L’Azione cattolica di Legnano ricorda l’amico don Franco Carnevali portato via dal coronavirus. Don Franco, per gli amici “Jean”, era originario della parrocchia di San Domenico. Prete diocesano, a lungo assistente di Ac, era sempre rimasto vicino alla nostra città. Lo ricorda attraverso la testimonianza che ha chiesto a Franco Monaco, nostro associato, amico sin dall’infanzia di don Franco e della sua famiglia. L’Ac rivolge una preghiera speciale per Franco Carnevali, e ne conserverà un ricordo grato.
Don Franco Carnevali ci ha lasciato. Se l’è portato via questo virus cieco e crudele, che ci ha impedito anche di accompagnarlo nei suoi ultimi giorni di sofferenza e che ci impedisce di piangerlo e salutarlo insieme.
Ha raggiunto mamma Milea e papà Achille. Mamma e papà suoi, ma anche nostri. Come lui è stato, per me e per molti altri cresciuti nell’oratorio e nella parrocchia di San Domenico in Legnano, un fratello. Perché la famiglia Carnevali è stata la nostra famiglia, la loro casa un po’ la nostra casa. Lì ci raccoglievamo spesso, sacerdoti e laici, per condividere attese, speranze, progetti, per ragionare sui problemi della vita, della Chiesa, della società. Lì, per davvero, esemplarmente, si faceva l’esperienza della comunità cristiana intesa come una famiglia.
Lì, con semplicità, senza retorica, si toccava con mano come una famiglia, i sacerdoti e i laici potessero essere, in solido e corresponsabilmente, l’anima di una parrocchia. Volendoci bene.
Avremo modo di ricordare Franco come giovane prete-educatore appassionato e trascinatore di giovani nella vivacissima parrocchia di San Nicolò di Lecco; il prevosto di Gallarate e il vicario episcopale; l’assistente diocesano dell’Azione Cattolica subentrato all’amico Franco Agnesi; da ultimo il parroco di Monza. Sempre uomo e prete generoso, che dava tutto se stesso, con una dedizione totale, che noi talvolta gli rimproveravamo. Dotato di una forza, di una passione e di un carisma che facevano breccia nei suoi giovani, nei suoi collaboratori, nelle sue comunità.
Per me, ripeto, un amico, un fratello, un compagno di strada – dai giochi della nostra lieta infanzia sino agli ideali e agli impegni della età adulta lungo le strade della vita – che è stato e sempre resterà come un luminoso esempio di uomo e cristiano.