Una tradizione orientale tramanda: «Quando hai due pani, uno lo dai al povero, l’altro lo vendi e compri un fiore da regalare al povero».
Questo potrebbe essere il biglietto da visita della associazione Alveare, sorta una decina di anni fa come strumento di carità della parrocchia di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa a Milano. Una realtà che offre piccoli lavori a persone in difficoltà. Il riscatto passa soprattutto dalla cura del decoro urbano, con conseguente riconoscimento di un modesto sostegno economico. L’impegno per il bello, il pulito, l’aggiustato, qualifica l’esperienza che non eroga una carità piovuta dall’alto.
A questo sodalizio sono arrivati, lo scorso anno, 5 mila euro dai fondi 8×1000. Possono sembrare una goccia. Ma hanno concorso a fare la differenza. Come sostengono i responsabili della associazione, ragionando del bilancio economico: «Le uscite sono sempre uguali alle entrate, appena i fondi entrano, escono per aiutare le persone e per l’acquisto di materiali. Migliaia di euro in meno, ogni anno, significano decine di persone in meno che possiamo aiutare».
Rientro in società
Pure il bilancio di missione riserva zone di speranza: «Il 35% delle persone che incontriamo, rientra attivamente nella vita sociale dopo 4 – 5 mesi di attività con noi». Scopo dell’Alveare, infatti, è proprio quello di accompagnare le persone a reinserirsi in un ambito lavorativo normale con uno stile di vita più dignitoso.
Chi è momentaneamente nel bisogno riceve un piccolo contributo per la partecipazione ad alcuni progetti più o meno socialmente utili. Ma che, soprattutto, possano rimettere in moto una professionalità al servizio della comunità, specialmente quella più in ombra. Nella convinzione che il circolo diventi virtuoso e dia stimoli positivi, oltre a irrobustire una rete di relazioni, per ricominciare a cercare lavoro. Un passo importante di ripresa e di crescita personale.
Questo lo specifico. L’associazione, però, aiuta economicamente le famiglie, e tutte le persone in difficoltà del quartiere, anche con supporti tradizionali. Rendendo tuttavia gli utenti sempre «soggetti attivi».