Lunedì 8 settembre intensa giornata per la Diocesi di Milano. Alle 9.30 in Duomo, nella festa della Natività della Beata Vergine Maria, patrona della Cattedrale, verrà celebrato il Pontificale presieduto dal cardinale Scola. È il solenne inizio del nuovo anno pastorale. Sono attesi tutti i sacerdoti, ma l’invito è esteso ai collaboratori parrocchiali e ai fedeli che sono nelle condizioni di poter partecipare. A partire dai giovani studenti e universitari che ancora non hanno ripreso le lezioni. Anche perché nella celebrazione si svolgerà il Rito di ammissione dei candidati agli Ordini sacri, sia per i seminaristi candidati al Diaconato e al Presbiterato, sia per i candidati al Diaconato permanente.
Nella sua omelia l’Arcivescovo presenterà gli obiettivi, le tappe, gli appuntamenti principali per l’anno pastorale 2014-2015 della Chiesa ambrosiana. A fare da guida sarà il testo del Cardinale «La comunità educante» (Centro Ambrosiano, 34 pagine, 0.90 euro), pubblicato alla fine di giugno per dare modo ai sacerdoti e a chi opera in parrocchia di leggerlo durante l’estate e di essere operativi alla ripresa della vita delle comunità. Si tratta di una Nota pastorale e «non una nuova Lettera Pastorale – scrive Scola – ma il tentativo di sviluppare aspetti della proposta pastorale degli anni scorsi. Mi soffermerò su due temi che mi sembrano particolarmente significativi: la comunità educante, in riferimento all’Iniziazione cristiana dei ragazzi e Milano a partire da Expo 2015. Su Milano ed Expo 2015 tornerò più avanti con una seconda».
Realizzare nella Diocesi di Milano «comunità educanti» in grado di accompagnare, attraverso un messaggio unitario, in particolare i ragazzi più piccoli, durante i primi anni della formazione cristiana, quelli scanditi da sacramenti della Riconciliazione, Prima Comunione e Cresima. L’Arcivescovo parte dalla constatazione che le «oggettive difficoltà» che incontra la Chiesa nel suo compito di evangelizzazione dipendono dal «contesto di frammentazione in cui viviamo». Pensando in particolare ai più piccoli impegnati nel percorso di Iniziazione cristiana, il Cardinale osserva che «i nostri ragazzi passano ogni giorno dalla famiglia alla scuola, allo sport, alla musica, all’oratorio, al catechismo, attraversano comparti stagni senza potersi ancorare ad un filo rosso che unifichi la loro giornata. Al di là della dedizione encomiabile di decine di migliaia di educatori il ragazzo sente il catechismo come una sorta di doposcuola che lo porterà al traguardo della Confermazione, giocoforza inteso dalla maggioranza con il termine di un percorso. Da qui l’emorragia che è sotto i nostri occhi. In questo modo, si fa sempre più forte la tentazione di rinunciare a educare e di abbandonarsi all’individualismo».
Secondo tema forte dell’anno è l’Expo che vedrà Milano protagonista mondiale. Su questo il cardinale Scola proporrà nei prossimi mesi una Nota che approfondirà il contributo che la Chiesa può offrire a un evento così importante. A partire dall’impegno della Santa Sede, della Cei, della Caritas Internationalis e della stessa Diocesi.