Il direttore della Fom presenta l’incontro diocesano dei Cresimandi allo Stadio Meazza, reso eccezionale dalla presenza di papa Francesco: «I ragazzi sentiranno l’incoraggiamento del Pontefice in questo momento di crescita della loro vita»

di Nino PISCHETOLA

1.75665

«Ogni anno, da decenni ormai, la tradizione della Chiesa ambrosiana si rinnova in questo incontro molto bello, per certi versi anche coreografico, che è insieme un momento di preghiera e una festa». Così don Samuele Marelli, responsabile del Servizio per i ragazzi, gli adolescenti e l’oratorio e direttore della Fom (Fondazione diocesana per gli oratori milanesi), presenta l’incontro diocesano dei Cresimandi a San Siro.

Qual è il significato dell’iniziativa?
L’Arcivescovo, non potendo raggiungere tutte le parrocchie della Diocesi per impartire la Cresima, con i Ministri della Cresima incontra tutti i Cresimandi allo Stadio, appunto per un momento di preghiera e di festa. La data tradizionale è quella del 2 giugno, normalmente da diversi anni. In questa occasione i ragazzi prendono coscienza di che cosa è la Chiesa, perché molto spesso è la più grande esperienza ecclesiale che abbiano fatto finora. Quindi la Cresima inserisce ancora più pienamente i ragazzi nella Chiesa ed essi stessi fanno esperienza della Chiesa diocesana attraverso l’incontro con il Vescovo e con tutti coloro che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione nello stesso anno.

È importante anche il coinvolgimento degli adolescenti per l’animazione, di genitori, padrini e madrine, catechisti ed educatori…
Certamente. I Cresimandi vengono accompagnati, ed è quindi una Chiesa intera che si muove, e hanno la possibilità di vedere all’opera alcuni ragazzi di qualche anno più grandi di loro che si impegnano per realizzare sul campo l’animazione che accompagna la preghiera, dunque come membra vive di questa Chiesa di cui i Cresimandi fanno esperienza.

Quest’anno il valore aggiunto all’appuntamento, che si terrà il 25 marzo, è dato dalla presenza del Papa. Come si svolgerà l’incontro?
Dopo Benedetto XVI nel 2012 è un caso eccezionale che due Papi partecipino a distanza di pochi anni allo stesso appuntamento. Francesco si inserirà a Veglia già iniziata, arriverà verso le 17.30, e insieme con lui leggeremo il brano del Vangelo dell’Annunciazione che poi il Papa commenterà. Poi un ragazzo, una coppia di genitori e una catechista gli rivolgeranno delle domande a cui risponderà. Il momento celebrativo si concluderà con una invocazione allo Spirito. Le coreografie cercheranno di raffigurare ciò che si vivrà nella preghiera. Dunque, quest’anno i ragazzi avranno la possibilità, attraverso la presenza del Santo Padre, di fare esperienza anche della Chiesa universale, oltre che sentire, in questo delicato momento di crescita della loro vita, l’incoraggiamento del Papa.

Come vi state preparando all’evento e su quale tema è incentrata la riflessione?
L’invito che l’Arcivescovo ha rivolto a tutta la Diocesi, quello di riflettere sulla Evangelii Gaudium, noi l’abbiamo tradotto per i Cresimandi con lo slogan «Con la gioia dello Spirito». È proprio la gioia che tiene insieme un l’esperienza dell’Annunciazione e l’esortazione apostolica sull’annuncio del Vangelo che viene dal Papa. Dunque, ci siamo preparati con il consueto itinerario dei “100 giorni”, che quest’anno è appunto sul tema della gioia, anche in vista della felice concomitanza con la festa dell’Annunciazione.