Nel segno del Ghisallo Fiorenzo Magni farà da traît-d’union tra due Pontefici. Nel 1949 c’era anche lui fra i campioni che portarono a Pio XII la fiaccola votiva che, benedetta dal Papa, fu poi installata nel Santuario della Patrona dei ciclisti, dove si trova tuttora. E sarà sempre lui, il 31 maggio (cioè tre giorni dopo l’ultima tappa del Giro che partirà dal Ghisallo), ad accompagnare una staffetta ciclistica in Vaticano, per recare a Benedetto XVI l’ultima pietra del Museo del Ciclismo.
La pietra proviene dalle Cave di Michelangelo, in Versilia, e partirà con un gruppo di cicloamatori da Freising – la città tedesca che fa parte della diocesi di cui Papa Ratzinger è stato arcivescovo -, per l’occasione ribattezzati “Tour di Michelangelo”. Nel loro tragitto toccheranno il Liechtenstein, Coira, il San Bernardino, Bellinzona e Gavi, prima di raggiungere il Ghisallo.
Qui, davanti al Museo, sulla pietra verrà scolpita la scritta Omnia vincit Amor, a ulteriore testimonianza della profonda devozione che lega il mondo del ciclismo al Colle. Poi la staffetta ripartirà e, attraverso Forte dei Marmi, San Vincenzo e Santa Marinella, giungerà a Roma.
Dopo essere stata benedetta dal Pontefice, la pietra ripartirà a ritroso verso il Ghisallo, dove verrà posizionata nel salone centrale del Museo quale atto conclusivo della sua costruzione. (m.c.)