Una risposta concreta ai nuovi bisogni degli adolescenti, emersi con ancora più evidenza a causa della pandemia. Con questa premessa nasce a Muggiò (MB) «Il sogno di Giò», una casa per gli adolescenti promossa dalla Comunità pastorale Madonna del Castagno e sostenuta economicamente dal Comune, che sarà benedetta e inaugurata lunedì 31 gennaio, dopo la Messa per la festa di San Giovanni Bosco celebrata alle 18 nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.
La Casa è già attiva dal 5 ottobre scorso presso la sede in piazza del Burghett/via S. Elisabetta 14, preparata dalla iniziativa estiva “Teens wakeup” che ha coinvolto 25 adolescenti tra giugno e luglio 2021. Sono iscritti circa 70 adolescenti, seguiti da un educatore professionale della Cooperativa Pepita (presenza fissa) e da volontari che si alternano nelle attività (in cucina, per i compiti, per le pulizie e la cura dei locali)
Il progetto è stato presentato ufficialmente oggi in una conferenza stampa a cui hanno partecipato don Maurizio Tremolada (responsabile della Cp), don Stefano Guidi (direttore della Fom), don Matteo Ceriani (incaricato della Pg nella Cp e responsabile del progetto), Andrea Ballabio (Cooperativa Pepita) e un rappresentante dell’amministrazione comunale.
La premessa
I giovani, e gli adolescenti in particolare, sono tra i soggetti che hanno sofferto di più questi due anni di pandemia, non tanto a livello medico, quanto a livello psicologico e sociale. Da una parte hanno manifestato una forte fragilità, dall’altra hanno un grande desiderio di socialità e ricercano continuamente figure educative che si affianchino a loro per ascoltarli e accompagnarli in questa fase delicata. È nato così «Il sogno di Giò»
Gli obiettivi
La casa degli adolescenti è una porzione dell’oratorio San Luigi, nel centro parrocchiale (Parrocchia dei SS Pietro e Paolo). Si ispira alla pedagogia e alla spiritualità di don Bosco, esempio tuttora valido di educazione dei giovani.
È un luogo pensato insieme ai ragazzi da sacerdoti ed educatori attenti e consapevoli che solo coinvolgendoli in prima persona li si rende protagonisti di questo sogno e protagonisti della loro vita. È uno spazio fisico, ma anche educativo, dove la comunità educante degli adulti dell’oratorio e della Comunità pastorale rivolgono le loro attenzioni per generare futuro. Qui i ragazzi potranno sentirsi accolti e ascoltati, accompagnati e stimolati da qualcuno che gli vuole bene.
Le attività
La giornata sarà scandita da tre momenti.
Il primo è il pranzo condiviso. Un momento di convivialità fondamentale. In una famiglia i momenti intorno alla tavola sono fondamentali per raccontarsi la giornata, per sfogarsi dei problemi, per condividere sogni e desideri. Così è anche il pranzo in oratorio: uno spazio e un momento di amicizia tra pari e di confronto libero e informale con gli educatori, gustando quanto preparate da mamme e nonne.
Il secondo è lo studio. La scuola è importante per la crescita dei ragazzi: fornire loro uno spazio che permetta di svolgere i compiti è molto importante. La bellezza di una sala attrezzata ad hoc permetterà ai ragazzi di concentrarsi singolarmente, ma anche di confrontarsi e aiutarsi tra loro. Gli educatori saranno un valido supporto e gli strumenti, anche tecnologici, messi a disposizione saranno un aiuto concreto per ricerche e compiti.
Il terzo momento è il gioco e le attività laboratoriali. I ragazzi potranno avere a disposizione i classici giochi da oratorio (ping-pong, calcetto, palloni, ecc), ma anche giochi da tavolo e attività ludiche proposte dagli educatori. Nel tempo verranno proposte altre attività pensate con i ragazzi stessi e che di conseguenza nasceranno dalle loro esigenze e dai loro desideri. Laboratori musicali e artistici, gite e testimonianze, e tanto altro nasceranno proprio da un continuo confronto tra ragazzi ed educatori.