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Ricordo

Glemp, una lezione di grande saggezza

Morto a 83 anni l’ex Primate di Polonia. Il cardinale Dziwisz sottolinea i suoi «rapporti strettissimi» con Giovanni Paolo II e dice: «Fu l’uomo adatto per guidare la Chiesa in un periodo non facile»

Agenzia SIR

24 Gennaio 2013

A 83 anni, in un ospedale di Varsavia, dopo essere stato operato nel marzo scorso di tumore al polmone, è morto il cardianel Jozef Glemp, ex primate di Polonia e per 23 anni presidente della Conferenza dei vescovi polacchi.

Ha guidato la Chiesa polacca negli anni difficili dopo l‘introduzione dello stato di guerra da parte del generale Jaruzelski. Si devono a lui l’apertura al dialogo con la Chiesa ortodossa russa e la gestione della Chiesa polacca durante la svolta democratica del Paese nel 1989 e l‘ingresso della Polonia nell‘Unione europea (2004). È rimasto in carica fino al 2009, al compimento dell’80° anno di età.

Ha guidato con «grande saggezza» la Chiesa di Polonia in uno dei momenti storici più complessi e difficili dal tempo del cardinale Stefan Wyszynski fino a oggi. Così il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, ricorda il cardinale Glemp. «Uomo di transizione – prosegue l’ex segretario di Papa Wojtyla – non solo per la Chiesa di Polonia, ma anche per il Paese, dal tempo del regime comunista alla libertà. Un tempo non facile. Era uomo di dialogo, non uomo di scontro frontale. E così ha aiutato la Polonia ad attraversare questo periodo di passaggio in modo abbastanza tranquillo e soprattutto senza spargimento di sangue».

«Era un uomo di Giovanni Paolo II – dice ancora l’arcivescovo di Cracovia -. È stato nominato da lui. Dopo il cardinale Wyszynski, il Papa l’ha giudicato uomo adatto e preparato a guidare la Chiesa in Polonia in quella difficile situazione. Il cardinale Glemp aveva la sua personalità: ha imparato tanto dal cardinale Wyszynski, ma non ha cercato solo di imitarlo, perché aveva la sua strada, il suo pensiero, la sua personalità. È stato l’uomo adatto per quel tempo». Dziwisz ricorda anche che con Giovanni Paolo II, il cardinale Glemp aveva «rapporti strettissimi»: «Veniva spesso in Vaticano, dando al Santo Padre le notizie della Chiesa e della situazione. Poteva confrontarsi sempre con il Santo Padre».

Quale eredità lascia oggi il cardinale Glemp alla Chiesa d’Europa? «Il suo episcopato è stata una lezione di grande saggezza, di apertura e anche di grande prudenza e responsabilità di fronte ai cambiamenti».