Sabato 26 gennaio alle 10.30, presso l’Istituto dei ciechi di Milano (via Vivaio 7), l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, incontrerà i giornalisti e gli operatori della comunicazione in occasione della festa del loro patrono San Francesco di Sales. Cuore dell’incontro sarà il dialogo tra il cardinale Scola ed Enrico Mentana, direttore del Tg di LA7, sul tema: “Nuove Generazioni, Comunicazione, Futuro”.
Scontato aspettarsi da una mattinata con questo titolo risposte a domande tipo: «Quale sarà il futuro della comunicazione?», «Quali saranno i mezzi che tra vent’anni verranno utilizzati per accedere al flusso delle informazioni?», «Ci sarà ancora posto per i giornali “di carta?».
Non è questo lo scopo dei lavori. Dare oggi una risposta esatta a questi interrogativi significherebbe non solo fare ardito esercizio di preveggenza, bensì avere facilmente in tasca la soluzione per gravi questioni che già ora devono affrontare per il loro futuro aziende operanti nel campo della comunicazione e i milioni di lavoratori che impiegano nel mondo; significherebbe pretendere di prevedere quale sarà la qualità dell’informazione di cui domani disporremo, sapere se sarà più o meno libera e autentica rispetto a ora, se l’accesso alle notizie e alla loro narrazione sarà per tutti o per i pochi che la potranno pagare. E tantissime altre conseguenze non meno importanti di quelle fin qui accennate.
Senza scomodare la sfera di cristallo, qualcosa del futuro lo si può comprendere già adesso, guardando all’attuale panorama della comunicazione: alle ristrutturazioni e riprogettazioni che stanno subendo i quotidiani cartacei, al ruolo che i tg televisivi stanno bene o male mantenendo, alla crescita ancora consistente dei siti di informazione on line, alla mutazione dei blog, alle avanguardie alquanto promettenti di chi informa mediante Twitter. Senza dimenticare di analizzare lo sviluppo di quei “supporti” mobili, tascabili (termini alquanto riduttivi) che permettono di accedere sempre e ovunque a tutti i media, al punto di trasformarsi loro stessi in uno strumento di comunicazione. Smartphone e tablet non sono solo semplici aggeggi che “trasmettono” molti media contemporaneamente (radio, canali televisivi, giornali cartacei in versione elettronica), ma prepotentemente interagiscono con i cari e vecchi mezzi di comunicazione fino a plasmarli.
L’incontro di sabato 26 gennaio – che rinnova il tradizionale appuntamento con gli operatori dei mass media organizzato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali – sarà dedicato a queste riflessioni prendendo avvio dal rapporto che le nuove generazioni hanno con il mondo dell’informazione, così da poter comprendere di più del futuro della comunicazione con una prospettiva originale: attraverso lo sguardo di chi è “futuro”. Si cercherà di capire come i protagonisti della società di domani, i giovani, già oggi usano i media, quali considerano vecchi e nuovi strumenti, in che modo accedono e producono comunicazione.
Aiuterà a conoscere questi dati la prima parte dei lavori, con la presentazione di una ricerca inedita su questo tema del “Rapporto Giovani”, l’indagine realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariplo dall’Istituto Giuseppe Toniolo su un campione di 9.000 giovani in tutta Italia. Sarà il professor Alessandro Rosina, docente di Demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a illustrare i dati. A partire da questa analisi, il cardinale Scola si confronterà con Enrico Mentana, mentre nell’ultima parte della mattinata interloquiranno sul tema con i giornalisti presenti. Al termine dell’incontro l’Istituto dei ciechi offrirà a tutti i partecipanti un “Aperitivo al buio”.