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Gocce di cultura

Tracy Chevalier, L’ultima fuggitiva, Neri Pozza ed., 2013.

Riccardo Conte

10 Settembre 2013

L’ultimo romanzo di Tracy Chevalier è ambientato nell’Ohio del 1850, cioè una decina d’anni prima lo scoppio della guerra di secessione negli Stati Uniti.

La protagonista è questa volta una coraggiosa giovane quacchera inglese, Honor Bright.

Honor decide di lasciare la terra natia, dopo una delusione d’amore, e di seguire la sorella, che si reca negli Stati Uniti per sposare un loro conterraneo, emigrato qualche tempo prima.

Dopo una traversata dell’Oceano tutto sommato tranquilla (ma non per Honor che soffre il mal di mare in modo “devastante” e ciò la porterà a considerare impossibile un ritorno in Patria), le due giovani inglesi si dirigono verso l’Ohio.

Lascio al lettore scoprire le difficoltà che il viaggio presenta (anche se nella presentazione del romanzo in copertina già qualche anticipazione si trova).

Appena giunta a destinazione, Honor s’imbatte non solo nelle difficoltà di vivere in una terra straniera, con un clima diverso da quello della sua città in Inghilterra, con consuetudini e costumi diversi, ma soprattutto s’imbatterà nella grave questione  della schiavitù.

I quaccheri si oppongono alla schiavitù perché viola il principio di eguaglianza fra gli uomini. Honor è una donna di profonda fede e non ammette compromessi, nemmeno di fronte alla legge che punisce severamente chi aiuta gli schiavi a fuggire. Ciò la porterà ad una situazione di conflitto con la comunità in cui vive. Un conflitto drammatico, specie di fronte alle violenze a cui assiste.

Come si risolverà questo conflitto lo lascio scoprire al lettore.

Mi limito a dire che il romanzo è appassionante, in certi momenti mozzafiato. Offre uno spaccato di un’America che si sviluppa, ma che fonda buona parte della sua economia proprio sullo sfruttamento degli uomini di colore.

Un romanzo storico che parla ai nostri giorni: la fedeltà alle proprie convinzioni, l’obiezione di coscienza rispetto a leggi ingiuste, il dramma dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le esigenze dell’economia che vogliono prevalere anche rispetto al principio d’eguaglianza. Temi, come si vede, attuali, poiché ancora oggi il principio d’eguaglianza, pur affermato dalla maggior parte delle Carte costituzionali (in Italia è considerato un principio fondamentale, intoccabile) è contraddetto nella vita di ogni giorno. E la grave situazione economica del nostro Paese, il vertiginoso aumento della disoccupazione ce lo ricordano ogni giorno.