Don Maurizio Tremolada presenta ai giovani e ai loro educatori le proposte dell'anno pastorale 2015-2016.

di don Maurizio Tremolada
Responsabile del Servizio Giovani

1.113269

Scarica il poster del cammino dei giovani nell’anno pastorale 2015-2016

Ciascuno di noi desidera essere amato, ma raramente chiediamo a una persona: «mi vuoi bene?». Non sarebbe neanche molto fine! In genere è una affermazione di affetto che esprimiamo in prima persona: «ti voglio bene!».

Il Signore risorto incontrando Pietro sulla riva del lago di Tiberiade gli chiede per due volte: «mi ami?».

Pietro gli risponde: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene».

Nella sua risposta Pietro non usa il verbo amare (in greco agapào) che implica un dono totale e gratuito della propria vita; usa il verbo volere bene (in greco filèo) che sottintende un affetto che ha già fatto i conti con il proprio limite. Il Signore accoglie anche questa disponibilità limitata di affetto di Pietro, tant’è vero che la terza domanda del Signore suona così: «mi vuoi bene?». Pietro, nel dolore della memoria del triplice rinnegamento, rinnova il suo affetto per Gesù: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».

In questa esperienza della misericordia del Signore Gesù, Pietro viene rinnovato nella sua missione. Così anche per noi; dalla nostra relazione con Gesù, dal riconoscimento del suo amore, nasce il nostro desiderio di vivere come Gesù.

Pietro e il “pensiero di Cristo”

Entrare nella logica di Gesù, vivere alla sua sequela, non è stato facile neanche per l’apostolo Pietro. “Avere il pensiero di Cristo” è un cammino di conversione che nasce anzitutto dall’incontro con Gesù e dalla disponibilità a far propria la logica evangelica. Ci conforta la fatica di Pietro che il nostro Arcivescovo ci indica nel suo percorso come figura paradigmatica per il prossimo biennio pastorale. Dal “capo” degli apostoli vorremmo lasciarci accompagnare proseguendo il cammino sulla via delle Beatitudini che ci condurrà, nell’anno che Papa Francesco ha voluto dedicare alla divina misericordia, all’incontro della Giornata Mondiale della Gioventù.

La via delle Beatitudini

Il bene che noi vogliamo al Signore e l’amore che Gesù ha per noi generano quella vita buona e bella che le Beatitudini ci presentano. Esse sono il sentiero verso la vita beata, la felicità, la pienezza di senso che abitano il cuore in ricerca di ogni uomo e in particolare di ogni giovane. Le Beatitudini che Papa Francesco ha affidato ai giovani perché ne facciano un concreto programma di vita, sono la via sulla quale già dallo scorso anno ci siamo incamminati. Continueremo nella loro meditazione ricercando in esse quel “pensiero di Cristo” che il nostro Arcivescovo ci ha affidato e che il Vescovo Pierantonio ci ha presentato nel suo editoriale.

La misericordia

La Beatitudine che il Santo Padre ha legato alla prossima GMG di Cracovia è quella dei misericordiosi: Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5,7). Alla luce di questo percorso affidato ai giovani, intuiamo che Papa Francesco già da molto tempo coltivava il desiderio di dedicare un anno intero al tema della misericordia divina. L’anno giubilare, che per i giovani avrà il suo punto culminante durante la prossima estate in Polonia, sarà anzitutto esperienza dell’amore di Dio. La domanda di Gesù a Pietro può diventare la domanda che i giovani rivolgono a Gesù: «mi vuoi bene?». Cioè, come posso sperimentare il bene che Dio vuole per me? Come trovare nella misericordia di Dio un invito a rinnovare e rilanciare la mia vita?

La GMG a Cracovia

Vorremmo infine, come indica Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus, valorizzare il legame tra misericordia e pellegrinaggio. Sia per i giovani che si recheranno a Cracovia, ma anche per tutti gli altri, il pellegrinaggio diventa “icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata” (cfr. MV 14).

È dunque importante che la GMG sia preparata bene perché possa essere vissuta non solo come evento ecclesiale, ma come esperienza spirituale, occasione di incontro con altri giovani, con una Chiesa particolare, quella polacca, e con una tradizione religiosa propria.

Affidiamo a san Giovanni Paolo II questo cammino di preparazione perché possa crescere in ciascuno una coscienza rinnovata della misericordia di Dio.

Scarica il poster del cammino dei giovani nell’anno pastorale 2015-2016 (Una copia cartacea verrà spedita a ciascuna parrocchia e oratorio affiliato alla FOM):

 

Ti potrebbero interessare anche: