Dopo la presa di possesso, compiuta tramite procuratore nella persona del Vicario generale, monsignor Redaelli, l’ingresso del nuovo Arcivescovo si articolerà in vari momenti tra loro strettamente collegati, a cominciare dalla giornata di domenica 25 settembre.
Per raggiungere la città di Milano, il cardinale Scola ha espresso il desiderio di partire da Malgrate, suo paese di origine.
L’arrivo a Milano prevede la tradizionale sosta presso la Basilica di Sant’Eustorgio alle 16. La conferma di questa secolare consuetudine rende onore al più antico luogo di culto cristiano in città, legato all’annuncio del Vangelo, ai primi battesimi, alla sepoltura dei martiri. Davanti alla basilica l’Arcivescovo sarà accolto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dal Vicario episcopale della città, monsignor Erminio De Scalzi. In chiesa, insieme ai sacerdoti e ai fedeli della parrocchia, l’Arcivescovo incontrerà i catecumeni dell’Arcidiocesi, primi destinatari della sua parola, a rinnovare quella predicazione del Vangelo che fin dai primi secoli risuona in questo luogo. Secondo un’antica usanza, l’Arcivescovo regalerà alla basilica il proprio rocchetto (una veste liturgica di lino bianco), ricevendo in dono un’urna con la terra del cimitero dei martiri. La santità della Chiesa ambrosiana è, visibilmente, il frutto di quel «tesoro nascosto nel campo» proclamato dal Vangelo di questa breve celebrazione.
Congedatosi da S. Eustorgio, il corteo muoverà alla volta del Duomo. Accolto alle 16.45 sulla piazza dal Vicario generale monsignor Carlo Redaelli e dal Moderator Curiae monsignor Gianni Zappa, e dopo aver ricevuto gli onori militari, l’Arcivescovo incontrerà il cardinale Tettamanzi sul sagrato e insieme a lui farà ingresso in Duomo. Appena varcato il portale, sarà salutato dal Capitolo Metropolitano, dai Vescovi Ausiliari, dal Consiglio episcopale. I riti “della soglia” prevedono che l’Arcivescovo veneri con il bacio l’antica Croce capitolare, riceva l’onore dell’incenso e asperga i fedeli con l’acqua benedetta. Poi il cardinale Scola si recherà a vestire gli abiti liturgici nella cripta di San Carlo e del grande Arcivescovo utilizzerà, come tutti i predecessori, l’anello episcopale e il bastone pastorale (recentemente esposti in una mostra al Meeting di Rimini).
All’inizio della celebrazione l’assemblea ascolterà le parole della lettera con cui Papa Benedetto XVI ha nominato il cardinale Angelo Scola arcivescovo di Milano, quindi il nuovo Pastore, sedutosi sulla cattedra arcivescovile, riceverà il saluto dell’Arciprete della Cattedrale e l’omaggio da parte di alcuni rappresentanti del clero, dei religiosi, dei laici. I testi liturgici con i quali il nuovo Arcivescovo presiederà la sua prima Messa in Duomo saranno, in modo assai significativo, quelli della festa di S. Anàtalo – primo vescovo di Milano – e dei santi Vescovi milanesi: i loro nomi risuoneranno sotto le volte del Duomo nel canto delle litanie, a richiesta di intercessione e a confessione di lode al Signore, che guida la Chiesa attraverso il ministero dei Pastori. Le raffigurazioni dei Santi ambrosiani risplenderanno anche sugli abiti liturgici dell’Arcivescovo e dei sei Diaconi; lo stesso libretto della celebrazione sarà illustrato con le figure dei santi Vescovi milanesi modellate nei portali bronzei della Cattedrale, a evidenziare l’accoglienza del nuovo Pastore nella continuità di una storia di santità.
La Messa si concluderà con la benedizione papale, impartita dal Duomo all’intera Arcidiocesi. È bene ricordare che le celebrazioni di ingresso proseguiranno con i quattro incontri in ascolto delle realtà sociali presenti in Diocesi e con i sette incontri con i fedeli nelle zone pastorali. L’ultimo incontro, nella città di Milano, vedrà il tradizionale e significativo gesto dell’insediamento sull’antica cattedra episcopale posta nella basilica di S. Ambrogio e la venerazione delle reliquie del Santo predecessore dell’arcivescovo Angelo.