La GMG di Cracovia sarà l'occasione per volgere il nostro sguardo alla "Mitteleuropa" e ai territori ancora più a Est: anche se è difficile da pensare, fino a poco più di vent’anni fa questo avrebbe significato varcare la “cortina di ferro”.
La Chiesa dell’Est e il dialogo ecumenico
Ogni GMG è sempre, anche, incontro con culture, mondi e tradizioni diverse. Le ultime due edizioni ci hanno fatto volgere lo sguardo verso Ovest: prima in Spagna e poi nel mondo latino/americano del Brasile. Ora volgeremo lo sguardo a Est: anche se è difficile da pensare, fino a poco più di vent’anni fa questo avrebbe significato varcare un confine molto preciso, quello della “cortina di ferro”.
Cosa c’è al di là di questo ormai (per fortuna) immaginario confine? C’è un mondo che nel secolo scorso ha avuto a che fare con due grandi dittature, ma che appartiene a un’area geografica definita «Mitteleuropa», della quale è parte anche la Polonia. Con questo termine tedesco («Europa di Mezzo» o «Centro-Europa») si usa evocare l’ambiente e la tradizione culturale dell’Impero asburgico al suo tramonto.
È qui che prende vita una produzione che in ogni campo del pensiero e dell’arte raggiunge vertici altissimi con L. Wittgenstein, A. Schönberg, O. Kokoschka, F. Chopin, A. Schnitzler, R.M. Rilke, F. Kafka, I. Svevo, J. Roth, I.B. Singer, tanto per fare alcuni nomi. La cultura della Mitteleuropa è espressione della crisi epocale dell’Occidente, del senso di perdita d’identità dell’individuo che cerca di differire la fine e strapparle qualche momento di piacere e d’abbandono.
La Chiesa dell’Est e il dialogo ecumenico
L’elemento culturale si intreccia con quello ecclesiale: nella sua storia millenaria la Polonia ospitò molte minoranze etniche e confessionali. Questa regione di confine da sempre accolse diverse culture permettendone l’incontro. Qui trovarono spazio l’ortodossia, il giudaismo, il protestantesimo.
Essa fu abitata da armeni, ebrei, slovacchi, rom, lemko e ucraini. Giovanni Paolo II durante il suo pontificato dialogò con il patriarca ortodosso e i rappresentanti delle Chiese evangeliche.
In particolare con l’insediarsi di comunità ortodosse e greco-cattoliche in Polonia, la cultura occidentale incontrò quella orientale. Nel suo primo viaggio in Polonia, il 3 giugno 1979, Giovanni Paolo II disse: “Non vuole forse Cristo, non ordina lo Spirito Santo che un papa polacco, un papa slavo, riveli proprio in questo momento l’unità spirituale dell’Europa cristiana composta di due grandi tradizioni: quella occidentale e quella orientale”?