«Saluto con gioia i ragazzi della professione di fede di Milano»: con queste parole, accorte da un fragoroso applauso, papa Francesco ha salutato gli ottomila 14enni ambrosiani presenti oggi a Roma all’udienza generale. Rivolgendosi a tutti i giovani, durante il saluto, il Papa li ha esortati a vivere sempre la fede con entusiasmo, nella convinzione che solo la fede in Gesù consente di arrivare alla gioia piena.
La catechesi dell’udienza si è incentrata sul mistero della Resurrezione di Gesù e in particolare sulla frase «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?», pronunciata dall’Angelo e rivolta alle donne che cercavano Gesù nel sepolcro. «Questa frase deve entrare nel cuore», ha detto papa Bergoglio esortando i fedeli a ripeterla con lui «per tre volte» e poi a rispondere, ciascuno, a tale domanda «in silenzio»: «La ripetiamo insieme tre volte? Oggi, quando torniamo a casa, diciamolo in silenzio: perché nella vita cerco tra i morti colui che è vivo? Ci farà bene farlo». «Questa frase – ha anche ricordato il Papa nella parte finale dell’udienza – ci fa superare la tentazione di guardare indietro, a ciò che è stato ieri, e ci spinge avanti verso il futuro. Gesù non è nel sepolcro, è Risorto, è il vivente».
A causa della pioggia l’udienza generale ha avuto un insolito “prologo” in Aula Paolo VI, dove il Papa si è intrattenuto a lungo con disabili, malati e anziani: Francesco ha stretto mani, ha accarezzato e parlato con gli “ospiti” più deboli. Poi si è fermato davanti a due grandi quadri con le immagini di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, i due Pontefici che proclamerà santi domenica prossima. Uscendo sulla piazza, ha riconosciuto 25 giovani studenti argentini che sventolavano la bandiera bianca e azzurra: così ha fatto fermare la jeep ed è sceso per salutarli, mentre uno di loro, per la gioia e l’entusiasmo, l’ha quasi afferrato per una spalla. Molti i bambini baciati anche questa volta.