorali, aree omogenee, città, decanati…).

Anche in questo caso, la verifica è d’obbligo: che cosa significa che il nostro oratorio è in comunione con gli altri oratori della diocesi, del decanato, ecc.? Che cosa comporta questa reciprocità fra oratori? Quali passi possiamo compiere in questa direzione?

 

Oratorio e comunità

Approfondendo ancora, poniamo un’altra questione rispetto al tema della diocesanità: verificare quanto la specifica comunità a cui apparteniamo (la comunità parrocchiale, la comunità pastorale) sia coinvolta nella regia educativa dell’oratorio e nel suo progetto educativo.

In riferimento alla propria realtà, è utile chiedersi come l’oratorio debba essere “anima” e cuore pulsante di una comunità, che cosa questo significhi nel concreto, che cosa dunque sia importante fare per essere espressione della stessa comunità e favorirne la missione: la comunità che anima l’oratorio e l’oratorio che anima la comunità, in un’osmosi fra comunità adulta e giovanile tutta da costruire.

Domandiamoci allora quali confini sia giusto avere per salvaguardare e promuovere il protagonismo dei più giovani e come accompagnarli a una crescita armonica e a un “senso di Chiesa”, ponendo davanti a ciascuno di loro figure di riferimento non autoreferenziali, che li educhino a un senso di appartenenza e partecipazione, per una visione di Chiesa che sia “universale”!

 

 

Tutte queste tematiche possono essere affrontate in quella che abbiamo chiamato ASSEMBLEA IN ORATORIO da tenersi nel corso di questo anno oratoriano.

Leggi la scheda per un confronto sullo stile della diocesanità in oratorio (scarica il pdf). Contiene le “dieci parole per la diocesanità”:
CONOSCENZA
COLLABORAZIONE
ASCOLTO
PARTECIPAZIONE
SOSTEGNO
CRITICA
COMUNIONE
MISSIONE
OBBEDIENZA
COMPRENSIONE

 

 

 

Le tappe del percorso sulla diocesanità sono disponibili in questo estratto: clicca qui e scarica il pdf.

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