In marcia per la “libertà religiosa” come “via per la pace”. Ha come titolo quello della Giornata mondiale della pace 2011 la 43ª Marcia per la pace, organizzata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas italiana e da Pax Christi, che si svolgerà il 31 dicembre ad Ancona. La scelta del luogo non è casuale, dal momento che il capoluogo marchigiano ospiterà, il prossimo settembre, il Congresso eucaristico nazionale (Cen). E la Marcia «si colloca a pieno titolo all’interno del cammino di preparazione del Cen», sottolinea monsignor Vittorio Nozza, presidente di Caritas italiana, presentando l’iniziativa. «Lo stesso programma della Marcia – rileva Nozza – ha due momenti sull’eucarestia come fonte adorata e celebrata».
Il presidente della Caritas ribadisce il «bisogno di favorire patti di alleanza tra diverse espressioni della società» affinché il «desiderio di pace» trovi compimento, vedendo un «legame» tra pace ed eucarestia che si esprime in molteplici modi. Innanzitutto «come gratuità, capacità di uscire da sé stessi per consegnare la propria vita ad altri»; in secondo luogo «come servizio»; poi «come promozione della persona»; infine «come alleanza, rapporto personalizzato dove ognuno sa di poter contare sull’altro, è parte di una società viva». In marcia per la “libertà religiosa” come “via per la pace”. Ha come titolo quello della Giornata mondiale della pace 2011 la 43ª Marcia per la pace, organizzata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas italiana e da Pax Christi, che si svolgerà il 31 dicembre ad Ancona. La scelta del luogo non è casuale, dal momento che il capoluogo marchigiano ospiterà, il prossimo settembre, il Congresso eucaristico nazionale (Cen). E la Marcia «si colloca a pieno titolo all’interno del cammino di preparazione del Cen», sottolinea monsignor Vittorio Nozza, presidente di Caritas italiana, presentando l’iniziativa. «Lo stesso programma della Marcia – rileva Nozza – ha due momenti sull’eucarestia come fonte adorata e celebrata».Il presidente della Caritas ribadisce il «bisogno di favorire patti di alleanza tra diverse espressioni della società» affinché il «desiderio di pace» trovi compimento, vedendo un «legame» tra pace ed eucarestia che si esprime in molteplici modi. Innanzitutto «come gratuità, capacità di uscire da sé stessi per consegnare la propria vita ad altri»; in secondo luogo «come servizio»; poi «come promozione della persona»; infine «come alleanza, rapporto personalizzato dove ognuno sa di poter contare sull’altro, è parte di una società viva». Cuore, famiglia e società Papa Benedetto XVI, nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace, «parla al cuore di ogni persona, alla famiglia e alla società», ricorda monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Bregantini, nel collegare la libertà alla verità, sottolinea l’importanza di «cercare la verità, dare identità, comprendere e rispettare la dignità di ogni persona», ricordando che «la verità va cercata nell’esperienza religiosa, dentro quella libertà che aiuta a guardare al Cielo».In secondo luogo, aggiunge, «non è diminuendo l’identità che creiamo la pace, ma dandole il giusto valore». E in questa prospettiva «la famiglia assume un ruolo di grande rilievo», perché è «all’interno di essa che l’essere umano, sin da bambino, impara a coltivare questa verità e crescere nell’identità». No, dunque, alla rimozione di simboli e identità che, alla fine, compongono la società, intesa come «un insieme di popoli diversi che formano tutti un’unica luce». «Togliendo identità ai popoli», rimarcato l’arcivescovo, non si fa altro che generare «una realtà indistinta» dove tutto è annebbiato. Una scelta di ascolto e dialogo Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi, sottolinea come sia il “cammino” la componente centrale della Marcia. «Da sempre – afferma – la Marcia raccoglie e raduna una Chiesa che non accetta di essere stanziale». «Mettersi in marcia – precisa don Capovilla – sarà significativo», perché intende «ribadire una scelta di ascolto che trova poi vigore nella sosta», ossia nelle tappe che scandiscono questa 43ª Marcia e che prevedono un momento di preghiera ecumenica, una riflessione sulla «carità nella verità», una tavola rotonda interreligiosa su sviluppo umano e libertà religiosa (alla quale partecipano monsignor Bregantini, l’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir e Frida Di Segni Russi della comunità ebraica di Ancona), un’adorazione eucaristica e infine la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Ciriaco. Il presidente di Pax Christi invita a cogliere in queste soste «i tre atteggiamenti che il Papa ci suggerisce nel messaggio per la Giornata della pace: ascolto, dialogo, “rispetto nella ricerca comune”». Il programma – La 43� Marcia per la pace, dal titolo “Libertà religiosa, via per la pace”, prenderà il via alle 17 del 31 dicembre nella parrocchia dei salesiani (via Carlo Alberto 73, Ancona), dove alle 17.30 mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi Italia, guiderà una preghiera ecumenica. Alle 18.30 i partecipanti si metteranno in cammino fino alla parrocchia del Crocifisso, e qui mons. Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana, condurrà una riflessione sul tema “Chiamati alla carità nella verità”. Terminato l’intervento del presidente della Caritas, nuova tappa del cammino fino alla chiesa di San Domenico, dove alle 20 si terrà la tavola rotonda interreligiosa su “Lo sviluppo umano e la libertà religiosa”, con mons. Giancarlo Maria Bregantini, l’imam Izzedin Elzir e Frida Di Segni Russi. Alle 21.30 vi sarà l’adorazione eucaristica a Santa Maria della Piazza e alle 22.30, infine, la celebrazione eucaristica (trasmessa in diretta su TV2000), dalla cattedrale di San Ciriaco, presieduta da monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo.
31 dicembre
Marcia della Pace, sulla via della libertà
Ad Ancona la 43� edizione