Ogni Papa ha ricevuto da un Papa precedente (o più di uno) la testimonianza di un incontro diretto con quell’insolito Nazareno, chiamato Gesù
di Michele Cremonesi
rappresentante Agesci Milano
Quando ho visto per la prima volta un Papa, ho pensato che a Roma il cielo è sempre un pochino più azzurro. Quella mattina sono stato abbastanza fortunato da vedere Francesco sorridente sulla famosa Papa Mobile.
Cosa si nasconde dietro l’emozione che si prova in presenza di una Personalità così famosa?
Non saprei, ma personalmente mi sono reso conto di una sensazione: la catena delle generazioni. Un po’ come la teoria dei “gradi di separazione” (quella per cui tutti sono collegati a tutti sulla terra attraverso sei livelli di conoscenze in comune), però a ritroso nel tempo: ogni Papa ha ricevuto da un Papa precedente (o più di uno) la testimonianza di un incontro diretto.
L’incontro con quell’insolito Nazareno, chiamato Gesù.
Non so se ci siano situazioni simili di “risalita” nei secoli, attraverso la tradizione degli uomini. In questo senso, capisco meglio la mia emozione: non è solo un “potente” oppure un’ ”icona” quella che saluto fra mille altri cittadini.
Sono di fronte ad un amico di Gesù, ad una fonte diretta, potrei forse quasi dire… un testimone oculare.
Forse potrà sembrare un ragionamento bislacco, ma vedendo Francesco inginocchiarsi per abbracciare i malati delle prime file ho avuto la sensazione precisa e commovente della presenza di Dio nella Storia. E non era un rombo, era piuttosto una brezza, che poco spiegava ma sapeva farsi carico.
Questo è il Dono che ho ricevuto quel giorno a Roma. E a Monza? Sono sicuro che il cielo sarà sempre un pochino più azzurro.