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Pellegrinaggio

Giovani preti in Puglia con l’Arcivescovo

Dal 14 al 18 febbraio i 125 partecipanti viaggeranno tra Trani, Bari, Taranto, Matera e Molfetta, incontrando esperienze e ascoltando testimonianze su pace, immigrazione, salute e lavoro

di Luisa BOVE

13 Febbraio 2022
I preti ambrosiani a Londra durante il pellegrinaggio del 2020

Pace, casa, immigrazione, salute, lavoro. Sono questi i temi principali che affronteranno i 125 preti ambrosiani dei primi 10 anni di ordinazione (Ismi e secondo quinquennio) in partenza lunedì 14 febbraio per un pellegrinaggio in Puglia guidato dall’arcivescovo Mario Delpini. Il titolo «Abita la terra e vivi con fede» (salmo 37) dice in sintesi lo spirito delle cinque giornate in programma che prevedono «la visita di almeno tre Diocesi del sud Italia, con tappe a Trani, Bari, Taranto, Matera e Molfetta», spiega monsignor Ivano Valagussa, vicario episcopale per la Formazione permanente del clero (qui il programma completo).

Come mai proprio queste città?
Perché in questi ultimi anni hanno ospitato appuntamenti significativi su temi che riguardano tutti, anche noi. A Bari nel 2020 c’è stato l’incontro promosso dalla Cei sul tema «Mediterraneo, frontiera di pace»; Taranto invece ha ospitato nell’ottobre scorso la Settimana sociale della Chiesa italiana sul tema della salute e del lavoro; Matera è stata capitale europea della cultura. Noi quindi vogliamo visitare queste tre Diocesi per confrontarci con le comunità cristiane per capire come hanno vissuto questi eventi e come intendono proseguire sui temi affrontati, perché hanno rilevanza anche per la nostra vita. In altre parole, un prete giovane, all’inizio del ministero, da un lato è chiamato a lasciarsi interpellare da queste tematiche e dall’altro accompagnare le persone in questi vissuti con la luce della fede e l’annuncio del Vangelo.

Quali aspetti della vita approfondirete?
A Bari costruire ponti di pace, il rapporto tra i popoli e le culture diverse. Sappiamo bene cosa vuol dire oggi Mediterraneo: tensioni, fatiche, migranti, ma anche esigenze di ogni popolo che vi si affaccia. Invece a Taranto ci chiederemo come coniugare il tema del lavoro con quello della salute. La città dell’acciaieria ex Ilva, che è stata la più grande d’Europa, si trova oggi con un tasso di disoccupazione altissimo, già nel 2018 sfiorava il 16-17% degli adulti e il 56% dei giovani. Poi ci sono aspetti problematici per la salute, non a caso Taranto è al primo posto per tumori da lavoro. Come le comunità cristiane di Taranto vivono questo tema e come accompagnano le persone e le famiglie coinvolte in queste situazioni drammatiche?

Monsignor Ivano Valagussa

E Matera cosa dice oggi ai giovani preti?
Toccheranno con mano il tema dell’abitare la terra da millenni. Matera era abitata già 10 mila anni fa ed è una delle città più antiche del mondo. Con la visita dei sassi non vogliamo semplicemente ripercorrere questa storia, ma dire che oggi Matera sta rinascendo dopo l’esperienza di capitale europea nel 2019. Qual è ora la sua progettualità? A Matera incontreremo una cooperativa di giovani che sta realizzando una forma di occupazione, ma anche di solidarietà in una città che sta rinascendo grazie al turismo. E poi il tema della trasformazione di Matera è simbolica anche per le nostre città: quali rapporti di vicinato, quali stili di vita e di lavoro si stanno realizzando in questo cambiamento?

Dal punto di vista spirituale seguirete un filone particolare?
Incontreremo le comunità cristiane che, a partire dalla loro fede, saranno coinvolte per dire cosa significa oggi annunciare il Vangelo dentro queste tematiche. Per questo inizieremo il Pellegrinaggio con un’introduzione nella bellissima cattedrale di Trani e concluderemo con mezza giornata di ritiro nel Seminario regionale della Puglia a Molfetta. Il nostro Arcivescovo curerà questi momenti, ma avremo anche la predicazione durante le Messe da parte dei vescovi delle Diocesi. Anche a Matera faremo una riflessione prima di iniziare la giornata».

Il pellegrinaggio per i preti è anche un’occasione di fraternità e condivisione…
Certamente sì, è quello che vogliamo. In questo pellegrinaggio si mette a tema la fede che deve incarnarsi in queste problematiche e tensioni presenti nella vita di ogni uomo. Allo stesso tempo si vive la condivisione di un cammino. Anche la fraternità è parte essenziale del pellegrinaggio, non è solo un ritrovarsi tra amici, tra preti, ma interrogarsi insieme entra a far parte del nostro cammino spirituale.