Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha annunciato la morte del vescovo monsignor Lino Belotti, già ausiliare della Diocesi di Bergamo.
È spirato oggi, 23 marzo. Aveva 87 anni.
Ha commentato monsignor Beschi: «Il Vangelo racconta che Gesù, quando sente vicina la sua passione, chiama a stringersi attorno a sé i suoi discepoli, li invita a sedersi accanto a lui per condividere la sua vita nel pane spezzato e per lavare loro i piedi in un testamento di amore. In questa luce, nella prossimità dei giorni della morte e risurrezione di Gesù, vedo la chiamata del Signore a monsignor Lino: lo ha chiamato alla vita, al sacerdozio, alla missione, all’episcopato, ora l’ultima vocazione è a stare accanto a lui. Come motto episcopale monsignor Lino aveva scelto le parole conclusive del Te Deum “in te Domine speravi”, così ha vissuto, così è spirato: come un uomo di speranza che traspariva dai suoi occhi brillanti, dal suo sorriso luminoso, dalla sua voce squillante. Lui che da questa terra di Bergamo è nato, sia ora il chicco di grano che tornando alla terra, morendo, produce molto frutto, facendo germogliare nuove vocazioni per questa Chiesa che tanto ha amato. In cielo sarà accolto da tanti sacerdoti bergamaschi e missionari che lui ha servito, da tanti laici che lui ha amato, ma soprattutto dal beato martire don Sandro Dordi, suo compagno e amico, con cui ha condiviso la speranza del Vangelo e ora potrà vivere la gioia di quel Signore che ha annunciato, celebrato, vissuto».
La salma del vescovo Lino è composta presso la Comunità Missionaria del Paradiso in Bergamo, in via Carlo Cattaneo 7. La camera ardente è aperta dal pomeriggio di oggi. È possibile salutarlo nella preghiera dalle 8 alle 22.
Possibilità di parcheggio interno.
I funerali saranno celebrati nel Duomo di Bergamo, lunedì 26 marzo, alle ore 10.30.
I sacerdoti che intendessero concelebrare sono pregati trovarsi direttamente in Cattedrale, nei posti loro riservati, portando con sé camice e stola viola.
Il vescovo di Bergamo invita tutte le parrocchie della Diocesi di Bergamo a ricordare monsignor Lino nelle celebrazioni eucaristiche per elevare al Signore per lui preghiere di rendimento di grazie e di suffragio.
Il vescovo Lino Bortolo Belotti era nato a Comenduno di Albino il 19 ottobre 1930. Dopo le scuole elementari entra nel Seminario diocesano, poi nella Comunità missionaria del Paradiso, fondata a Bergamo nel 1949 dal vescovo Adriano Bernareggi e da don Fortunato Benzoni per aiutare altre Diocesi con scarsità di clero e per essere presenti fra gli emigranti. È ordinato sacerdote il 12 giugno 1954 dal vescovo Giuseppe Piazzi. Viene destinato nella Diocesi di Comacchio e poi parroco a Goro di Ferrara, sul delta del Po. Nel 1966 passa in Svizzera come cappellano fra gli emigranti e poi direttore dei missionari per gli emigranti italiani. Nel 1981 torna a Bergamo come superiore della Comunità missionaria del Paradiso. Dal 1987 al 1996 è a Roma come direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Nel 1996 viene scelto come vicario generale dal vescovo Roberto Amadei. Il 15 maggio 1999 è nominato vescovo ausiliare e riceve la consacrazione episcopale il 29 giugno successivo in Cattedrale. Dal 2002 al 2008 è presidente della Commissione per le migrazioni della Cei e nel 2005 anche membro del Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti e gli itineranti. Il 22 gennaio 2009, la Santa Sede accetta le sue dimissioni da vescovo ausiliare per raggiunti limiti di età. Il vescovo Beschi lo conferma vicario generale fino al 16 ottobre 2009.
Pastoralmente attivo e disponibile per i sacerdoti e le parrocchie fino a quando negli ultimi anni per motivi di salute si è ritirato nella casa di cura Maria Consolatrice della Pia Fondazione Piccinelli a Scansorosciate, dove è spirato.
L’ultima celebrazione pubblica a cui ha partecipato commosso è stata nella Chiesa Ipogea del Seminario Vescovile, nel dicembre 2015, per la Messa di ringraziamento per la beatificazione del sacerdote bergamasco don Sandro Dordi, ucciso in Perù e dichiarato martire da papa Francesco, suo compagno di formazione, con il quale aveva condiviso esperienze di apostolato missionario nella comunità dei preti del paradiso.