La “Charta Oecumenica” indica le linee guida per la testimonianza e il lavoro delle Chiese in Europa. Nei dodici punti che compongono il documento sono intrecciati i fili dell’agire comune verso l’unità visibile delle Chiese in Europa e il percorso verso la Pace di Cristo.
di Tomaso Zanda
Durante l’incontro Osare la pace per fede il cardinal Tettamanzi, insieme a rappresentanti giovani e adulti delle diverse confessioni cristiane, firmerà la Charta Oecumenica, il documento che propone gli orientamenti per la collaborazione delle Chiese cristiane in Europa. Redatto nel 2001 a Strasburgo dal KEK (Conferenza delle Chiese d’Europa) e dal CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) alla vigilia dell’entrata in vigore dell’euro come moneta unica del vecchio continente, questo testo ha un forte valore simbolico per le Chiese che si confrontano con il processo di unificazione prima e di allargamento poi dell’Europa.
La Charta Oecumenica contempla dodici punti che riguardano prevalentemente la testimonianza comune della fede cristiana, l’azione pastorale, l’approfondimento della comunione spirituale fra le Chiese, ma contiene anche contenuti e propositi di impegno a livello sociale da parte di ogni comunità cristiana.
La Charta esprime la consapevolezza che l´impegno delle Chiese deve concentrarsi anche sulla difesa dei diritti umani, il lavoro costante per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, nella consapevolezza di una responsabilità comune nella costruzione di un´Europa riconciliata e solidale, permeata da valori umani e sociali.
Non viene dimenticato il dialogo fra le grandi religioni monoteiste sottolineando l’importanza dell’approfondimento della conoscenza e della comunione con l’ebraismo e di relazioni di pace con l’islam.
L’impostazione di questo documento appare chiara dal ripetersi dell’affermazione “Noi ci impegniamo”, un “noi” che dice comunione, un impegno che dice attività e lavoro quotidiano a tutti i livelli. Esiste quindi un “noi” al di là delle differenze e lontananze e si misura anche sull’agire comune nel mondo, ognuno consapevole di non possedere la Verità, ma di aver bisogno dell’altro per proseguire il cammino del Popolo di Dio verso essa. Punto di partenza di questo percorso è la richiesta di perdono del male fatto, delle divisioni, delle contro-testimonianze che hanno danneggiato gli uomini e le donne di ogni tempo.
Il desiderio di Gesù che “tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21) riprende corpo in questo documento che traccia le vie future del dialogo ecumenico e ripone le fondamenta della pace fra le religioni presupposto irrinunciabile della pace fra i popoli.
E’ significativa la recente pubblicazione di un volume coedito da editrice Claudiana ed Elledici dal titolo Charta oecumenica. Un testo, un processo, un sogno delle Chiese in Europa. Il libro comprende il testo del documento, un’introduzione di mons. Vincenzo Paglia e una serie di riflessioni sull’ecumenismo, la prossima assemblea ecumenica europea di Sibiu e sul ruolo che la Charta oecumenica può giocare nel futuro delle Chiese.