Nell’ambito di «Vita comune per la Carità», la proposta di Caritas Ambrosiana e Pastorale Giovanile rivolta ai 18-30enni che desiderano vivere servendo gli ultimi, nei mesi scorsi, presso la casa parrocchiale San Michele Arcangelo a Bellinzago Lombardo (decanato di Melzo), si è avviata l’esperienza “Oikos”. Tra i primi giovani che vi hanno aderito ci sono Gabriele e Lara.
«Una scelta nata dopo aver vissuto un “Cantiere della Solidarietà” di Caritas Ambrosiana presso la Comunità Pachamama di Olgiate Olona – spiega Gabriele -. Prendersi cura della realtà che ci circonda mi è sembrata una sfida irrinunciabile». «Leggendo la proposta mi sono chiesta se “poteva fare per me”, anche in un momento della vita in cui gli studi universitari richiedono impegno – aggiunge Lara -. Mi sembrava prioritario e significativo “rimettere in gioco il tempo” per scoprire il dono e il valore della condivisione e della gratuità».
Relazioni e lavoro
All’avvio dell’esperienza è emerso il tema delle relazioni. Sottolinea Gabriele: «Mettersi in ascolto delle varie forme di povertà, iniziare a conoscere il territorio per comprendere le realtà di servizio, sono aspetti che chiedono di “imparare a fidarsi” nell’essere parte di un gruppo senza per forza considerarsi gli unici protagonisti». E Lara rileva: «In questo primo tempo è stato significativo anche ripensare alle relazioni con le nostre famiglie e trovare dei momenti condivisi qui a Bellinzago».
Sulla base della propria storia personale, Gabriele è sempre stato interessato dalle realtà di lavoro “pratico”: «Il gruppo missionario “Le Formiche” di Melzo (Campo dei sogni, Traslochi e altri piccoli servizi) è stata un’occasione per ripensare al senso del “fare”. Da questo punto di vista anche i momenti di riflessione e di preghiera al termine della giornata sono tempi preziosi». Per Lara invece l’esperienza di servizio è più orientata al prendersi cura della realtà che li ospita: «Tra gli altri, i lavori per rendere accogliente l’orto didattico per i bambini della scuola dell’infanzia, dare supporto per l’organizzazione dei mercatini con le realtà di solidarietà, i servizi per i più bisognosi seguiti dalle Caritas locali, promuovere esperienze artistiche con persone che stanno vivendo momenti di difficoltà». Tra le esperienze di servizio comprende anche raccogliere testi e testimonianze per i momenti di riflessione sul tema della carità e della vita comune: «Materiali che poi condividiamo anche con “fratelli e sorelle maggiori” (giovani adulti che ci accompagnano all’interno dell’esperienza). Mi piace ricordare alcuni momenti di preghiera del vespro con le suore della “Fraternità Cana” a Pozzuolo Martesana: un tempo dove sperimentare come preghiera e vita siano strettamente legati».
E quali aspettative nutrono i due giovani per i prossimi mesi? «Ci piacerebbe certamente condividere anche con altri giovani questa esperienza – confessa Gabriele -, ed è per questo che in gennaio stiamo pensando ad alcuni incontri di confronto e formazione, aperti al territorio». «Stiamo davvero sperimentando quanto la quotidianità sia occasione per scoprire che le situazioni (anche di povertà) sono occasioni per incontrare gli altri e anche un po’ per scoprire noi stessi – conclude Lara -. Stiamo scoprendo come il tema dell’abitare sia davvero significativo: anche per questo come nome dell’esperienza abbiamo scelto “Oikos”, che indica la casa, ma richiama anche una dimensione familiare e sociale».