A pochi giorni dall’arrivo del Papa, nella sede del Comune un incontro dedicato a tracciare un ritratto della città, tra pregi, difetti, potenzialità e contraddizioni. In allegato le interviste ai relatori
di Annamaria BRACCINI
La Milano dalle tante facce, quella dei giovani, delle periferie, della rinascita di cui si inizia a vedere qualche germoglio. E poi naturalmente la Milano della fede. Insomma, la metropoli che attende papa Francesco. Per raccontarla, a Palazzo Marino (sede del Comune), si sono dati appuntamento studiosi, un vicario episcopale, ma anche giornalisti, manager e rapper. E così il grande mosaico della metropoli di oggi e di quella che (speriamo) verrà, si è disegnato in un luogo simbolo come la storica Sala Alessi, alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino.
A delinearne i confini concreti e ideali, proprio attraverso i luoghi che il Papa visiterà, è stato il sociologo Aldo Bonomi, “tappa per tappa”, dalla periferia delle Case Bianche di via Salomone al cuore di Milano, il Duomo; dal carcere di San Vittore alla porta “esterna” della città metropolitana, con la celebrazione a Monza, fino a San Siro, sede dell’incontro con i ragazzi della Cresima.
Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica, ha parlato di giovani, citando i dati che emergono dal Rapporto dedicato ai 18-30enni, stilato dall’Istituto Toniolo e di cui è uno dei coordinatori: «I giovani hanno sempre più voglia di mettersi in gioco e di fare: questo è possibile a Milano maggiormente che nel resto del Paese, tanto che l’81% di loro, qui, è soddisfatto dell’attività lavorativa». Poi, ancora un’analisi attraverso le “f” di fare, futuro, fiducia, felicità, con quel dato, abbastanza sorprendente, del 74% di giovani milanesi che si dichiara felice rispetto al 70% del resto di Italia che diventa il 63% nel Sud. Una quinta “f” è la fede: «Una richiesta di senso della vita che rimane, tuttavia, una domanda aperta».
Ma come sarà Milano tra vent’anni? Ovvio che sia giusto farlo dire proprio ai giovani. Allora ecco che viene annunciato un Contest cinematografico per filmaker organizzato con il supporto tecnico dell’Ente Nazionale dello Spettacolo, «per favorire il protagonismo dei giovani», con il bando di un concorso (primo premio 5000 euro), aperto fino alla metà di aprile. I premi saranno consegnati in un evento collaterale della Mostra del Cinema di Venezia. A lanciare e sostenere l’iniziativa, la China Investment, come spiega il suo amministratore delegato Maurizio Del Tenno.
Poi la parola passa a Valerio Millefoglie, scrittore molto noto tra le giovani generazione, collaboratore del mensile Rolling Stone e autore, proprio nel numero delle rivista che ha in copertina Francesco, del servizio «Dio c’è solo scritto sopra i muri», dedicato alla visita del Papa a Milano. Un viaggio tra i giovani di tre periferie – Baggio, Barona e Case Bianche – portando la lettera scritta a loro dal Pontefice.
Infine, è il vicario episcopale monsignor Luca Bressan che, in riferimento ai contesti richiamati dagli altri relatori, parla di mondi che potrebbero essere distanti e che, al contrario, devono e vogliono «essere cuciti insieme. La nostra ambizione come Chiesa è fare questo, incarnando una fede che nei secoli ha prodotto legami e tradizioni che ancora oggi resistono e guardano al domani».
Si chiude con la musica rap di Tobe e Timez: loro, che vivono nella zona delle Cade Bianche, hanno girato il video per il brano la canzone In Zon4. Il mantra del pezzo? «Sto in zona a fare nulla…». E, invece, fanno. Eccome.