Il servizio di insegnamento dell’italiano a stranieri è cambiato nel corso degli anni; meglio sarebbe dire, evoluto.
Sì, perché come cambiano, evolvono, gli uomini e con essi i fenomeni di cui sono protagonisti (la migrazione) e i codici di comunicazione che utilizzano (le lingue), così cambia o dovrebbe cambiare – in senso evolutivo – il modo di porsi al servizio delle persone e dei loro bisogni.
Vorremmo pertanto ripartire da due punti chiave sottesi a questa premessa. Molto diverse sono le persone che negli ultimi anni richiedono il servizio: per numero, per età, per competenze, per necessità; molto duttile dovrebbe essere il ‘servizio educativo’ che offriamo perché, come qualunque forma di educazione, implica una interazione.
Inter-azione tra soggetti diversi, che mettono in comune qualcosa (una lingua, ma anche valori, saperi, stili, concezioni del mondo), che negoziano e anche costruiscono una cultura nuova.
E come ogni (inter)azione, comporta una fatica; che può trovare compensazione in una motivazione forte, come quella di educare/si al bene comune.