Un omaggio suggestivo e inedito al genio e alla ricerca di Leonardo da Vinci. Questo è Love Machines, la nuova produzione della compagnia più atletica della scena italiana, i Kataklò. Lo spettacolo (dal 4 al 14 novembre, in settimana alle 21 e la domenica alle 16, al Teatro Ciak Webank di Milano) è ideato e diretto dalla fondatrice dell’ensemble Giulia Staccioli, con la collaborazione di Jessica Gandini. Insieme si sono ispirate agli studi di Leonardo sul corpo umano e sulle macchine, realizzando un viaggio allegorico e affascinante alla ricerca della bellezza e dell’anima che li unisce.
A creare l’ambiente immaginifico e suggestivo dello spettacolo contribuiscono le musiche originali elecktro-ambient composte da Italo Dorigatti, alias Sabba D.J., fusioni trascinanti di etnico e digitale, classico e contemporaneo, oltre ai costumi di Sara Costantini e al disegno luci di Andrea Mostachetti, semplice e pulito nei suoi forti contrasti e nei suoi tagli essenziali.
Questa la trama dello spettacolo: in un mondo sconosciuto e misterioso, due esploratori – curiosi, ma impacciati – indagano lo spazio circostante e incontrano sul loro cammino delle macchine dall’animo vivo, esseri abitati da altri esseri. Corpi-macchina che prendono e danno vita l’uno agli altri, che popolano un mondo dove non ci sono regole certe; dove manca il concetto di dritto e rovescio.
I corpi-macchina che abitano la scena e le inclinazioni che la complicano sono l’anima di questo show, il perno allegorico di una ricerca di conoscenza che sfida gli equilibri, che osa oltrepassare le normali leggi della gravità, che indaga i limiti dell’uomo e quelli del mondo circostante per abbatterli.
Ed è proprio attraverso la ricerca instancabile di un nuovo equilibrio, così come attraverso la plasticità e l’elasticità dei movimenti, la tridimensionalità dei quadri creati dalle linee dei corpi, che Love Machines rende omaggio a Leonardo da Vinci, straordinario uomo di scienza e di arte del nostro Rinascimento.
Gli studi e gli spunti leonardeschi sul corpo umano, sul volo, sui macchinari, sulle leggi fisiche e naturali sono raccolti in scena, conferendo alla sua sete di conoscenza senza limiti un corrispettivo spettacolare di sicuro effetto visivo e intensa emozione.
Alla leggerezza dei corpi, flessibili fino all’estremo, degli otto straordinari performer si accosta quella del racconto, arricchendo la drammaturgia di momenti ironici, comici e paradossali.
Come nella migliore tradizione della compagnia, Love Machines è un’opera di visual e physical theatre, che unisce diverse forme di espressione, formulando in scena il proprio nuovo alfabeto spettacolare, fatto di danza, teatro, musica, acrobatica e arte visiva.
Foto di Alessia Mazza e Kenny Mathieson Un omaggio suggestivo e inedito al genio e alla ricerca di Leonardo da Vinci. Questo è Love Machines, la nuova produzione della compagnia più atletica della scena italiana, i Kataklò. Lo spettacolo (dal 4 al 14 novembre, in settimana alle 21 e la domenica alle 16, al Teatro Ciak Webank di Milano) è ideato e diretto dalla fondatrice dell’ensemble Giulia Staccioli, con la collaborazione di Jessica Gandini. Insieme si sono ispirate agli studi di Leonardo sul corpo umano e sulle macchine, realizzando un viaggio allegorico e affascinante alla ricerca della bellezza e dell’anima che li unisce.A creare l’ambiente immaginifico e suggestivo dello spettacolo contribuiscono le musiche originali elecktro-ambient composte da Italo Dorigatti, alias Sabba D.J., fusioni trascinanti di etnico e digitale, classico e contemporaneo, oltre ai costumi di Sara Costantini e al disegno luci di Andrea Mostachetti, semplice e pulito nei suoi forti contrasti e nei suoi tagli essenziali.Questa la trama dello spettacolo: in un mondo sconosciuto e misterioso, due esploratori – curiosi, ma impacciati – indagano lo spazio circostante e incontrano sul loro cammino delle macchine dall’animo vivo, esseri abitati da altri esseri. Corpi-macchina che prendono e danno vita l’uno agli altri, che popolano un mondo dove non ci sono regole certe; dove manca il concetto di dritto e rovescio.I corpi-macchina che abitano la scena e le inclinazioni che la complicano sono l’anima di questo show, il perno allegorico di una ricerca di conoscenza che sfida gli equilibri, che osa oltrepassare le normali leggi della gravità, che indaga i limiti dell’uomo e quelli del mondo circostante per abbatterli.Ed è proprio attraverso la ricerca instancabile di un nuovo equilibrio, così come attraverso la plasticità e l’elasticità dei movimenti, la tridimensionalità dei quadri creati dalle linee dei corpi, che Love Machines rende omaggio a Leonardo da Vinci, straordinario uomo di scienza e di arte del nostro Rinascimento.Gli studi e gli spunti leonardeschi sul corpo umano, sul volo, sui macchinari, sulle leggi fisiche e naturali sono raccolti in scena, conferendo alla sua sete di conoscenza senza limiti un corrispettivo spettacolare di sicuro effetto visivo e intensa emozione.Alla leggerezza dei corpi, flessibili fino all’estremo, degli otto straordinari performer si accosta quella del racconto, arricchendo la drammaturgia di momenti ironici, comici e paradossali.Come nella migliore tradizione della compagnia, Love Machines è un’opera di visual e physical theatre, che unisce diverse forme di espressione, formulando in scena il proprio nuovo alfabeto spettacolare, fatto di danza, teatro, musica, acrobatica e arte visiva.Foto di Alessia Mazza e Kenny Mathieson Mostra fotografica nel foyer – Nel corso di tutte le repliche dello spettacolo, nel foyer del teatro Ciak sarà allestita una mostra fotografica di Angelo Redaelli dal titolo Love Machines: il backstage, un tributo alla compagnia, che quest’anno compie 15 anni, da uno dei fotografi italiani più amati dal mondo teatrale.